Il presente documento riporta una statistica del personale Salesiano, presente nel territorio italiano e all’estero, nell’anno 1953.
Continue reading “Archivio Salesiano Centrale – Personale salesiano (1953)”
Il presente documento riporta una statistica del personale Salesiano, presente nel territorio italiano e all’estero, nell’anno 1953.
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Il presente documento riporta una statistica di professi e ascritti, presenti nel territorio italiano e all’estero nell’anno 1954. Inoltre, nell’ultima pagina viene segnalata la distribuzione dei salesiani e dei novizi in base alla lingua parlata nei vari paesi del mondo.
Continue reading “Archivio Salesiano Centrale – Professi e ascritti (per Ispettorie)”
Il presente documento riporta le opere compiute dai Salesiani nel mondo, come case, oratori, residenze missionarie, scuole, parrocchie ecc., nell’arco temporale che va dal 1951 al 1963.
Continue reading “Archivio Salesiano Centrale – Opere salesiane nel mondo”
Il contenuto di questo libretto si articola in tre parti:
– linee essenziali della vita di Don Bosco
– sintesi del suo pensiero pedagogico e spirituale
– documenti significativi del sistema preventivo
Continue reading “Biagio Amata – S. Giovanni Bosco. Una vita per i giovani”
Don Bosco presentato da Henri Bosco è un santo semplicissimo, naturalissimo, un santo a livello d’uomo, pur essendo anche un’ anima, mistica, appassionatamente innamorata delI’Eucarestia, per la quale le realtà della terra erano secondarie nella gerarchia delle preoccuazioni.
Scopo del presente volume è di mettere a disposizione i principali testi eucologici e scritturistici, che vengono utilizzati nelle diverse celebrazioni proprie della Famiglia Salesiana. Questi testi possano aiutare tutti i membri della comunità — chiamati a vivere in pienezza il Vangelo con lo stile proprio del carisma ricevuto — a celebrare le meraviglie del Signore nei suoi Santi e a prolungarne l’impegno nella liturgia della vita.
Questo nuovo e rielaborato Manuale risponde all’esigenza di motivare e di orientare il ministero dell’ispettore salesiano in modo chiaro e definito a livello educativo pastorale. Nel suo insieme e nelle sue intenzioni invita gli ispettori a vivere quella «grazia di unità» così caratteristica dello spirito salesiano. Per comodità di consultazione e praticità di uso, è stato inoltre inserito in Appendice «Elementi giuridici e prassi amministrativa nel governo dell’ispettoria», testo che si trova anche in edizione distinta a servizio delle Segreterie ispettoriali.
La Società Salesiana ha percorso, con la corale partecipazione delle comunità e dei confratelli, la strada del rinnovamento, giungendo a concludere la verifica con la riformulazione dei testi fondamentali (Costituzioni e Regolamenti generali) poco più di un anno dopo la promulgazione del Codice di diritto canonico (1983). Sulla scia di questa corrente, il presente lavoro mette in evidenza gli aspetti di carattere giuridico e gli adempimenti normativi principali che regolano la vita e la missione della Società al livello della struttura ispettoriale.
Il presente lavoro in lingua italiana, ristampato con alcuni rinnovamenti rispetto alla 1° edizione, offre spunti giornalieri di argomenti d’attualità ricavati dalla vita stessa di Don Bosco (sogni, avvenimenti ecc.). Queste preziose informazioni biografiche sul fondatore della famiglia Salesiana sono state studiate e raccolte dal confratello belga D. Camillo Adriaensens.
San Giovanni Bosco nasce il 16 Agosto 1815 a Becchi, rimanendo orfano di padre a soli due anni. Sin da adolescente, la sua fede e vocazione è ben definita, nel 1845 prende il sacerdozio. Durante tutto il percorso sacerdotale si dedica all’associazionismo, fondando tra gli anni 1845-1875 l’Associazione dei Cooperatori salesiani e l’Istituto delle FiglieSanta Maria Ausiliatrice.
Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale.
Il primo risale agli anni ’50 e viene rievocato da uno dei primi «oratoriani»,
Giuseppe Brosio (1829-1883)1, che verso il 1880 rilascia una testimonianza su
una contestazione avvenuta all’Oratorio intorno agli anni ’50. Alcuni dei frequentanti si erano sentiti offesi «nell’onore» perché, a loro parere, don Bosco aveva dato loro «del vagabondo e del ladro nei pubblici fogli»: su di essi, infatti, aveva diffuso una circolare per una lotteria «a favore di tanti poveri giovani raccolti nell’Oratorio che andavano vagabondi per le vie e piazze della Città», senza tener conto «che frammezzo a questi vagabondi v’erano anche degli onesti
giovani appartenenti a buone ed agiate famiglie». Tutto potrebbe indurre a un rinnovato approfondimento storico e teorico del «sistema», non offuscato da attuazioni elitarie o «idealizzate». Don Bosco non parte da giovani «selezionati» né arriva ad essi. La sua «esperienza preventiva» tende a diventare «sistema» universale di assistenza, educazione e socializzazione, così com’è stata vista dalla generalità degli osservatori, ammiratori, collaboratori, «cooperatori», biografi. Dalla considerazione dei «giovani più poveri» e
«più pericolanti» egli passa ben presto alla constatazione e alla persuasione che
tutti i giovani in quanto tali, non adulti, non autonomi, dipendenti, in certo senso
«in balia» della società (o privi di «società civile», i «selvaggi»), sono in qualche
modo potenzialmente «abbandonati» e «pericolanti».
II «sistem a educativo» o, più comprensivamente, /’esperienza preventiva di Don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. E ovvio che la sua vitalità perativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento (l’approfondimento e l’adattamento) nella continuità. Il rinnovamento resta affidato al persistente e ripetuto impegno teorico e pratico dei singoli e delle comunità. È compito sempre aperto. La continuità, invece, può essere assicurata soltanto dall’alacre confronto con le origini. Iniziare al vivificante contatto con le «radici» primitive dell’esperienza preventiva e dei suoi tratti fondam entali è lo scopo della presente
rapida sintesi. Essa, quindi, non intende offrire programmi di azione immediatamente applicabili; ma, semplicemente, descrivere gli elementi originali essenziali, pur storicamente condizionati e limitati, dai quali, soltanto, derivano validità e credibilità progetti presenti e futuri, destinati a spazi e a contesti diversi. E una condizione ineludibile perché possa verificarsi, senza arresti o soluzioni di continuità, la legittima aspirazione di operare «con Don Bosco e coi tempi».
Continue reading “Pietro Braido – L’esperienza pedagogica di Don Bosco”
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