Il presente studio premette una contestualizzazione di carattere storico e teologico che fa da quadro di riferimento all’intera riflessione, e presenta le fonti documentarie e letterarie della ricerca.
Il presente studio premette una contestualizzazione di carattere storico e teologico che fa da quadro di riferimento all’intera riflessione, e presenta le fonti documentarie e letterarie della ricerca.
Come l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha interpretato e proposto una visione spirituale di don Bosco? Qual è stata la visione spirituale del fondatore recepita e comunicata attraverso il proprio magistero? Sono alcune domande che hanno dato avvio ad uno studio, sintetizzato nelle seguente pagine, obiettivo del quale è mettere in rilievo quegli aspetti dello spirito di don Bosco che le superiore generali dell’Istituto delle FMA hanno evidenziato nelle Lettere circolari.
L’identità e l’interiorità delle prime generazioni salesiane rispecchia la corrente spirituale promossa nei seminari torinesi e la scuola di san Giuseppe Cafasso, ma si caratterizza subito per il marcato riferimento a don Bosco e per l’impronta che la sua forte personalità e il suo insegnamento danno all’idea stessa di vita consacrata e al modo di viverla.
Il contributo intende individuare «le linee pedagogiche» che le persone e organismi responsabili della Società Salesiana hanno proposto ai membri negli ultimi anni della vita di don Bosco e durante i rettorati di don Rua e don Albera (1880-1922).
“Santità sociale”, “carità operosa”, “spiritualità delle opere”: sono altrettante espressioni con le quali si parla oggi dei fondatori delle moderne congregazioni religiose e dell’impegno che ha caratterizzato le loro opere, la loro attività personale e quella degli Istituti da loro fondati. È il caso di don Bosco, del Murialdo, del Cottolengo, di don Orione, di don Guanella, di Giovanni Piamarta, di Lodovico Pavoni, di madre Cabrini, di mons. Scalabrini, di mons. Conforti, di don Nascimbeni, di don Giovanni Calabria: per citare solo alcuni dei fondatori italiani più noti.
Continue reading “Nicola Raponi – Congregazioni religiose e società civile”
Indice:
Il presente articolo approfondisce le azioni condotte da Don Bosco tra il 1864 ed il 1868 narrate tramite un epistolario; questo approfondimento costituisce la prosecuzione dell’articolo in RSS 31 (1997) p. 263.
Da anni sono incominciati gli studi sulla figura di don Bosco secondo le esigenze della scienza storica. Essi forniscono una miglior conoscenza della persona e dell’eredità pedagogica dell’educatore di Torino. Un anello indispensabile nella catena dell’impresa storico-critica è senz’altro lo studio delle fonti originarie.
Don Pietro Ricaldone Il primo capitolo di «Formazione Salesiana » contiene l’Introduzione alla vita religiosa e la trattazione del Voto di Povertà; nel secondo sono svolti i Voti di Castità e di Ubbidienza; il terzo contiene il commento alla strenna della Speranza e il quarto quello della Carità. Presto, a Dio piacendo, verrà il quinto, sulle Virtù in genere e sulla Fede. Nella prefazione del primo volume è spiegato lo scopo della collana e la sua estensione.
Don Ricaldone consiglia di dare lettura degli Atti del Capitolo quando la Comunità è tutta riunita, e ai confratelli assenti si procuri la comodità, di udire in altra riunione, o almeno di poter leggere
in privato, le disposizioni e le esortazioni dei Superiori. Quando poi vi fosse chi non capisse la lingua, gli si offra modo di poterla leggere nel proprio idioma. Gli Atti del Capitolo hanno non solo lo scopo di far conoscere a tutti lo sviluppo e i frutti edificanti della Madre, la Congregazione, ma soprattutto quello di rendere sempre più forti i vincoli che ci stringono nello spirito del grande Padre.
Il periodo preso in esame è, forse, il più significativo per quanto riguarda il coinvolgimento di don Bosco nell’attività assistenziale e educativa: esso è immediato, totale, esclusivo. Il sistema preventivo nasce in questa esperienza diretta. Il passaggio tra gli anni ’50 e ’60 rappresenta da questo punto di vista una svolta. In seguito egli sarà assorbito in misura crescente in attività che lo sottrarranno in parte all’impegno educativo immediato, che sarà svolto più direttamente dai suoi collaboratori.
L’ autrice scrive in merito ad una nuova iniziativa promossa dall’istituto parzialmente occupata, che consiste nel fondare una Sacra Lega Giovanile, che si presti ad un servizio di natura “Spirituale”, quindi orientato all’esortazione ai Sacramenti, e alla organizzazione degli stessi affinchè siano portati a tutti quanti i feriti ospiti nell’istituto. Seguono apporti delle consorelle consigliere.
Continue reading “Caterina Daghero – Lettera Circolare del 24 marzo 1918”
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