Don Costamagna, a distanza di circa 25 anni, rievoca alcune caratteristiche dello spirito che regnava nella casa di Mornese nel tempo delle origini, quando egli era direttore spirituale (1874-1877). La casa viene da lui chiamata «casa della fondazione», «casa della santa allegria», «santa casa di Mornese».
Il volume presenta le lettere suor Angela Vallese, FMA missionaria pioniera delle missioni nella Patagonia e nella Terra del Fuoco. Sono 169 lettere scritte a don Bosco, a madre Mazzarello, a madre Caterina Daghero, a don Michele Rua, a don Paolo Albera, a don Giovanni Cagliero, a don Giuseppe Fagnano, ad altri Salesiani, ai genitori, alla sorella Teresa, ad altri familiari, a consorelle. Leggendole, si coglie la concretezza di questa donna umile e appassionata per il Regno di Dio, che seppe inculturarsi con semplicità tra la gente di quelle terre lontane, pur rimanendo affettivamente legata al suo paese d’origine e alla sua famiglia, senza nulla rimpiangere, ma amando tutti di vero cuore. Continue reading “Maria Vanda Penna – Là non ci separeremo mai più. Lettere della prima FMA missionaria pioniera nella Patagonia e nella terra del fuoco”→
“Uno e non ultimo studio di D. Bosco in quest’anno – scrive G. B. Lemoyne riferendosi all’anno 1863 – era stata la fondazione del Collegio di Mirabello. Ne aveva scritto il regolamento, mettendo per base quello dell’Oratorio, specificando tutti i doveri dei singoli superiori e degli alunni, mutando ciò che non era adattato alla natura dell’Istituto”. Questo “regolamento – che rimase per vari anni manoscritto, sempre secondo la testimonianza di Lemoyne – doveva essere come lo statuto fondamentale, anche di tutte le altre case che col tempo sarebbonsi aperte. Esigeva che se ne facesse gran conto”. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi fondati fuori Torino”→
Il Programma – denominato anche Regolamento – dell’educandato di Mornese fu fatto stampare da don Bosco presso la Tipografia dell’Oratorio come tutti gli altri Regolamenti delle case salesiane. Il testo riproduce per molti aspetti il programma in uso presso i collegi da lui fondati. In esso si precisano sia la finalità educativa dell’internato e le condizioni di accettazione, sia le principali occupazioni delle alunne. A livello didattico il programma si articola in tre aree: insegnamento letterario, lavori domestici, insegnamento religioso. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi FMA (Mornese, Nizza Monferrato)”→
Negli anni dal 1853 al 1862, Valdocco si trasforma da Oratorio festivo – una istituzione aperta – in un’opera complessa: ospizio-internato, collegio-convitto, laboratori artigianali, scuole interne e centro editoriale, tra le sezioni più importanti. Tale trasformazione porta con sé un sensibile rafforzamento e consolidamento delle istanze preventive e disciplinari. Il “nuovo volto del sistema educativo” si accentua ancora nei decenni seguenti con il progressivo sviluppo dell’Oratorio – ormai casa centrale di una nuova Congregazione religiosa –, e specialmente con l’allargamento dell’esperienza collegiale. Quel “nuovo volto” – dai tratti preventivi e disciplinari più marcati – viene definito in modo privilegiato nel fascicolo sul Sistema preventivo del 1877, nel Regolamenti dell’Oratorio di S. Francesco di Sales per gli esterni e nel Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales, pubblicati nella stessa data: 1877. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales”→
L’edizione del 2004 dell’Epistolario di Santa Maria Domenica Mazzarello, è riveduta ed e ulteriormente arricchita nelle note, prediligendo chiarificazioni di tipo storico, biografico o contenutistico. L’epistolario è composto da 68 lettere, scritte dalla Santa tra il 1874 al 1881. Le lettere sono una importante fonte storica per le origini dell’Istituto, in quanto non mancano riferimenti precisi a persone e circostanze della prima ora, accennano a problemi e successi delle FMA, alla prima espansione delle opere e delle comunità, ma anche alle defezioni e decessi di giovani sorelle. Nell’immediatezza di comunicazioni familiari emergono criteri di giudizio e di orientamento della madre, le sue speranze come le sue preoccupazioni, insomma traspare in controluce quella fedeltà creativa a don Bosco che fa pensare a un modo femminile di incarnare il carisma salesiano. Continue reading “María Esther Posada – La sapienza della vita. Lettere di Maria Domenica Mazzarello”→
La Cronistoria è una fonte di carattere narrativo che riguarda la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i fondatori: don Bosco e madre Mazzarello. Pur non avendo la pretesa di essere uno studio storico-critico essa è una compilazione di documenti globalmente attendibile, che interpreta gli eventi con una chiave di lettura di fede, tipica della memorialistica salesiana risalente a don Bosco e alle prime generazioni. Il IV volume apre un nuovo periodo di storia dell’’Istituto. Le memorie contenute iniziano col giugno 1881, mentre nell’’affettuoso rimpianto di madre Mazzarello si sta attendendo in preghiera la sua successione. E seguono abbracciando i primi anni di governo di madre Caterina Daghero, fino al termine del 1884, anno del primo Capitolo generale. Continue reading “Giselda Capetti – Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vol 4”→
La Cronistoria è una fonte di carattere narrativo che riguarda la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i fondatori: don Bosco e madre Mazzarello. Pur non avendo la pretesa di essere uno studio storico-critico essa è una compilazione di documenti globalmente attendibile, che interpreta gli eventi con una chiave di lettura di fede, tipica della memorialistica salesiana risalente a don Bosco e alle prime generazioni. Il V volume conclude la Cronistoria del periodo che può dirsi ancora delle origini. Raccoglie infatti le memorie dell’Istituto durante gli ultimi anni del Fondatore (1885-1888), e ricorda con quale intensità di filiale affettuosa riconoscenza vennero vissute le trepide ore della sua ultima malattia e della sua morte. Continue reading “Giselda Capetti – Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vol 5”→
La Cronistoria è una fonte di carattere narrativo che riguarda la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i fondatori: don Bosco e madre Mazzarello. Pur non avendo la pretesa di essere uno studio storico-critico essa è una compilazione di documenti globalmente attendibile che interpreta gli eventi con una chiave di lettura di fede, tipica della memorialistica salesiana risalente a don Bosco e alle prime generazioni. Il II volume della Cronistoria abbraccia l’importante periodo di vita dell’Istituto dalla sua fondazione alla vigilia del trasferimento di madre Mazzarello da Mornese a Nizza Monferrato (agosto 1872 – febbraio 1879). Continue reading “Giselda Capetti – Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vol 2”→
I convitti per giovani operaie diretti dalle FMA, tra altre religiose, sono stati risposta ad un’esigenza fondamentalmente educativa tra la fine dell’800 e la prima metà del ’900. Superiori e Superiore hanno avvertito l’urgenza di questa opera, proprio perché rivolta a giovani del ceto popolare, anche minorenni, indifese e per di più lontane dalle famiglie, con un’istruzione minima, la necessità di lavorare in condizioni disagiate.
La Cronistoria è una fonte di carattere narrativo che riguarda la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i fondatori: don Bosco e madre Mazzarello. Essa, iniziata da tempo, arriva a termine dopo l’invito del Concilio Vaticano II a tornare alle fonti della spiritualità dell’Istituto. Pur non avendo la pretesa di essere uno studio storico-critico essa è una compilazione di documenti globalmente attendibile, che interpreta gli eventi con una chiave di lettura di fede, tipica della memorialistica salesiana risalente a don Bosco e alle prime generazioni. Continue reading “Giselda Capetti – Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vol. 1”→
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.