In questo articolo, Jack Finnegan descrive il nuovo profilo mistico, la persona che, attingendo all’esperienza spirituale e sacrale, ridefinisce la propria esistenza al fine di dedicarsi attivamente al proprio contesto socio-culturale.
In questo articolo, Jack Finnegan descrive il nuovo profilo mistico, la persona che, attingendo all’esperienza spirituale e sacrale, ridefinisce la propria esistenza al fine di dedicarsi attivamente al proprio contesto socio-culturale.
Scopo dell’intervento è illustrare, sia pure succintamente, la forte componente apostolica della spiritualità laicale salesiana (in pratica: dei cooperatori laici), così come è stata proposta e instillata dai superiori maggiori dei Salesiani dalla fondazione della Pia Unione agli anni Cinquanta del secolo scorso. Le fonti utilizzate per questa indagine sono il Bollettino Salesiano -dalle origini agli anni Cinquanta- e i Congressi internazionali dei cooperatori.
Prendendo spunto dalle lettere scambiate tra Don Bosco e Claire Louvet, il saggio tratta del tema di Don Bosco come guida spirituale, dai tratti di delicata sensibilità, senso pratico e paternità. Nonostante non si disponga di un’edizione critica delle lettere di Claire Louvet, in primo luogo si collocheranno le lettere nel quadro globale dell’epistolario di Don Bosco, raccogliendo attraverso le fonti a nostra disposizione sporadici accenni di tipo biografico che permettono di tracciare un breve profilo della corrispondente. In secondo luogo, si presenteranno alcune linee ermeneutiche dell’epistolario per farne emergere possibili percorsi di direzione/guida spirituale.
In questo articolo Mons. Fernando Charrier, evidenza l’importanza della coerenza della vita cristiana, da entrare in comunione Eucaristica con Cristo ad assumere un atteggiamento “Eucaristico”, entrando nella logica del servizio autentico e incondizionato. In questo modo è possibile edificare il corpo di Cristo, mettendo in pratica i propri doni al fine di rispondere ai bisogni impellenti dell’umanità.
Il saggio proverà a rispondere alla domanda di cosa voglia dire essere fedeli allo spirito di don Bosco, secondo i documenti della Chiesa e la riflessione di alcuni autorevoli autori. Al termine di questa riflessione teorica si proverà, nella seconda parte, ad applicare i principi teorici a due temi particolari, facendo ricorso ad alcuni documenti del magistero dei primi quattro successori di don Bosco.
The article speaks about Don Bosco’s Constitutions, and the acts of the 3rd and 4th General Chapters. In both of these documents, there are material on the identity of lay members of the Society, and of “coadjutors”. Then it speak about the “successors of Don Bosco”: the rectorate of Fr. Rua, Fr. Ricaldone and Fr. Rinaldi.
Il saggio vuole mettere in luce alcune persone fiorite dal carisma di Don Bosco quali: il beato Michele Rua (1837-1910) -primo successore di Don Bosco-, il venerabile don Andrea Beltrami (1870-1897) e il beato Stefano Sàndor (1914-1953),importante per aver richiamato la complementarietà delle due forme dell’unica vocazione, quella laicale e presbiterale. Il racconto della vita di questi tre uomini mette il risalto che questi uomini, provenienti tutti dallo stesso carisma, lo hanno personalizzato poi durante il corso della vita in modo ognuno personale, pur restando figli di Don Bosco.
Il saggio affronta il tema della santità salesiana nella storia nell’ambito delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in particolare soffermandosi su tre figure nate al tempo dell’Oratorio di Valdocco e della prima comunità di Mornese: suor Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), suor Teresa Valsé Pantellini (1878-1907) e suor Maddalena Morano (1847-1908). Di queste si racconta brevemente la vita e l’opere nella comunità salesiana, fino a parlare della loro beatificazione e canonizzazione.
L’ essai traite du développement de l’œuvre salésienne au Congo, à partir des trois centres principaux (Sakania, Kafubu, Kipushya) où les FMA ont apporté le charisme de Don Bosco et de Maria Mazzarello depuis 1926, fondant des écoles, des internats, des orphelinats pour soutenir les enfants locaux pauvres et abandonnés.
In questo articolo l’autore mette in rilievo come al centro della vita ecclesiale vi sia l’Eucarestia, attorno alla quale ruotano diverse pratiche religiose della vita consacrata, tra cui la consacrazione, la comunione e la contemplazione.
A partir de 18972, llegan las primeras Hijas de Maria Auxiliadora (FMA) a Bogotà y con ellas, la propuesta educativa salesiana femenina, proveniente de Europa y generada en condiciones históricas particulares para insertarse, a partir de entonces, en la dinàmica de la sociedad colombiana, mediante un proceso de apropiación, donde lo apropiado se recrea permanentemente, porque este proceso no se limita a la recepción de saberes y pràcticas, sino que supone ademàs lo que emerge de la acción ejercida por el nuevo contexto cultural sobre lo que llega.
Il saggio tratta dell’opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Medio Oriente tra il 1891 e 1950: sei opere divise in tre stati (Terra Santa, Siria e Egitto). Pur nelle singole vicende, raccontano tutte dell’unica esperienza di evangelizzazione e educazione in paesi devastati dalla guerra e invasi da diverse religione: premura per l’istruzione della donna anche ai mestieri, scuole aperte a tutto il popolo, l’attenzione ai poveri, il senso dell’arte.
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