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- Introduzione.
- I. Antropologia di ieri.
- L’uomo e la natura.
- Antropologia individualistica.
- Di fronte a Dio.
- Conseguenze nella vita di preghiera.
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Periodo di riferimento: 1800 – 1969
G. Söll, La crisi religiosa dell’uomo moderno in “Colloqui sulla vita salesiana, 1”, Lyon 10-11 settembre 1968, LDC, Leumann (TO) 1969, 119-138.
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È un’iniziativa della base; non è una cosa ufficiale. I nostri Colloqui internazionali sono semplicemente questo: un incontro di confratelli che amano Don Bosco e la congregazione, hanno una buona preparazione scientifica e hanno studiato e studiano Don Bosco e la vita salesiana in modo da poterne parlare e scrivere con competenza.
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L’immigrazione italiana è stata uno dei processi sociali più sconvolgenti dell’Italia postunitaria con 14 milioni di espatriati dal 1876 al 1914. Meta degli emigrati, nel primo periodo, sono stati i paesi latino-americani. Don Bosco ha scelto l’Argentina per l’azione missionaria dei salesiani per motivazioni pratiche, ma anche per ragioni di ordine culturale ed ecclesiale. Nel 1875 l’Argentina aveva già ricevuto 210.000 italiani. Il Piemonte è stato la seconda regione (dopo il Veneto) nel flusso migratorio totale, e il maggior contribuente per l’Argentina. La dimensione “sabauda” dell’emigrazione italiana è importante per spiegare la scelta di don Bosco Continue reading “Gianfausto Rosoli – Impegno missionario e assistenza religiosa agli emigrati nella visione e nell’opera di don Bosco e dei Salesiani”
Il modello culturale salesiano, elaborato in tempi diversi, si è riproposto a più riprese nella storia della società con ampi e riconoscibili effetti. Il rapporto tra cultura salesiana e cultura dell’industrializzazione presenta connotati precisi e anche originali da costituire un capitolo di rilevante interesse nella storia della società industriale italiana. L’autore presenta una serie di considerazioni che illustrano momenti significativi del complesso rapporto tra cultura salesiana e società civile e alcuni storici appuntamenti tra le istituzioni create da don Bosco e la storia dell’industrializzazione. Continue reading “Piero Bairati – Cultura salesiana e società industriale”
Don Bosco, come scrittore ma soprattutto come editore, può vantare una serie di “nipotini” certamente più numerosa di quella attribuita a padre Bresciani. Per valutare correttamente il suo apostolato letterario ed editoriale e il suo influsso occorre inserirlo nel suo particolare contesto. L’autore fa una presentazione critica del ruolo del mondo cattolico italiano e dei suoi influssi nel campo economico, politico, culturale ed educativo: i modi di presenza cattolica in Italia nei primi anni dello Stato unitario e la declericalizzazione dei processi educativi. Quindi passa ad illustrare le iniziative di “cultura popolare” nella seconda metà dell’800 promosse dal movimento cattolico: Continue reading “Stefano Pivato – Don Bosco e la “cultura popolare””
L’autrice inizia presentando il ruolo determinante di mamma Margherita nel primitivo Oratorio: ella è l’esempio classico delle virtù casalinghe ed è figlia del suo secolo. Infatti l’immagine che don Bosco ha avuto della donna dev’essere riportata direttamente a sua madre. L’Ottocento è anche il secolo della devozione mariana, dell’Immacolata che calpesta la testa del serpente infernale, di Maria modello di sposa e madre cristiana. Nel tempo domina l’idea della sposa pronta a sacrificarsi per il marito e per i figli, come la Mater dolorosa. Continue reading “Maria Luisa Trebiliani – Modello mariano e immagine della donna nell’esperienza educativa di don Bosco”
L’autore indaga, nella stampa torinese e nazionale (nei primi anni dell’Oratorio e nell’ultimo ventennio della vita del santo), l’immagine di don Bosco e della sua opera veicolata ai lettori. Prima vengono passate in rassegna le testate cattoliche intransigenti e moderate, poi quelle non cattoliche e quelle satiriche e anticlericali. Si dedica attenzione particolare all’eco della morte di don Bosco nella stampa torinese e italiana. Continue reading “Giuseppe Tuninetti – L’immagine di don Bosco nella stampa torinese (e italiana) del suo tempo”
L’autore evidenzia i principi fondamentali a cui si ispirò don Bosco nell’uso e nell’insegnamento della lingua italiana: subordinazione dei valori umani ai valori religiosi e morali, e finalità educativa dello scrivere e del leggere. Quindi ricerca sistematica, continua, di una lingua semplice, chiara, precisa, che potesse trasmettere con immediatezza il pensiero. Continue reading “Paolo Zolli – San Giovanni Bosco e la lingua italiana”
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