Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana”

Don Ricaldone prega ogni giorno e fa pregare perchè il Signore sostenga tutti nei disagi, rischiari nelle difficoltà sempre crescenti, liberi dai pericoli, mantenga tutti uniti nello spirito e nel cuore del Padre, infiammi del suo zelo e renda tutti degni suoi figli nell’immolazione per le anime di fronte agli accresciuti bisogni.

Mons. Cimatti  comunica che, dopo un breve periodo d’incertezza, è ritornata la serenità e si  lavora malgrado le non lievi strettezze. Don Braga fa sapere che, soppresse alcune attività, se ne poterono iniziare altre assai promettenti. Mons. Pasotti e D. Casetta assicurano che, chiarito un momentaneo disorientamento, si potè riprendere quasi dovunque con slancio il lavoro. Mons. Mathias, Mons. Ferrando, Mons. La Ravoire, D. Sentieri, D. Cinato e altri confratelli notificarono che le condizioni sono colà migliorate: si mantengono parecchie opere e si diede inizio ad altre nuove. Dalla Palestina e dall’Egitto si hanno notizie di una ripresa quasi generale pur in mezzo a non lievi difficoltà. Anche Mons. Lucato ha fatto sapere ch’egli e i suoi missionari stanno bene e possono svolgere il loro ministero. Dalle Americhe giunsero notizie rassicuranti dai Delegati speciali, D. Reyneri, D. Bertola, D. Tozzi, che rappresentano il Rettor Maggiore. Dal Congo e da altre parti dell’Africa si hanno brevi ma rassicuranti notizie. Nell’Europa, dopo un periodo di isolamento, si vanno riannodando in parte le comunicazioni e speriamo possano essere più spedite. Nulla si sa dei confratelli di D. Manione e di D. Festini: purtroppo molte loro case ebbero a soffrire assai e si teme che a Caserta vi siano state vittime. Si sa pure che altri non pochi sacerdoti, chierici e coadiutori, sono caduti compiendo eroicamente il loro dovere sui campi di battaglia: ormai questi superano il centinaio e forse altri cento caddero in altri modi in regioni diverse. Ormai sono un numero considerevole di figliuoli o dispersi o in situazioni gravi. Venendo infine ai luoghi più vicini,comunica che oltre alle chiese monumentali di Milano e Bologna gravemente colpite, ci fu la totale distruzione di quelle di Sampierdarena, di Ferrara, di Capocroce a Frascati. Inoltre ebbero a soffrire assai quelle di Terni, Rimini, Spezia. Le case vicine a dette chiese furono particolarmente danneggiate: totalmente distrutta quella di Terni. Comunica alcune norme in previsione di situazioni che venissero a crearsi repentinamente a causa di requisizioni, incursioni o altri motivi, specialmente nei grandi centri. D’accordo con gl’ispettori si stabiliscano preventivamente i luoghi di sfollamento. Qualora poi non si trovasse un edificio capace di accogliere tutte le opere della Casa si proceda alla loro divisione, formando due, tre o più gruppi proporzionati ai locali di cui si possa disporre. L ’Ispettore vedrà se convenga che i differenti gruppi dipendano dallo stesso Direttore o se sia preferibile, pur mantenendo un’unica amministrazione, renderli temporaneamente autonomi per la parte religiosa e disciplinare. In vista di eventuali aggravamenti è soprattutto necessario intensificare le preghiere per implorare l’aiuto divino. Raccomanda l’osservanza esemplare anche nelle più piccole cose, ma soprattutto nella vita di pietà. Bisogna recitare devotamente, adagio, facendo le pause opportune, tutte le preghiere e in particolare quelle del mattino e della sera e le altre prima e dopo la meditazione e la lettura. Raccomanda infine di essere osservantissimi del silenzio, specialmente di quello rigoroso dopo le preghiere della sera fino al mattino dopo la S. Messa.

 

Indice

  • Paterne preoccupazioni
  • Brevi notizie
  • Norme per casi eventuali
  • Pressanti esortazioni

Periodo di riferimento: 1944

P. Ricaldone, “Lettera del Rettor Maggiore” in «Atti del Capitolo superiore della società salesiana», 24 (1944), 121, 315-318.

Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB
Direzione Generale SDB

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