Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco – Educare i giovani alla fede

“Gli Atti del CG23 contengono un materiale assai ricco che orienterà la nostra vita e attività apostolica. Vi è raccolta la documentazione ufficiale dei lavori capitolali, ossia: il documento sul tema dell’educazione dei giovani alla fede; le modifiche o aggiunte riguardanti le Costituzioni e i Regolamenti; alcune interpretazioni pratiche di testi della Regola; deliberazioni riguardanti Gruppi di Ispettorie; un orientamento operativo per la nostra presenza in Africa; una breve cronistoria dell’evento capitolare; e la «Lettera ai giovani» richiesta dall’Assemblea al Rettor Maggiore. Continue reading “Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco – Educare i giovani alla fede”

Aldo Giraudo – La centralità della “religione” nel sistema preventivo di Don Bosco per l’accompagnamento educativo e spirituale dei giovani

Per comprendere il motivo dell’enfasi posta da don Bosco sulla religione, come fattore dinamico essenziale di un’efficace e trasformante educazione dei giovani, e per afferrare il segreto degli eccellenti risultati da lui ottenuti in quest’ambito, è innanzitutto necessario considerare la globalità della sua esperienza, collocandola nel contesto socio-culturale in cui egli ha operato.

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Alfonso Colzani,Francesca Dossi – Un sito web per la preparazione al matrimonio

Si descrive questa significativa attività sorta all’interno del servizio per la Famiglia della diocesi di Milano con l’intento di offrire agli operatori pastorali uno strumento aggiornato, flessibile e metodologicamente corretto per progettare gli itinerari parrocchiali di preparazione al matrimonio. Continue reading “Alfonso Colzani,Francesca Dossi – Un sito web per la preparazione al matrimonio”

Giovanna Martino – L’insegnamento del latino come mezzo di trasmissione dei valori della humanitas nella Congregazione salesiana delle origini: il caso di Giovan Battista Francesia (1838- 1930) e di Giovan Battista Tamietti (1848-1920)

Il contributo illustra l’importanza dello studio del Latino, sin dall’età giovanile dell’individuo, in quanto veicolo di apprendimento di categorie inerenti la lingua e il pensiero quali sono state tramandate dai suoi parlanti, non solo dall’età classica e medioevale, ma anche in tempi moderni, perché il Latino costituisce ancora in parte la lingua della poesia e della scienza. Ad intuire lo straordinario potere educativo del Sermo Latinus, nonché della lettura dei testi classici e cristiani a noi pervenuti, fu proprio Don Giovanni Bosco, il quale insieme con Don Francesia diede vita a un’importante iniziativa editoriale per gli studenti, la collana di classici Selecta ex Latinis scriptoribus in usus scholarum. Continue reading “Giovanna Martino – L’insegnamento del latino come mezzo di trasmissione dei valori della humanitas nella Congregazione salesiana delle origini: il caso di Giovan Battista Francesia (1838- 1930) e di Giovan Battista Tamietti (1848-1920)”

Grazia Loparco,Paola Cuccioli – Donne tra beneficienza ed educazione. La «Lega del Bene “Vittorio Emmanuelle III”» a Pavia (1914-1936)

La ricchezza di questa storia non sta in una semplice visione d’insieme, ma nelle pieghe che esse svela, nelle sue luci e nelle sue ombre, descrivendo i passaggi da un periodo all’altro, la fisionomia delle persone coinvolte nell’avventura, l’adattamento ai tempi.
Si coglie così, con piacere, che la “Lega del Bene” è una fondazione assistenziale prettamente femminile, voluta dalla Martinetti e sostenuta inizialmente soprattutto da altre donne benestanti di Pavia; che la Martinetti aveva cercato di aiutare i minorenni non solo sotto l’aspetto pratico, cioè con la sua fondazione, ma aveva anche tentato di promuovere una riflessione sulle loro difficoltà, per poter arrivare a migliorare gli interventi in loro favore; che il fascismo ha influito sulla struttura della istituzione, facendola rientrare nel grande complesso delle opere sovvenzionate dall’ONMI e portandola anche a mutare parzialmente il suo fine originario che, non mettendo più in primo piano il minorenne, si concentra – col 1931 – anche sul bambino divezzo; infine, che anche la chiamata di un istituto religioso – le Figlie di Maria Ausiliatrice – risponde ai segni dei tempi e a quanto si verifica in altre istituzioni, per rendere stabili le opere e – viene pure sottolineato – per diminuire le spese del “Nido”.

Periodo di riferimento: 1914 – 1936

Paola Cuccioli –  Grazia Loparco (eds.), Donne tra beneficienza ed educazione. La «Lega del Bene “Vittorio Emmanuelle III”» a Pavia (1914-1936), Roma, LAS 2003.

Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”
Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione

Emmanuel Camilleri – Don Bosco’s writings. A theological perspective & means for accompaniment

Don Bosco’s writings are diverse, and yet they had one particular aim: educating the young to religion and life in general. Through the medium of writing, he managed to direct and accompany the young on a journey that would lead them to achieve Christian perfection and personal holiness.

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Mario Fissore – Recezione e trasmissione dei sogni di don Bosco da parte di don Giulio Barberis: due episodi singolari

Mario Fissore esamina un caso molto interessante, sia sotto il profilo della tradizione del racconto sia sotto quello dell’utilizzo formativo: il caso di don Giulio Barberis, che ebbe un ruolo di primo piano nella registrazione e nella valorizzazione dei sogni, lasciando quattordici quaderni di appunti sui sogni e altro materiale, non ancora studiato. Fissore, lavorando sulle fonti, documenta lo sviluppo della trasmissione del cosiddetto sogno del nastro e di quello del pergolato di rose e l’utilizzo formativo che il Barberis ne fece nelle sue conferenze ai novizi, sviluppandone i ricchi stimoli spirituali e le implicanze ascetico-morali. Continue reading “Mario Fissore – Recezione e trasmissione dei sogni di don Bosco da parte di don Giulio Barberis: due episodi singolari”

Carlo Loots,Colette Schaumont – La formazione dei collaboratori laici.

La fondazione della Società Salesiana risale al 18 dicembre dell’anno 1859: “Allo scopo e nell’intento di promuovere e conservare lo spirito di vera carità che richiedesi nell’opera degli Oratorii per la gioventù abbandonata e pericolante” i membri si associano “avendo di mira il vicendevole aiuto per la santificazione propria, si propongono di promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime, specialmente delle più bisognose d’istruzione e di educazione” Il fondamento e la finalità della collaborazione tra salesiani e laici è la cura (dell’anima) del giovane.

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