Aldo Giraudo – «Gli feci conoscere tutto me stesso». Aspetti dell’accompagnamento spirituale dei giovani secondo don Bosco

Gli educatori e quanti hanno esperienza nella formazione di preadolescenti e giovani, sanno di quanto impegno interiore e slancio sincero essi siano capaci. Anche oggi, nonostante le dissipazioni e il frastuono mediático, nonostante i guasti psicologici indotti da disagi familiari e sociali e da esperienze precoci, i nostri ragazzi sono in grado di percepire l’appello interiore del Signore e il desiderio profondo di perfezione cristiana.

A certe condizioni, però, alcune create dall’ambiente formativo altre favorite dall’amore e dalla cura delicata e attenta di genitori, formatori e pastori. La lettura delle testimonianze lasciate da don Bosco ci aiuta a focalizzare punti caratterizzanti del suo magistero di pastore-educatore, nello specifico ambito dell’accompagnamento spirituale e offre materia di meditazione e di confronto a chi, come noi, è chiamato a continuarne la missione nell’oggi, ispirandosi al suo metodo e al suo stile, nel ministero di accompagnamento e guida spirituale dei giovani.

Indice:

  • 1. Accompagnamento o “assistenza”?
  • 2. Iniziare al “gusto” della vita spirituale
  • 3. Atteggiamenti che rendono efficace l’accompagnamento
  • 4 . I contenuti dell’accompagnamento
  • 5. «Come ci formava don Bosco»

Periodo di riferimento: 2004

A. Giraudo, «Gli feci conoscere tutto me stesso». Aspetti dell’ accompagnamento spirituale dei giovani secondo don Bosco, in «Quaderni di spiritualità salesiana», Nuova seria-2, Roma, 2004, 47-62. 

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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