Il presente saggio, scritto da Pietro Stella, descrive brevemente gli studi fatti sul metodo educativo di Don Bosco da parte di esponenti della famiglia Salesiana e non.
Il presente saggio, scritto da Pietro Stella, descrive brevemente gli studi fatti sul metodo educativo di Don Bosco da parte di esponenti della famiglia Salesiana e non.
Il tema della preghiera in don Bosco potrebbe essere indagato percorrendo strade diverse: don Ceria si è domandato: Quando e come pregava don Bosco? Altri hanno tentato di ricostruirne
la “dottrina”, di ordinare i contenuti dei suoi interventi in uno schema teologico. Pietro Stella, applicando un procedimento storico-critico, ha collocato don Bosco nella storia della religiosità cattolica. Sarebbe possibile anche studiarne l’eredità spirituale, vagliando sfumature e accentuazioni particolari dei vari servi di Dio e beati della Famiglia salesiana, alla ricerca di tratti comuni. Ognuno di questi itinerari ha le sue giustificazioni e i suoi vantaggi.
Amare è la prima e l’ultima parola del « sistema » educativo di Don Bosco. « La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di S. Paolo che dice: … La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo». «Ognuno procuri di
farsi amare se vuol farsi temere» . Continue reading “Pietro Braido – Un nuovo “stile” educativo: Il metodo preventivo di Don Bosco”
Il cardinale Ballestrero, noto per la solidità degli interventi magisteriali (omelie, predicazioni di esercizi spirituali, discorsi diversi), non scriveva i suoi testi: i suoi discorsi erano frutto di una previa meditazione interiore, una vera e propria ruminatio, dalla quale scaturiva un discorso fecondo e profondo. Il presente studio si fonda, dunque, su alcune trascrizioni fatte da registrazioni dal vivo: la lettera pastorale al clero della diocesi di Torino San Giovanni Bosco, sacerdote di Cristo e della Chiesa (1988); due omelie fatte in Maria Ausiliatrice il 31 gennaio 1988 e 1989; un corso di esercizi spirituali agli Ispettori Salesiani del 1987: Don Bosco prete per i giovani. Continue reading “Paolo Ripa di Meana – “Un «bel tipo di padre». Don Bosco nella predicazione del card. Anastasio Ballestrero” in “Sapientiam dedit illi. Studi su Don Bosco e sul carisma salesiano””
Questo articolo analizza il profondo impatto dell’esperienza di orfanezza vissuta da Don Bosco nella sua prima infanzia sulla sua vita e missione spirituale successive, come descritto nelle sue “Memorie dell’Oratorio”.
Continue reading “Stefano Mazzer – “«Tu non hai più padre». Orfanezza e paternità nell’esperienza spirituale di don Bosco a partire dalle Memorie dell’Oratorio di San Francesco di Sales” in “Sapientiam dedit illi. Studi su Don Bosco e sul carisma salesiano””
Lo studio ha lo scopo di delineare la forma di santità che emerge nei processi di beatificazione e canonizzazione di san Giovanni Bosco attraverso un’ermeneutica teologica delle deposizioni fatte dai testimoni. Con l’espressione forma di santità si intende mettere inevidenza due elementi strettamente uniti: la natura della santità cristiana (la sua identità teologale) e la sua espressione del tutto originale nel vissuto del singolo santo. La santità è l’incontro riuscito tra l’infinita novità di Dio e la libertà di un soggetto storico che si apre alla forza rinnovatrice dell’evento pasquale e accetta di diventare un “uomo nuovo”. Continue reading “Andrea Bozzolo – “La «forma di santità» di don Bosco. Lettura teologica delle deposizioni nei processi di beatificazione e canonizzazione” in “Sapientiam dedit illi. Studi su Don Bosco e sul carisma salesiano””
Il seguente articolo scritto in occasione del 150° anniversario della nascita di Don Bosco ripercorre i due elementi fondamentali e significativi del suo messaggio: l’intelligenza, l’intuizione, del suo tempo e dei suoi fenomeni caratteristici, specialmente se connessi con la preponderante vocazione giovanile, e il quasi connaturale istinto di adeguarvi pensieri, sentimenti, azioni; e insieme, l’amore, sincero e profondo, la schietta simpatia, che segnò inconfondibilmente la sua azione umana, cristiana, sacerdotale.
Dalla «Regal Torino», capitale del Regno Sabaudo e poi dell’Italia risorgimentale, si arriva al Colle Don Bosco, posto a una trentina di km, attraverso una serie di dolci colline e di ondulazioni su cui cresce la vite, mentre nelle zone pianeggianti si stendono pascoli, campi di granturco e di frumento. Una terra bella, calma, dai colori sfumati nel giro delle stagioni.
Della prima generazione di studiosi di Don Bosco, forse, solo il salesiano Alberto Caviglia, nel 1920 tentò di adottare come criterio per tracciare un «profilo storico» dell’educatore piemontese il «divenire», del protagonista e delle sue opere. Continue reading “Pietro Braido – “L’esperienza pedagogica di Don Bosco nel suo «divenire»” in “Orientamenti Pedagogici””
La presente raccolta di scritti e documenti, quelli più sintetici e incisivi, in gran parte «classici» in rapporto alle esperienze e alle idee di don Bosco, confermeranno l’impressione di un itinerario progressivo e coerente, che coincide con l’intero arco della sua attività religiosa e civile, dal 1845 al 1886. Essi testimoniano la costanza delle ispirazioni e dei principi e la flessibilità degli adattamenti e degli arricchimenti.
Continue reading “Giovanni Bosco – Scritti pedagogici e spirituali”
In questo articolo vengono messi a confronto Ferrante Aporti, educatore sociale, e don Bosco. Sono accomunati dalla stessa sensibilità ‘popolare’ per l’educazione e dall’ispirazione umanitaria cristiana. Mentre differiscono l’uno dall’altro per i destinatari e per i metodi usati, ad esempio Aporti si qualifica soprattutto per gli asili infantili, mentre don Bosco è notoriamente considerato il padre e maestro dei giovani.
Due eventi di diversa portata agli inizi e verso la fine dell’esperienza educativa di don Bosco illuminano alcune fondamentali valenze della sua proposta «preventiva»: assistenziale, pedagogica, sociale. Continue reading “Pietro Braido – “«Poveri e abbandonati, pericolanti e pericolosi»: pedagogia, assistenza, socialità nell’«esperienza preventiva» di Don Bosco” in “Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche””
II «sistema educativo» o, più comprensivamente, /’esperienza preventiva di Don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. E ovvio che la sua vitalità perativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento (l’approfondimento e l’adattamento) nella continuità. Il rinnovamento resta affidato al persistente e ripetuto impegno teorico e pratico dei singoli e delle comunità. Continue reading “Pietro Braido – L’esperienza pedagogica di Don Bosco”
Nel presente lavoro si è cercato di ricomporre l’immagine di Don Bosco ricorrendo alle fonti più varie, non solo alle trattazioni «teoretiche», ma anche alle cronache, alle biografie, alla letteratura giovanile e popolare, a regolamenti e formulazioni di carattere direttivo e organizzativo. Continue reading “Giovanni Bosco – Scritti sul sistema preventivo nell’educazione della gioventù”
La singolarità della «presenza» di don Bosco nel mondo sembra un fatto incontestabile, scandito, a partire dal 31 gennaio 1888, da alcune date salienti: la morte (1888), la dichiarazione di venerabilità (1907), il centenario della nascita (1815), la beatificazione (1929), la canonizzazione (1934), il centenario della morte. Continue reading “Pietro Braido – “Don Bosco educatore delle moltitudini” in “La civiltà cattolica””
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