Piera Paltro – Il colle Don Bosco

Il Colle don Bosco sorge su una collina che s ’incunea tra i comuni di Castelnuovo, Buttigliera e Capriglio. È compreso nella frazione Morialdo, del comune di Castelnuovo, provincia di Asti, diocesi di Torino. È situato a 259 metri sul livello del mare, ed è circondato da boschi di acacie e da vigneti che producono Freisa e Malvasia. Nella borgata dei Becchi si trova la Casetta di don Bosco.

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Emilio Zeni – Il tempio di Don Bosco

l Tempio di Don Bosco, nel suo complesso, fu costruito negli anni ’60, su progetto dell’lng. Enea Ronca. Consta di due chiese sovrapposte. La chiesa inferiore, terminata nell’anno 1965,
fu subito aperta al culto. La chiesa superiore fu completata, con la posa dell’imponente statua lignea del Risorto e con i dipinti di Luigi Zonta, salesiano, solo nel 1984. Il Card. Anastasio Balestrerò, infatti, arcivescovo di Torino, consacrò il Tempio di Don Bosco il 1 ° maggio di quell’anno. Da allora le due chiese sono aperte al servizio della liturgia e della preghiera. Nel 1994 furono collocati anche i quattordici pannelli lignei della Via Lucis, opera del prof. Giovanni Dragoni. 

 

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Senza autore – Il colle Don Bosco

San Giovanni Bosco nasce il 16 Agosto 1815 a Becchi, rimanendo orfano di padre a soli due anni. Sin da adolescente, la sua fede e vocazione è ben definita, nel 1845 prende il sacerdozio. Durante tutto il percorso sacerdotale si dedica all’associazionismo, fondando tra gli anni 1845-1875 l’Associazione dei Cooperatori salesiani e l’Istituto delle FiglieSanta Maria Ausiliatrice.

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Don Pietro Ceresa – Il centro salesiano di documentazione storica e popolare mariana

Abstract

Il Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino, in regione «Valdocco», fu al centro della vita apostolica di San Giovanni Bosco. Lo contemplò nei suoi sogni fin dal 1844, come tappa di arrivo e di consolidamento della sua opera, allora soltanto agli inizi. Il Santo udì, a proposito della chiesa che avrebbe dovuto costruire, una misteriosa voce: la «Signora», a lui fanciullo presentata come «Maestra e Guida della sua missione», gli ripeteva «Qui la mia casa, da qui la mia gloria».

Periodo di riferimento: 1864 – 1868

Don P. Ceresa, Il centro salesiano di documentazione storica e popolare mariana, in «Centro Mariano salesiano»

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

Giovanni Bosco – Galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno 1871

Buon giorno, o miei venerali amici, eccomi di ritorno a Voi per la diciannovesima volta. Mi pensava in quest’anno, e forse l’aspettavate anche voi, che io dovessi comparirvi avanti vestito lutto in festa, inghirlandato di fiori, quale non fui mai per lo passato, e ciò in riconoscenza al gran bene che porterà a lutto il mondo il Concilio Ecumenico, e perla definita infallibilità del Papa. Invece ho dovuto stracciarmi le vesti di dosso, lasciarmi crescer lunga la barba, vestire a lutto il mio codino, a cagione dei fatti succeduti che voi tutti sapete, e perché non permetterò mai che si dica che il Galantuomo rida, mentre piangono migliaia dei suoi fratelli; e fratelli del Galantuomo sono pure quei tanti disgraziati caduti vittima (delle orribili mitragliatrici. Se vi ricordale io ve l’ho ripetuto le tante volte, che se non si cessava dal far peccati, dal bestemmiare, se non si santificava di più il giorno di festa, che il Signore ha voluto riserbarlo per sé, le cose ci sarebbero andate male, e ci sarebbero succedute gravi disgrazie. Sembrava a taluni che io dicessi una cosa strana, e per tanti ho parlato al vento, e si continuò a vivere come se Dio non fosse stato, o non si curasse punto di noi, e adesso ne vediamo coi nostri occhi le deplorabili conseguenze!

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Strenna offerta ai cattolici italiani. Almanacco pell’anno bisestile 1864

Il Galantuomo si presenta quest’anno vestito di nuovo e paffuto che è una delizia e spera non gli verrà fatta sgarbata accoglienza. Quantunque da undici anni abbia fatto conoscenza col rispettabile pubblico, egli è non ostante tuttora timido assai e facile a spaventarsi. Se qualcuno gli venisse a fare dei visacci ei ne potrebbe impaurire e poverino! morirsene di dolore. Invece se non lo si avrà a male che il Galantuomo continui a sedersi al banchetto delle strenne (e chi potrebbe guardar di mal occhio un Galantuomo?) egli promette che ritornerà l’anno venturo ad attestare la sua riconoscenza e, se non gli verrà data ragione di corruccio, assicura di venir tutto festoso e ridente. A lui non piace per niun conto altercare, e vorrebbe stringere la mano a tutti in segno di mutua comunanza d’idee e di affetti. Faccia Iddio che ei si possa avere l’anno venturo una si dolce consolazione. Amici cari, statemi sani, allegri con ogni ben di Dio. Leggetemi, fatemi leggere e vivete felici.

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Giovanni Bosco – Il galantuomo e le sue novelle. Almanacco pel 1863

Indice

  • Le quattro stagioni.
  •  Ecclissi
  • Computi ecclesiastici
  • Feste mobili
  • I quattro tempi 
  • Tempo proibito per celebrare le nozze solenni
  • Real casa di Savoia
  • Romano Pontefice
  • Calendario
  • Brevi notizie dei 26 martiri Giapponesi canonizzali il dì 8 giugno 1862 »
  • Loro martirio »
  • S. Michele de’ Santi »
  • Descrizione della solennità 8 giugno 1802 »
  • Novelle. Il Crocifisso d’argento
  • L’ultima ora di Camoens »
  • Singolare castigo di uno spergiuro »
  • Canzoni. L ’orfanello »
  • Il pensiero della morte »
  • Il mattino dei fanciulli »
  • Brevi cenni sul nuovo servizio postale che è posto in vigore il
    1 gennaio 1863 »
  • Osservazioni sulla nuova legge postale
  • Tariffa delle monete »
  • Valore delle monete estere al pari »

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno comune ed embolismale 1859

Eccovi, Lettori cortesi, il solito umil l’Almanacco che v ’offriamo qual pegno della nostra gratitudine per la vostra cooperazione al sostenimento delle Letture Cattoliche, le quali certamente, se non fosse stato del vostro benevolo concorso, non si sarebbero potute pubblicare sino ad ora. Abbiatevi dunque questo picciol dono qual contrassegno della nostra riconoscenza, la quale è grande e sincera; ma insieme pigliatelo eziandio come una preghiera di continuarci il vostro favore per l’avvenire, sia con rinnovare la vostra associazione, sia ancora con adoperarvi che altri pure si associno. Eh già, mi direte, qui si vuol tirar l’acqua al suo molino. Ma noi crediate, di grazia. Qui non si tratta già di far intascare denaro all’amministrazione, ma bensì di metterla in grado di coprire spese da farsi necessariamente per la prosecuzione dell’opera e per pagar debiti. Che, se per la vostra cristiana sollecitudine ne rimarrà ancora sopravanzo, chi ne trarrà profitto sarete voi, Lettori umanissimi, giacché, crescendo i mezzi, si perfezionerà anche l’Opera, accrescendo i fascicoli e migliorando la carta e i caratteri e gli altri accessori. Continue reading “Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno comune ed embolismale 1859”

Giovanni Bosco – Il galantuomo almanacco nazionale per l’anno 1856

È questa la terza volta che ho l’onore di presentarmi a voi, o venerali amici, per parlarvi di nuove vicende. Quest’anno ho tante cose gravi a raccontarvi, e di tale importanza, che mi vedo costretto a dividere la materia in alcuni capitoli. Comincerò ad accennarvi ciò che avvenne sul principio di quest’ anno per farmi strada al rimanente.

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Pietro Braido – Nuove questioni di storia di pedagogia

Abstract:

Il seguente scritto si focalizza sulla biografia di Aristotele e la sua filosofia pedagogista, esplicando i concetti cardini della morale individuale. L’etica e la pedagogia aristotelica sono radicalmente umanistiche: “La giustificazione dell’azione morale non è ricercata in una legge, in una idea trascendente, in una obbligazione estrinseca (legge), in un imperativo categorico interiore, ma nella realizzazione di ciò che è il fine, il bene dell’uomo, del singolo uomo, in quanto singolo e in quanto partecipe delle essenziali caratteristiche dell’umanità.”

 

Indice:

  • 1. Aristotele maestro
  • 2. Aristotele pedagogista
  • 3. Morale individuale e politico- sociale
  • 4. Psicologia e pedagogia
  • 5. Etica e Pedagogia
  • 6. Strutture etiche e obiettivi pedagogici
  • 7. La paideia come cultura
  • 8. Dalla puericultura alla cultura superiore
  • 9. Principi di metodologia pedagogico-didattica
  • 10. Elementi di pedagogia evolutiva e differenziale
  • 11. Responsabilità educative
  • 12. Conclusione

Periodo di riferimento: 1977

P. Braido, Aristotele , in « Nuove questioni di storia della pedagogia » La scuola editrice, Torino, 1977, 201-238.

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

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