La obra “Dom Bosco” de Charles D’Espiney es un hito en la narrativa biográfica al ofrecer la primera visión completa de la vida de Don Bosco.
La obra “Dom Bosco” de Charles D’Espiney es un hito en la narrativa biográfica al ofrecer la primera visión completa de la vida de Don Bosco.
La relazione esamina la figura di don Michele Rua, primo successore di don Bosco, come fedele interprete, realizzatore, consolidatore e continuatore del carisma del fondatore in tutte le sue dimensioni. Continue reading “Jose Thomas Vettath – “L’azione di governo di don Rua: modalità, strumenti, risultati” in “Ricerche Storiche Salesiane””
Il Capitolo generale [= CG], organo supremo di governo della Società salesiana, è l ’incontro fecondo tra le personalità più rilevanti dell’Istituto, che si radunano per trattare dei problemi di maggior rilevanza e provvedere a quanto si richiede per il mantenimento, lo sviluppo e l’aggiornamento della Società.
Si sa che Salesiani (= SDB) e Figlie di Maria Ausiliatrice (= FMA) hanno avuto un grande sviluppo nel periodo 1880-1910, in corrispondenza con il rettorato di don Michele Rua (1888-1910), divenendo, negli anni successivi, due degli istituti religiosi con il maggior numero di membri nella Chiesa.
È fuor discussione che la “fortuna” di don Rua sia dovuta all’adesione al personaggio don Bosco e al totale coinvolgimento nelle opere da questi promosse.
La vicenda umana e spirituale di don Rua è infatti strettamente associata al santo di Torino, che l ’ha accolto da ragazzo, l ’ha accompagnato nella formazione al sacerdozio, l’ha formato come educatore e responsabile di una società di educatori.
Il centenario della morte di don Rua ha dato occasione per approfondire la conoscenza della sua figura e della sua azione nella storia.
Questo studio si propone di presentare le premesse e gli inizi delle opere salesiane a Costantinopoli e Smirne dalla prima proposta fatta a don Bosco (1815-1888) a quelle fatte al suo successore don Michele Rua (1837-1910).
La scuola e la formazione professionale dei Salesiani, uno dei crocevia sensibili delle problematiche dei ragazzi e dei giovani del nostro tempo, sono chiamate a misurarsi con le sfide educative della cultura contemporanea attraverso il proprio progetto educativo che si ispira a quel patrimonio pedagogico solitamente chiamato “Sistema Preventivo di don Bosco”. Continue reading “Guglielmo Malizia – Educare ad essere “onesti cittadini”. La proposta salesiana da don Bosco a don P. Chavez”
Il futuro salesiano Francesco Dupont (1908-1945) era totalmente all’oscuro di don Bosco e della sua congregazione, quando, a Lourdes, nel 1926, ne fece conoscenza grazie ad un sacerdote amico dei salesiani.
Il progetto fondamentale di don Bosco era “religioso”: “salvare le anime”. Di fronte però ai giovani concreti di cui ci si occupava poco o nulla, il suo cuore di prete, pieno di sollecitudine per i loro bisogni quotidiani, “ha reagito” con interventi nell’ambito sociale e persino politico.
La storiografia anche recente si è scarsamente interessata ai registri scolastici come fonte storica. Ancor meno a quei registri che documentano l’attività scolastica e professionale di quei giovani che si dedicano all’apprendimento di una professione, le cosiddette scuole di arti e mestieri.
La recente pubblicazione, in due volumi, da parte di Pietro Braido di una ponderosa biografia di don Bosco consente di approfondire la vita del santo educatore nel suo divenire. Prete diocesano, scelta dei giovani, intraprendenza creativa e operosità, don Bosco fondatore sono solo alcuni temi tra i tanti sviluppati in quest’opera, che consente anche di scorgere da chi e da che cosa fu influenzato don Bosco, quanto ha ricevuto e ha dato alla società civile e alla Chiesa, come cittadino, come credente e come prete, sul piano dell’azione assistenziale, della carità educativa e dell’impegno sociale.
Nell’arco di quarant’anni infinite cose possono cambiare e, non certo, superficialmente. Ciò poteva avvenire, ed è avvenuto, ancor più nel quarantennio 1944-1984, tempo di impreviste evoluzioni, se non addirittura rivoluzioni, verificatisi sia nel mondo sociale e politico che in quello ecclesiastico.
Luigi Francesco Pasa (1899-1977) combatté nella Grande Guerra tra i «ragazzi del ’99», e fu poi legionario con D’Annunzio a Fiume. Fu ordinato sacerdote salesiano il 7 luglio 1929. Animato da quell’impulso all’azione proprio dell’epoca e insieme dal desiderio di intraprendere una nuova esperienza di educatore fra i militari, divenne Cappellano Militare nella Regia Aeronautica, e in tale ruolo prestò la sua attività all’Aeroporto di Aviano.
The 100 years existence of salesian work in Slovenia are summarized by the same author whose recent work was published in the local language. The century under consideration is divided politically into four long periods, and consequently from a salesian point of view very different from each other: that of the Austro-Hungarian Empire (1901-1918); that of the kingdom of Jugoslavia (1918-1941); that of the communist era (1941-1980) and that post-Tito (1980) until the present. The salesian charism once sown in Slovenian soil, even with difficulty, was able to grow, mature and renew itself, overcoming the storms of history, waiting for better times to come.
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