Il Marrou distingue nella storiografia un passato vissuto dalle persone e un passato rivissuto da chi lo studia, in quanto la storia è ricostruita, necessariamente interpretata nella ricerca del significato dei fatti e dei loro collegamenti.
Il Marrou distingue nella storiografia un passato vissuto dalle persone e un passato rivissuto da chi lo studia, in quanto la storia è ricostruita, necessariamente interpretata nella ricerca del significato dei fatti e dei loro collegamenti.
Mi sembra di poter affermare che una valutazione positiva delle microstorie presentate non chiuda la ricerca, anzi ne invochi la prosecuzione, come peraltro già si auspicava al termine del precedente Convegno.
En estos años empiezan a salir estudios sobre la generación en su centenario. Quizá el trabajo más madrugador fue el libro de Andrés Trapiello, Los nietos del Cid. Continue reading “Francisco Rodriguez de Coro – “Los salesianos en Madrid. Orìgenes. En la entraña del parlamentarismo español (1875-1902)” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”
Nella congregazione salesiana come nella Chiesa, a provocare un nuovo approccio alla questione sociale fu anzitutto la pubblicazione, il 15 maggio del 1891, dell’enciclica Rerum novarum di Leone XIII sulla condizione degli operai. Secondo don Bosco, il duplice fine dell’educazione consisteva nel formare allo stesso tempo «buoni cristiani e onesti cittadini». Continue reading “Morand Wirth – “Orientamenti e strategie di impegno sociale dei Salesiani di Don Bosco” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Significatività e portata sociale””
Quanto alla scelta del soggetto dell’attuale Convegno, nel corso del 1996 all’interno dell’istituto Storico Salesiano e della Presidenza ACSSA si è tenuto un serio confronto. Continue reading “Francesco Motto – “Introduzione ai lavori” in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Significatività e portata sociale””
Quanto alla scelta del soggetto dell’attuale Convegno, nel corso del 1996 all’interno dell’istituto Storico Salesiano e della Presidenza ACSSA si è tenuto un serio confronto.
Questo documento esplora l’approccio delle Chiese d’Olanda e dei religiosi alla disoccupazione giovanile, focalizzandosi sull’azione della Chiesa cattolica e di altre Chiese protestanti.
Il testo riassume il percorso storico e concettuale dell’istituto delle Volontarie di Don Bosco, focalizzandosi sulla sua vocazione alla consacrazione nella secolarità all’interno dello spirito salesiano.
The Rector Major’s visits to various parts of the Congregation have revealed the keen interest of Provinces and local communities in the guidelines of GC24. Some are just beginning to engage with the material, while others have already started implementing concrete suggestions for animating educational and pastoral communities, the Salesian Family, and the Salesian Movement. Continue reading “Juan Edmundo Vecchi – “Letter of the Rector Major” in ” Acts of the General Council of the salesian society of St John Bosco””
SOMMARIO
Introduzione (Grazia Loparco e Stanisław Zimniak) ………………………………………… 7
Sigle e abbreviazioni …………………………………………………………………………………………… 17
Elenco dei relatori e dei partecipanti …………………………………………………………………. 19
Continue reading “Grazia Loparco,Stanisław Zimniak – L’educazione salesiana in europa negli anni difficili del XX secolo”
Si sa che Salesiani (= SDB) e Figlie di Maria Ausiliatrice (= FMA) hanno avuto un grande sviluppo nel periodo 1880-1910, in corrispondenza con il rettorato di don Michele Rua (1888-1910), divenendo, negli anni successivi, due degli istituti religiosi con il maggior numero di membri nella Chiesa.
“Santità sociale”, “carità operosa”, “spiritualità delle opere”: sono altrettante espressioni con le quali si parla oggi dei fondatori delle moderne congregazioni religiose e dell’impegno che ha caratterizzato le loro opere, la loro attività personale e quella degli Istituti da loro fondati. È il caso di don Bosco, del Murialdo, del Cottolengo, di don Orione, di don Guanella, di Giovanni Piamarta, di Lodovico Pavoni, di madre Cabrini, di mons. Scalabrini, di mons. Conforti, di don Nascimbeni, di don Giovanni Calabria: per citare solo alcuni dei fondatori italiani più noti.
Nell’ambito degli studi sui Cattolici e la Resistenza, l’«esigenza di disporre di dati quantitativi e accertati e di una documentazione coeva e convalidata dagli opportuni riscontri, al fine di superare un’attività di studio molto spesso in larga parte ancora basata sulla memorialistica e sulla letteratura successiva», è stata recentemente sottolineata nel corso di un convegno nazionale organizzato dall’Istituto Sturzo; convegno nazionale che concludeva cinque convegni interregionali di studio, nei quali si era anche affermato che all’interno del mondo ecclesiastico era «stato fin troppo trascurato dagli storici il ruolo ricoperto dagli ordini e dagli istituti religiosi».
Senza dubbio i giorni di gloria delle opere educative sono stati generalmente ben promossi in vari periodici o opuscoli, scritti in occasione di giornate commemorative. Ma le prove che i responsabili di queste opere hanno dovuto affrontare sono rimaste molto spesso nell’ombra.
L’intento di questa ricerca ha lo scopo di far meglio conoscere la benefattrice Marie Lasserre, che è avvolta in un alone di mistero e, attraverso la sua corrispondenza con don Michele Rua e don Celestino Durando, i soli che ne conoscevano l’esistenza, le origini dell’istituto di Caserta, del quale è fondatrice.
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