Michele Shinjiro Urata – Il vissuto quotidiano della comunità di Valdocco tra 1875 e 1879 nella “Cronichetta” di don Giulio Barberis

Fin dal 1858 alcuni giovani collaboratori di don Bosco cominciarono a registrare per scritto parole e fatti del Fondatore. Dal 1861 l’iniziativa assunse un carattere più strutturato, con la costituzione di una “commissione” apposita.

Questo sforzo per raccogliere le memorie riguardanti il Padre e la storia dell’Oratorio continuo fino all’ultimo giorno della vita di don Bosco. Una di queste cronache è la “Cronichetta” di Giulio Barberis (1847-1927), primo maestro dei novizi nella Congregazione e più tardi Direttore spirituale generale. È composta da 15 quaderni e va dal maggio 1875 al giugno 1879, il periodo in cui il noviziato si trovava a Valdocco e Barberis aveva un contatto quotidiano col santo (nel luglio 1879 il noviziato si trasferirà a San Benigno). Quegli anni furono particolarmente significativi per la storia della Congregazione.

Con l’approvazione pontificia delle Regole (1874), si concludeva la fase di fondazione della Società Salesiana e si apriva il tempo della normalizzazione e dell’istituzionalizzazione. A partire da quel momento, una delle priorità era garantire “una più accurata formazione dei giovani salesiani, a cominciare dagli aspiranti e dai novizi”. Fino ad allora la cura degli “ascritti” (cosi venivano chiamati i novizi) era stata affidata a don Michele Rua, senza pero che questi avesse il titolo di maestro dei novizi. Don Giulio Barberis venne nominato maestro, in forma canonica, nel 1874. Gli erano affidati due principali obiettivi: 1° dare alla Società salesiana l’interiore fisionomia di istituto religioso; 2° plasmare i novizi secondo lo spirito del Fondatore. Per il primo scopo don Barberis si servì abbondantemente della letteratura ascetica prodotta da ordini e congregazioni già esistenti, adattandola al tipo di vita e di missione salesiana. Per il secondo, come si rileva dall’ampia documentazione, egli si preoccupò di attingere direttamente da don Bosco, non accontentandosi di recepire le usanze e le tradizioni dell’ambiente. Le sue Cronichette sono frutto di questa preoccupazione.

 

SOMMARIO

1. La vita occupatissima: “Una cosa incalza l’altra”

2. L’organizzazione di un’opera complessa

  2.1. Il Capitolo particolare della casa dell’Oratorio

  2.2. Anche senza don Bosco, senza superiori, la vita continua

  2.3. Limiti disciplinari e organizzativi

3. La popolazione dell’Oratorio

  3.1. I novizi e i chierici

  3.2. Gli studenti, le scuole, gli esami di licenza

  3.3. Gli artigiani

  3.4. L’Oratorio festivo

4. Fioritura di vocazioni

5. Lo spirito di preghiera

6. Le feste

7. Scarsità delle risorse economiche e spirito di adattamento

8. La salute a Valdocco

9. La gioia di stare accanto a don Bosco

10. Fatti straordinari

Conclusione

Periodo di riferimento: 1875 – 1879

Michele Shinjiro Urata, Il vissuto quotidiano della comunità di Valdocco tra 1875 e 1879 nella “Cronichetta” di don Giulio Barberis, a cura di Aldo Giraudo, Roma, LAS 2017, pp. 163-219.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

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