Michele Pellerey – La professionalità educativa e la competenza pedagogica

Una tipologia di professionalità può essere delineata tenendo conto dell’eccellenza in una pratica sociale ritenuta significativa, o indispensabile, nei vari contesti sociali, culturali e lavorativi.

Nel nostro caso di tratta della pratica educativa: una pratica che è segnata sia istituzionalmente, sia socialmente, sia culturalmente. Esistono elementi di qualità che risultano comuni ai vari contesti (scuola, formazione professionale, centri giovanili, oratori, centri sociali e di recupero, …)? Nelle relazioni precedenti sono stati presentati scenari all’interno dei quali sembra evidenziarsi qualcosa che era e che rimane centrale nella pratica educativa salesiana: tramite la presenza costante in mezzo ai giovani, l’educatore, o il gruppo degli educatori, attiva, sostiene e orienta con loro un sistema di relazioni che costituisce la base fondamentale per promuoverne la crescita personale culturale, sociale, professionale. A mio avviso tale sistema di relazioni può essere riletto nella sua qualità valorizzando in termini aggiornati la tradizionale formula ragione-religione-amorevolezza. Su questa base è possibile anche delineare alcune linee di sviluppo di un processo formativo degli educatori. Si tratta, infatti, di promuovere una conversazione protratta nel tempo, che coinvolga sia la relazione tra gli educatori, sia quella tra educatore e giovani, sia quella dei giovani tra di loro, sia quella con il contesto ambientale, sociale e culturale di appartenenza. In tale conversazione la rilettura della ragione, tradizionale guardiano della religiosità e dell’affettività, sembra potersi interpretare, valorizzando un’espressione salesiana tradizionale: la ragionevolezza. La rilettura della religione, come fonte ispiratrice di senso e di motivazione profonda, sembra portare a una riconsiderazione di alcuni tratti della spiritualità giovanile da promuovere. La rilettura dell’amorevolezza sembra orientare non solo verso un uscire da sé nella ricerca del bene dei giovani e verso una sua valorizzazione nell’incontro con loro, ma anche verso la ricerca di una reciprocità affettiva, secondo la nota frase di don Bosco: studia di farti amare.

Periodo di riferimento: 2015

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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