Fra le centinaia di lettere indirizzate a salesiani, una delle più pregevoli e significative è senza dubbio quella inviata a Don Rua sul finire dell’ottobre del 1863. In essa la tenerezza paterna si coniuga mirabilmente con la saggezza del «maestro» di vita spirituale e di pedagogia salesiana. Documento prezioso, dettato da urgenze immediate, ma che sotto l’involucro di consigli pratici, di esempi concreti, di rapide annotazioni ed intuizioni, porta il segno delle profonde certezze e delle vive preoccupazioni di Don Bosco. Lui stesso ne è convinto, tant’è che quella che nel 1863 costituisce una semplice lettera, di carattere strettamente privato, a Don Rua, in seguito – dal 1871 con ritocchi ed integrazioni dettati da successive esperienze e riflessioni, la presenterà come «Ricordi confidenziali ai Direttori delle case particolari della società salesiana» o anche «Testamento che indirizzo ai Direttori delle case particolari». Continue reading “Francesco Motto – I «Ricordi confidenziali ai direttori» di Don Bosco”→
Per celebrare l’anniversario del centenario delle opere salesiane in Belgio, l’autore propone un’edizione critica delle cinque lettere che il vescovo di Liegi, Mons. Doutreloux, ha inviato al fondatore dei salesiani, don Bosco, e di cui è stato mantenuto il testo.
Novità di prospettive nel testo rielaborato: Natura delle Costituzioni; Sottolineatura dell’aspetto carismatico della nostra vocazione; Riferimento al Fondatore; Adeguamento al nuovo Codice di Diritto canonico; Concretezza e ambito della nostra Regola di vita.
Nel presente articolo, l’autore si propone di approfondire ciò che furono e operarono i salesiani di don Bosco in Italia fino alla Prima guerra Mondiale. Tale argomento sembra rilevante poiché chi scorre la storiografia sul movimento cattolico del periodo, non tarda a notare l’assenza quasi totale di riferimenti espliciti a don Bosco, ai salesiani e alle iniziative che li ebbero promotori o animatori.
Il volume presenta le lettere suor Angela Vallese, FMA missionaria pioniera delle missioni nella Patagonia e nella Terra del Fuoco. Sono 169 lettere scritte a don Bosco, a madre Mazzarello, a madre Caterina Daghero, a don Michele Rua, a don Paolo Albera, a don Giovanni Cagliero, a don Giuseppe Fagnano, ad altri Salesiani, ai genitori, alla sorella Teresa, ad altri familiari, a consorelle. Leggendole, si coglie la concretezza di questa donna umile e appassionata per il Regno di Dio, che seppe inculturarsi con semplicità tra la gente di quelle terre lontane, pur rimanendo affettivamente legata al suo paese d’origine e alla sua famiglia, senza nulla rimpiangere, ma amando tutti di vero cuore. Continue reading “Maria Vanda Penna – Là non ci separeremo mai più. Lettere della prima FMA missionaria pioniera nella Patagonia e nella terra del fuoco”→
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.
Il Santo Padre Pio XI con la magnifica Bolla del 29 maggio scorso, Infinita Dei misericordia, ha proclamato a tutto il mondo il grande Giubileo dell’Anno Santo, da celebrarsi in Roma dai primi Vespri della vigilia del Natale prossimo a quelli della vigilia di Natale del 1925. Questo grande universale Giubileo ricorre ogni 25° anno, e questo si suol chiamare Anno Santo, sia perchè s’inizia, si svolge e si chiude con riti sacri, sia principalmente per una maggior elargizione di speciali aiuti del Cielo, ad eccitare gli animi verso un più alto grado di santità e di perfezione, e a promuovere la restaurazione cristiana della società.