Chi, informato ed ammirato della prodigiosa memoria di San Giovanni Bosco, si metta a leggere le sue memorie autobiografiche, stese per espresso comando di Pio IX tra il 1873 ed il 1875, corre rischio di rimanere alquanto deluso.
Chi, informato ed ammirato della prodigiosa memoria di San Giovanni Bosco, si metta a leggere le sue memorie autobiografiche, stese per espresso comando di Pio IX tra il 1873 ed il 1875, corre rischio di rimanere alquanto deluso.
Egli seppe riunire in sè bellamente l’umanista profondo, il professore consumato, l’educatore vigile e coscienzioso, lo studioso di S. Francesco di Sales, lo studioso di Don Bosco, e nella sintesi di una tale ricchezza potè lasciare alla Congregazione un monumento di pubblicazioni che rimarranno pei secoli.
Per chi conosce, anche superficialmente, la storia della pedagogia, è di tutta evidenza che D. Bosco e Fénelon sono nella stessa linea di pensiero riguardo alla soluzione del problema educativo.
Nel cinquantenario dell’entrata dei Salesiani in Germania (1916-1966) ci è sembrato opportuno riandare alle origini remote di quest’opera, tessendo, per così dire, la preistoria di questa istituzione e dello sviluppo che essa ha avuto in questo cinquantennio.
Continue reading “Eugenio Valentini – La letteratura tedesca su Don Bosco nell’Ottocento”
Scopo del presente articolo vuol essere quello di pagare un tributo di riconoscenza, a nome della Società Salesiana, per Domenico Franchetti, benemerito della storiografìa di Don Bosco, e di mettere in rilievo le grandi benemerenze che questo pensatore originale, scrittore e apostolo instancabile, si conquistò nei lunghi anni della sua burrascosa vita.
Continue reading “Eugenio Valentini – Il Can. Domenico Franchetti (1871-1960)”
Si narra che, un giorno dell’inizio del secolo, alla stazione di Milano un salesiano fu avvicinato da un Reverendo distinto, che gli chiese: — Quand’è che voi Salesiani scriverete una vita di D. Bosco ? — E alla risposta « che c’era già, che l’aveva scritta D. Lemoyne e che ne esistevano anche altre », il Reverendo aveva insistito: — No, no. Una vita.
Continue reading “Eugenio Valentini – Il primo studio critico sulla vita di D. Bosco”
L’unico tributo di un certo valore fu l’articolo: Le dernier survivant, nel Bulletin Salésien (Mars 1930, pp. 65-70) uscito dalla penna di Don Auffray, anche se l’articolo non è firmato. Le Letture Cattoliche, di cui per molti anni era stato direttore, e in cui sotto il nome di Galantuomo aveva scritto nell’Almanacco annuale, imitando il Padre, ne diedero un profilo nel Galantuomo del 1931 (pp. 90-100), aggiungendo l ’ultima sua composizione poetica, dal titolo: « Don Bosco è ritornato! » (pp. 101-102).
Continue reading “Eugenio Valentini – Giovanni Battista Francesia scrittore”
Gli scritti di Francesco di Sales, in maggioranza lettere, contengono gli elementi, che permettono di tracciare una descrizione della sua prassi pastorale in questo compito tanto delicato e impegnativo.
La grande notorietà dei due personaggi e dei loro reciproci rapporti di stima e di amicizia sembrerebbe lasciare poco spazio per ulteriori approfondimenti, mentre il ritrovamento, imprevisto ma gioioso, di una lettera di San Giovanni Bosco al papa Pio IX nel momento cruciale della perdita delle Legazioni della Romagna, delle Marche e dell’Umbria, offre l’occasione per conoscere, nella freschezza della corrispondenza epistolare, i sentimenti e le prospettive del sacerdote piemontese che talvolta sarà pure consigliere «politico» del papa.
Continue reading “Dante Balboni – Don Bosco e Pio IX in alcuni inediti vaticani”
Rievocando le vicende della propria vita nelle Memorie dell’Oratorio Don Bosco esordiva, ormai cinquantenne, dichiarandone la « lezione » che se ne poteva ricavare: quanto metteva per iscritto poteva servire, secondo lui, a far conoscere come Dio aveva « egli stesso guidato ogni cosa in ogni tempo », e come ciò poteva servire « a superare le difficoltà future, prendendo lezione dal passato ».
Continue reading “Pietro Stella – La diaspora dei Bosco tra ’700 e ’900”
In questo articolo si vuole studiare « la tattica » che il Vescovo di Ginevra poneva in atto per rendere la sua azione pastorale efficiente. La singolarità dell’insegnamento e dell’atteggiamento con cui Francesco di Sales ha marcato la direzione spirituale che impartiva, mette in risalto l’importanza della conoscenza dell’uomo.
La fine dell’800 e il principio del ’900 fu un periodo difficile di transizione per la musica sacra. Periodo difficile ma ricco di iniziative e di rinnovamento.
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