Pietro Stella – Religiosità vissuta in Italia nell’800

Nel triennio giacobino e negli anni immediatamente successivi la religiosità individuale e collettiva, così come si era andata ponendo ed esprimendo, era stata un fatto complesso, ambivalente o anche ambiguo. Nella costernazione generale prodotta dall’incombere in Italia delle armate francesi nel 1796, varie immagini della Vergine furono viste piangere o muovere gli occhi nelle Marche, in Umbria, a Roma, nel Lazio e
persino in Puglia presso Taranto. A Imola il cardinale vescovo Barnaba Chiaramonti, preoccupato di disordini luttuosi, in un’omelia, che ebbe subito larga risonanza, pose in luce le radici evangeliche ch’era possibile scorgere nella fraternità democratica.

Indice

  • 1. Ambivalenza
  • 2. Rafforzamento del ruolo della parrocchia
  • 3. Dimorfismo tra campagna e città
  • 4. Riassestamento della religiosità collettiva
  • 5. Atteggiamenti ostili al clero
  • 6. Bisogno di una riforma religiosa
  • 7. Realtà complessa della religiosità collettiva
  • 8. Stato liberale e cattolici dopo il 1860
  • 9. Senso e osservanza della domenica
  • 10. Morte e funerali
  • 11. Infanzia da assistere e educare
  • 12. Alfabetizzazione e religiosità

Periodo di riferimento: 1796 – 1911

P. Stella, « Religiosità vissuta in Italia ».

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

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