Aldo Giraudo – Don Bosco ci insegna a pregare. C’è un nucleo caratterizzante della preghiera salesiana?

Il tema della preghiera in don Bosco potrebbe essere indagato percorrendo strade diverse: don Ceria si è domandato: Quando e come pregava don Bosco? Altri hanno tentato di ricostruirne
la “dottrina”, di ordinare i contenuti dei suoi interventi in uno schema teologico. Pietro Stella, applicando un procedimento storico-critico, ha collocato don Bosco nella storia della religiosità cattolica. Sarebbe possibile anche studiarne l’eredità spirituale, vagliando sfumature e accentuazioni particolari dei vari servi di Dio e beati della Famiglia salesiana, alla ricerca di tratti comuni. Ognuno di questi itinerari ha le sue giustificazioni e i suoi vantaggi.

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Joseph Gevaert – Venga il tuo Regno! L’amore personale per Dio alimenta la preghiera e sostiene l’azione

In un libro, uscito nel 1993 (Catechesi e cultura contemporanea. L’insegnamento della fede in un mondo secolarizzato), Joseph Gevaert si diceva molto preoccupato e reagiva contro alcune tendenze presenti nella catechesi e nella pastorale, che riducono il cristianesimo ad una specie di nobile etica e vedono Gesù Cristo quasi unicamente sotto il profilo del servizio verso il prossimo, dimenticando totalmente il suo prioritario rapporto con Dio.

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Pietro Braido – Poveri e abbandonati, pericolanti e pericolosi: pedagogia, assistenza, socialità nell’esperienza preventiva di Don Bosco

Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale. Il primo risale agli anni ‘50 e viene rievocato da uno dei primi «oratoriani», Giuseppe Brosio (1829-1883)1, che verso il 1880 rilascia una testimonianza su una contestazione avvenuta all’Oratorio intorno agli anni ‘50. Il secondo evento è legato a certe campagne giornalistiche degli anni 1882-83 che lanciano contro don Bosco l’accusa di «politico» o «politicante» occulto. Don Bosco non respinge del tutto l’addebito; anzi, non esita a sottolineare in più occasioni la finalità e la portata sociale e politica della sua scelta «educazionista».

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Michele Novelli – Educare i giovani attraverso la formula del “teatrino” di Don Bosco- “Il teatro dei giovani” nel secondo dopoguerra

Il prefiggersi di mostrare quante generazioni di Italiani sono state educate dai salesiani di don Bosco, attraverso lo strumento del “Teatrino”, è impresa ardua, quanto impossibile e non certo adeguata al ristretto spazio concesso a questo studio, che tuttavia vuole essere piuttosto un lavoro redazionale, dal momento che attinge fedelmente alla rivista “Il Teatro dei Giovani – Letture Drammatiche” sotto la direzione di don Marco Bongioanni. Il limite va ricercato, quindi, in un periodo ben preciso (inizi anni ‘50) e ad una fonte ben identificata.

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Archivio Salesiano Centrale – Statistica generale del personale salesiano. Anno 1937-38

Il documento riporta le statistiche generali del personale salesiano, in particolare l’aumento e la diminuzione dei sacerdoti, chierici, coadiutori, perpetui, temporanei, ascritti. 

Periodo di riferimento: 1937 – 1938

Archivio salesiano centrale, statistica generale del personale salesiano 1937-38, CDB.

Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana
Università Pontificia Salesiana

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