Gerard Schuler, Salesiano francese, intitolò il suo contributo: « Bisogni, attese e aspirazioni dei giovani che ho incontrato nel mio campo di lavoro: il mondo dei drogati di Lione ».
Gerard Schuler, Salesiano francese, intitolò il suo contributo: « Bisogni, attese e aspirazioni dei giovani che ho incontrato nel mio campo di lavoro: il mondo dei drogati di Lione ».
José Luis Burguera parlò de « l’azione del Salesiano tra la gioventù di una parrocchia urbana di Barcellona ».
Maria del Valle Lopez Santos, giovane Cooperatrice del meridione della Spagna, condensò la testimonianza di un gruppo di Cooperatori sulla gioventù di Huelva, presso Siviglia.
Carla Bargi, Volontaria italiana, ha riassunto le esperienze delle VDB impegnate nel mondo dei giovani.
Harrie Kanters, Salesiano olandese, descrive la sua esperienza in un centro salesiano nelle vicinanze di Rijswijk.
Alois Sàghy, Salesiano austriaco, parlò del suo lavoro fra la Gioventù Cattolica Operaia (KAJ) nel centro giovanile della città di Graz.
Cosa si aspettano, consciamente o no, i giovani di oggi da una Famiglia salesiana che dalla sua nascita è stata consacrata al loro servizio?
Carla Barberi s’era imposta di fare un sondaggio (attraverso un questionario) tra le allieve delle scuole salesiane dell’Italia. Ha tirato le conclusioni a partire da circa cinquecento risposte sovente significative per il loro anticonformismo.
Da tale relazione si ebbe chiara l’impressione che, a distanza di cento anni, lo stile della comunicazione salesiana aveva registrato una notevole evoluzione. Il suo carattere essenziale venne messo in risalto in modo particolare per le Volontarie di Don Bosco, abitualmente isolate nelle loro case e luoghi di lavoro.
Un esposto documentato di Maria Pia Onofri, giovane cooperatrice romana, ha presentato « i Giovani Cooperatori d’Italia e le loro prospettive ».
Don Eugenio Valentini, autore di numerosi studi su questioni salesiane, fornisce una comunicazione scritta sulla « comunità nella tradizione salesiana », di cui leggeremo qui di seguito le prime pagine. Richiama certe componenti essenziali della comunità locale delle origini, quando Don Bosco la vedeva espandersi attorno a sé.
P. Giorgio Gozzelino, teologo dell’Ateneo salesiano di Torino, si è proposto di mostrare che il « dialogo » è un valore della tradizione salesiana, che sia per Don Bosco sia per i nostri contemporanei costituisce uno strumento di promozione che sarebbe un errore non valorizzare al massimo.
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