La figura del coadiutore salesiano è una parte importante della Congregazione salesiana e della sua missione educativa e assistenziale.
Continue reading “Filippo Rinaldi – Il coadiutore salesiano secondo il ven. Don Bosco”
La figura del coadiutore salesiano è una parte importante della Congregazione salesiana e della sua missione educativa e assistenziale.
Continue reading “Filippo Rinaldi – Il coadiutore salesiano secondo il ven. Don Bosco”
L’opera, curata da Arturo Calleri, è scritta da Alberto Viriglio, che rappresenta una vera miniera di aneddoti riguardanti Torino. Continue reading “Alberto Viriglio – Torino e i torinesi. Minuzie e memorie”
Nel 1861, Don Bosco fondò a Valdocco la tipografia dell’Oratorio. Fin dai primi giorni, desiderava stabilire una scuola tipografica per i giovani, fornendo loro un’opportunità di guadagno onesto. Continue reading “Eugenio Valentini – La prima scuola grafica salesiana, 1861-1961”
L’epistolario di Luigi Fransoni qui pubblicato presenta caratteristiche facili da definire, soprattutto se si tiene conto dei destinatari a cui è rivolto, che sono i suoi collaboratori stretti nella curia di Torino, principalmente Celestino Fissore.
Chi osserva l’azione di don Bosco nel primo quindicennio di vibrante impegno educativo e pastorale (1844-1858) vi trova largamente espresso lo sforzo per l’istruzione religiosa dei giovani e del popolo attraverso gli scritti. In questo contesto si colloca, quasi sintesi logica, un lavoro rimasto inedito, un Breve catechismo pei fanciulli ad uso della Diocesi di Torino preceduto dalle preghiere del mattino e della sera, da un compendio di Storia Sacra e da un Sunto di catechismo per quelli che si dispongono a ricevere il Sacramento della cresima, della confessione e comunione. Di don Bosco non è il Breve catechismo (che rimane quello diocesano), ma quanto avrebbe dovuto precederlo e cioè: le preghiere del mattino e della sera – un Compendio di Storia Sacra pei fanciulli – un riassunto del Catechismo breve della diocesi in preparazione ai tre sacramenti della fanciullezza e della prima adolescenza (cresima, confessione e comunione). Continue reading “Pietro Braido – L’inedito «Breve catechismo pei fanciulli ad uso della diocesi di Torino» di Don Bosco”
Don Bosco pubblica la Vita del giovanetto Savio Domenico nell’aprile 1859 come fascicolo della collana mensile “Letture Cattoliche”, giunta al suo sesto anno di attività. Con questo piccolo e importantissimo libro si può considerare chiuso il primo periodo dell’azione pastorale e educativa del santo. Pochi mesi dopo, infatti, il 18 dicembre, si costituirà ufficialmente la Società Salesiana, e inizierà una nuova fase della vita di don Bosco, quella che lo vedrà fondatore di famiglie religiose, consolidatore e diffusore di un’opera che da Torino sarà esportata a livello mondiale con successo crescente.
In this letter, the Rector Major reflects on the poignant significance of relocating the Society’s headquarters from Turin to Rome. Continue reading “Luigi Ricceri – “Letter of the Rector Major” in “Acts of the General Council of the Salesian Society of St John Bosco””
Don Bosco’s Oratory of St. Francis de Sales after much “wandering” found its permanent home at last in 1846, in an isolated house and property located in the district of Valdocco, on the northern fringe of the city of Turin. Once settled in that little house, Don Bosco established there a home to shelter the most destitute among the lads attending the oratory (1847). Continue reading “Arthur Lenti – “Don Bosco’s Oratories in 1849-1852. Conflict, Crisis and Resolution” in “Journal of Salesian Studies””
Al ricorso da me rassegnato a Sua Maestà contro il decreto ministeriale di chiusura dell’Istituto educativo di giovani stabilito in Torino nell’Oratorio detto di S. Francesco di Sales mi vennero fatte dal Ministero di P. I. le seguenti domande di schiarimenti intorno alla natura dell’Istituto, alle quali mi feci premura di dare analoga risposta fin dal Luglio dell’anno scorso, risposta che ora qui riproduco.
Continue reading “Giovanni Bosco – Eccellentissimo Consigliere di Stato”
L’Arca santa, composta del prezioso legno di Setim, fasciata di lamine d’oro purisssimo, contenente le tavole della legge, ombreggiata dalle ali stese di due Cherubini, essi pure di oro, che inginocchiati sul propiziatorio stavano in atto di adorazione, era una stupenda figura di Maria SS. Essa infatti la più pura, la più bella, la più santa fra tutte le Vergini racchiuder dovea nel suo seno l’autore della legge, ed era destinata a Regina degli Angeli.
È noto a V. M. come un decreto del Ministero di pubblica Istruzione in data 16 maggio 1879 (V. Allegato A) ordinava la Chiusura delle scuole secondarie, che da trentacinque anni si facevano a benefizio dei poveri giovanetti ricoverati nell’Oratorio di S. Francesco di Sales in Torino.
Il Sacerdote Giovanni Bosco, commosso dall’orrida profanazione di un Convento e Chiesa appartenente ai RR. PP. Cappuccini in Nizza Monferrato, ed ora ridotto ad un pubblico magazzino di vino, col consenso dell’Ordinario Monsig. Sciandra, Vescovo di Aqui, desidera ora di fare acquisto di quegli edifizii, ritornare la Chiesa al culto religioso, e del Convento farne un Istituto Religioso.
Lo scopo dell’Oratorio festivo è di trattenere la gioventù ne giorni di festa con piacevole ed onesta ricreazione dopo di aver assistito alle sacre Funzioni di Chiesa. Questo Oratorio è posto sotto la protezione di s. Francesco di Sales, perché coloro che intendono dedicarsi a questo genere di occupazione devono proporsi questo Santo per modello nella carità, nelle buone maniere, che sono le fonti da cui derivano i frutti che si sperano dall’Opera degli Oratorii.
Alla nuvoletta veduta dal profeta Elia, è giustamente paragonata in questi ultimi tempi la divozione a Maria Ausiliatrice. Quale saggio di quanto sia ormai distesa la divozione a Maria Ausiliatrice, e in prova della bontà e della potenza con cui questa Madre celeste soccorre chi la invoca sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani, noi pubblichiamo nel presente fascicolo varie grazie, di cui ci venne fatta relazione.
In questo scritto, viene ricordato il momento della partenza di alcuni missionari salesiani da Torino alla volta dell’Argentina.
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