Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Nel 1939, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i salesiani delle due ispettorie polacche, di san Stanislao Kostka e di san Giacinto, lavoravano raggruppati in 46 centri di cui 11 pastorali. Durante la guerra subirono grandi perdite.
Vita religiosa e attività pastorale e didattico-educativa della Chiesa cattolica durante la seconda guerra mondiale, e perciò degli ordini e delle congregazioni religiose, erano condizionate dalla situazione dominante nei vari territori amministrativi della Polonia occupata.
In questa ricerca non si vuole solamente richiamare un passato carico di difficoltà legate a fattori politici, economici, sociali e culturali. Prima di tutto si cerca di rivolgere uno sguardo attento alla realtà educativa delle FMA in Polonia a partire dall’arrivo fino agli anni ’60, rilevando una perseverante, a volte drammatica sollecitudine per mantenere vivo lo spirito e la prassi del carisma dei Santi Fondatori, San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello.
The question that this paper seeks to explore is to what extent Don Bosco’s educational approach was received and accepted in England and to what extent it was itself modified in the process of meeting a new and alien culture.
L’Istituto delle FMA, dalla chiara finalità educativa perché voluto da don Bosco e da Maria Domenica Mazzarello per «l’educazione cristiana delle ragazze dei ceti popolari», ha al suo attivo molte scuole (dagli asili infantili alla scuole normali), collegi, educandati, orfanotrofi, pensionati per studenti, convitti per giovani operaie, oratori.
Tra tutte le opere sopra menzionate, quella dei convitti per giovani operaie s’impose con lo sviluppo dell’industria, specie quella tessile, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Il presente contributo ha come fine di mettere in luce i diversi aspetti dell’educazione, che i salesiani impartivano ai ragazzi e ai giovani nelle loro diverse istituzioni nella Hagenmüllergasse. Il «Salesianum» comprendeva l’ «oratorio» con le sezioni scaglionate secondo le età e il ginnasio privato.
Tra ‘800 e ‘900 molte ragazze crebbero in un collegio. Rispetto agli antichi educandati monastici e alle nuove «case di educazione» laiche, più rare e costose, tra le religiose maturò una democratizzazione dell’utenza insieme a un graduale cambio di impostazione educativa.
La diffusione degli internati fu favorita dalla richiesta crescente di istruzione ed educazione, dalla scarsità delle scuole pubbliche e dalla diffidenza verso la mobilità delle allieve.
Per affrontare il tema dell’educazione dell’infanzia nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra il 1872 e il 1922, è necessario collocarsi nell’orizzonte storico-pedagogico di fine Ottocento inizio Novecento.
Nel luglio del 1901 sul «Bollettino salesiano» comparve un articolo dal titolo «Il fondamento dell’educazione salesiana» che si può assumere come emblematico documento degli orientamenti e degli scopi della Società salesiana in campo educativo.
La mia ricerca prende le mosse da questa ipotesi di partenza: le informazioni – richieste o spontanee – inviate dalle case particolari e pervenute alla Casa Madre della Congregazione durante il periodo considerato (1880-1922) offrivano – e offrono ancora – elementi non trascurabili per delineare una panoramica complessiva delle opere salesiane professionali nel periodo studiato.
Per conoscere la situazione specifica dell’educazione salesiana nelle case durante il periodo studiato in questo Congresso, si pensava che uno dei mezzi per raggiungere questo obiettivo potesse essere lo studio delle proposte che i fratelli, le case e i capitoli ispettoriali hanno inviato al Capitoli generali (GC) durante questo periodo. A priori, almeno, sembrava logico che tali proposte contenessero elementi interessanti per aiutare a ricomporre una visione reale di ciò che stava accadendo nelle case, incluso nell’istruzione.
Dalla “Rivoluzione di velluto” (del novembre del 1989), che cambiò sostanzialmente le condizioni di vita della Chiesa, quindi anche dei salesiani nella ex Repubblica Socialista di Cecoslovacchia, sono passati diciotto anni. Dal punto di vista storico è un periodo brevissimo, ma non tanto breve da non poter esaminare le vicende di quel passato con un certo distacco emotivo e quindi con obiettività.
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