Alberto Caviglia – La Romanità di Don Bosco

Don Bosco è un Santo ed è un Grande : e la santità di Lui si compenetra nella grandezza, senza che questa abbia ad essere obnubilata da quella. Perchè, pur non prendendo mai atteggiamenti e pose statuarie di grande, e, senz’altro, dissimulando l’essere suo nella semplicità bonaria delle apparenze, operò cose grandissime che hanno permeato del suo spirito il mondo moderno, ed ebbe animo e concetti d’una profondità ed ampiezza, che solo ora viene a volta a volta rivelandosi con volerlo conoscere più d’appresso.

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Alberto Caviglia – Il « Magone Michele », una classica esperienza educativa (continuazione)

Invero il buon Michele, definito, come leggemmo, buono di cuore, ci presenta, tra i lineamenti del suo bollènte temperamento, quella forma di buon cuore che si chiama generosità, nella quale cioè si contiene il lavoro volitivo di una virtù attiva; quello di donarsi, di spendersi per gli altri.

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Eugenio Ceria – L’ambiente educativo dell’Oratorio nel tempo del Savio

Gran data per l’Oratorio il 29 ottobre 1854: l’ingresso di Domenico Savio. Don Bonetti una ventina d’anni dopo la morte di lui, dedicandogli un capo intero ne’ suoi Cinque lustri di storia dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, giudicava così singolare ed anche straordinaria la dimora da lui fattavi da doverlasi considerare come un avvenimento; giungeva anzi a dire che quasi a premio di quanto l’Oratorio aveva operato nel tempo del recente colera, il Signore gli aveva mandato un tale allievo, destinato a riuscire suo lustro e sua gloria.

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Felicissimo Stefano Tinivella – Domenico Savio al suo entrare all’Oratorio

il presente contributo vorrebbe essere la presentazione di Domenico Savio qual egli era al momento in cui la sua vita, e più la sua spiritualità, entrarono nella zona d’influenza — e quale influenza — del meraviglioso tempratore di caratteri e guidatore di spiriti che fu S. Giovanni Bosco.

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Pietro Stella – I tempi e gli scritti che prepararono il «Mese di Maggio» di Don Bosco

Nel centenario della prima edizione del Mese di Maggio scritto da Don Bosco ci sia lecito ricordare questo opuscolo fortunato, che nel giro di un anno potè avere quattro edizioni; ricordarlo come opera di un santo volgarizzatore di dottrina ascetica e divulgatore della caratteristica divozione del Mese mariano.

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Eugenio Valentini – Il Can. Domenico Franchetti (1871-1960)

Scopo del presente articolo vuol essere quello di pagare un tributo di riconoscenza, a nome della Società Salesiana, per Domenico Franchetti, benemerito della storiografìa di Don Bosco, e di mettere in rilievo le grandi benemerenze che questo pensatore originale, scrittore e apostolo instancabile, si conquistò nei lunghi anni della sua burrascosa vita.

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Mario Midali – Primo Convegno Internazionale dei Teologi Salesiani Docenti di Teologia Dogmatica (2-5 gennaio 1974)

Dal 2 al 5 gennaio 1974 si è svolto a Roma, nella sede dell’Università Pontifìcia Salesiana (UPS), il Primo Convegno internazionale dei Teologi Salesiani docenti di teologia dogmatica. Nel suo programma comparivano tre argomenti: la definizione di alcune linee di « Ratio Studiorum Salesiana »; lo scambio di vedute tra i professori sui trattati dogmatici oggi; e l’elaborazione di un programma realistico di collaborazione tra la Facoltà e gli Istituti di Studi Superiori ad essa affiliati.

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Albert Druart – Les origines des oeuvres salésiennes en Belgique (1891-1914)

Le 15 mai 1891, Leon XIII publiait l ’encyclique Rerum Novarum, premier document fondamental de l ’Eglise sur la condition ouvrière. Quelques mois plus tard, le 8 décembre 1891, à la demande de l’évèque de Liège, V.-J. Doutreloux, les Salésiens de Don Bosco ouvraient leur première maison en Belgique. Il y a plus qu’une coincidence entre ces deux événements.

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