« Alla vista di que’ belli lavori che la grazia divina compieva in quell’anima innocente, ho più volte detto tra me : “ ecco un giovinetto di ottime speranze ” ».
Continue reading “Ceslao Pera – La santità raggiunta dal Savio”
« Alla vista di que’ belli lavori che la grazia divina compieva in quell’anima innocente, ho più volte detto tra me : “ ecco un giovinetto di ottime speranze ” ».
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Gran data per l’Oratorio il 29 ottobre 1854: l’ingresso di Domenico Savio. Don Bonetti una ventina d’anni dopo la morte di lui, dedicandogli un capo intero ne’ suoi Cinque lustri di storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, giudicava così singolare ed anche straordinaria la dimora da lui fattavi da doverlasi considerare come un avvenimento; giungeva anzi a dire che quasi a premio di quanto l’Oratorio aveva operato nel tempo del recente colera, il Signore gli aveva mandato un tale allievo, destinato a riuscire suo lustro e sua gloria.
Continue reading “Eugenio Ceria – L’ambiente educativo dell’Oratorio nel tempo del Savio”
il presente contributo vorrebbe essere la presentazione di Domenico Savio qual egli era al momento in cui la sua vita, e più la sua spiritualità, entrarono nella zona d’influenza — e quale influenza — del meraviglioso tempratore di caratteri e guidatore di spiriti che fu S. Giovanni Bosco.
Continue reading “Felicissimo Stefano Tinivella – Domenico Savio al suo entrare all’Oratorio”
Scopo del presente articolo vuol essere quello di pagare un tributo di riconoscenza, a nome della Società Salesiana, per Domenico Franchetti, benemerito della storiografìa di Don Bosco, e di mettere in rilievo le grandi benemerenze che questo pensatore originale, scrittore e apostolo instancabile, si conquistò nei lunghi anni della sua burrascosa vita.
Continue reading “Eugenio Valentini – Il Can. Domenico Franchetti (1871-1960)”
Rievocando le vicende della propria vita nelle Memorie dell’Oratorio Don Bosco esordiva, ormai cinquantenne, dichiarandone la « lezione » che se ne poteva ricavare: quanto metteva per iscritto poteva servire, secondo lui, a far conoscere come Dio aveva « egli stesso guidato ogni cosa in ogni tempo », e come ciò poteva servire « a superare le difficoltà future, prendendo lezione dal passato ».
Continue reading “Pietro Stella – La diaspora dei Bosco tra ’700 e ’900”
Questo saggio intende offrire alcuni risultati di una ricerca personale riguardo al Capitolo Generale ( = CG 1 ) della Società Salesiana, celebrato a Lanzo Torinese nel 1877.
L’articolo si inserisce nell’attuale riflessione sull’Oratorio Salesiano. Partendo dalle sue origini cerca di mostrare come gli inizi dell’opera salesiana abbiano trovato nelle strade e nelle piazze di Torino uno specifico riferimento. Un contesto che ha offerto l’opportunità a don Bosco di apprendere un particolare stile di rapportarsi ai giovani.
Continue reading “Paolo Gambini – Ripensare l’Oratorio Salesiano a partire dalla strada”
Come dichiara l’Autore, questo lavoro, che vuol essere uno strumento di verifica, di riflessione, di ispirazione della “salesianità” delle opere e dell’azione dei salesiani di don Bosco, ha i precisi limiti di questa impostazione. Per renderlo uno strumento idoneo a questo scopo si è cercato, attraverso ad una non facile opera di discernimento, di cogliere, nella irripetibile concretezza della esperienza delle origini, ciò che di don Bosco resta nel tempo: i princìpi ispiratori di fondo della sua pedagogia spirituale, i valori permanenti del suo spirito e la loro intima ed organica connessione.
Non ci si può quindi attendere un ricettario di formule ben confezionate da applicarsi in modo acritico in ogni tempo ed in ogni luogo: Continue reading “Carlo Colli – Pedagogia spirituale di don Bosco e spirito salesiano. Abbozzo di sintesi”
Nella Torino di metà Ottocento la difficile situazione economica aggravò il disagio sociale incrementando immigrazione e pauperismo. I giovani dei ceti poveri mostravano segni di irrequietezza e preoccupavano opinione pubblica e autorità.
I fatti del 1821 rappresentarono, nelle loro riflessioni, la presa di coscienza della necessità di un approccio diverso e più realistico alla situazione politica che, abbandonate aspirazioni velleitarie, favorisse un’azione di consolidamento istituzionale e di graduali riforme e un paziente lavoro di formazione dell’opinione pubblica, sulla linea perseguita da Prospero Balbo.
Nel febbraio 2015 è stato scoperto un autografo giovanile di don Bosco, mescolato a materiali manoscritti eterogenei giacenti nella biblioteca del Centro Studi Don Bosco (CSDB) dell’Università Pontificia Salesiana.
Intendo illustrare, con l’appoggio di documentazioni archivistiche e testimonianze coeve, alcuni dei fattori che nel decennio preunitario catalizzarono sull’opera educativa e religiosa di don Giovanni Bosco simpatie e favori, anche in campo liberale, permettendole di decollare più rapidamente rispetto ad iniziative analoghe, nonostante l’accusa di conservatorismo e di diffidenza nei confronti dell’unificazione nazionale mossagli da alcuni esponenti del liberalismo radicale e anticlericale polarizzati attorno alla Gazzetta del Popolo di Felice Govean e al periodico satirico-caricaturale Il Fischietto.
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