L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha vissuto dall’inizio la missionarietà come un elemento essenziale del suo patrimonio spirituale, ispirato alla passione apostolica di don Bosco e di Maria D. Mazzarello.
L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha vissuto dall’inizio la missionarietà come un elemento essenziale del suo patrimonio spirituale, ispirato alla passione apostolica di don Bosco e di Maria D. Mazzarello.
Lo scopo di questo contributo è quello di rilevare quale sia stato il rapporto di don Rua con la Santa Sede durante i ventidue anni di governo generale: quali siano gli elementi caratteristici di questo rapporto, quali i contributi dei Salesiani “di don Rua” alla Santa Sede, quale la considerazione della Santa Sede verso don Rua e i suoi confratelli e consorelle.
In questo studio si ripercorre in modo breve la storia dell’associazionismo giovanile promosso dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dall’inizio dell’Istituto (1872) fino alla metà del secolo XX.
“Il 9 giugno di quest’anno ricorreva l’80° anniversario della consacrazione del tempio eretto dal nostro santo Fondatore e Padre in Valdocco, a onore di Colei che gli fu costantemente Madre, Guida e Aiuto. Sarebbe bastata anche solo questa cara ricorrenza a offrirmi occasione propizia per intrattenermi con voi sul dolcissimo argomento della Madonna di Don Bosco. Ma si aggiungono altri motivi, suggeriti dai tempi difficili che attraversiamo: tempi così pieni di pericoli per la Chiesa Cattolica, pei suoi figli, per le sue famiglie religiose, pei suoi Vescovi e Sacerdoti, e in particolare pel suo Capo visibile, da far sì che l’80° anniversario del Santuario di Valdocco possa considerarsi veramente provvidenziale per rianimare in noi la divozione a Maria SS. Ausiliatrice.
Don Ricaldone comunica, con un po’ di ritardo una disposizione dell’Em. mo Card. Giovanni Mercati, Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa. Egli, il 1° novembre 1942, inviava per incarico del S. Padre, una lettera agli Ecc.mi e Rev.mi Ordinari d’Italia per il censimento degli Archivi e delle Biblioteche ecclesiastiche. Quando, nel dicembre del 1937, inviò alle Case la Circolare che trattava ampiamente l’argomento delle Biblioteche, avrebbe voluto completarla quasi subito con un’altra sugli Archivi. Infatti, dopo aver consultato alcuni esperti e radunato il materiale necessario, fece la stesura di detta circolare. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
Il Rettor Maggiore fu eletto il 17 maggio del 1932 ed i Superiori del Capitolo furono rieletti il 24 giugno 1938. Tutti i Superiori pertanto si avvicinano al termine del loro mandato. In previsione della impossibilità di celebrare per ora il sedicesimo Capitolo Generale, al quale spetta, in virtù dell’articolo 122 delle Costituzioni, «eleggere il Rettor Maggiore e i membri del Capitolo Superiore », furono chieste, per mezzo del Procuratore Generale, istruzioni e disposizioni speciali alla Sacra Congregazione dei Religiosi, onde prorogare la celebrazione del Capitolo Generale sino alla fine della guerra. La bella chiesa di Livorno e le Case di Ancona, Parma, Modena e nuovamente Bologna, furono gravemente colpite. A Parma purtroppo si ebbero tre vittime: il Prefetto, D. Giovanni Comaschi, e due cari giovanetti. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo superiore della società salesiana””
L’articolo si propone di ricostruire le origini e i primi decenni di storia (18401870) di due tra i più antichi oratori torinesi, quello dell’Angelo Custode, fondato da don Cocchi, e quello di San Luigi, aperto da don Bosco.
Il Rettor Maggiore condivide le reazioni positive ricevute in seguito alla sua precedente lettera sulla “crisi delle vocazioni oggi”. Tra le molte risposte, cita un giovane confratello che esprime gratitudine per la profonda comprensione dei problemi giovanili e per l’ottimismo trasmesso. Continue reading “Luigi Ricceri – “Esperienza del “secondo noviziato” nell ‘America Latina” in “Atti del Capitolo Superiore””
Il Rettor Maggiore esamina la risposta positiva alla recente lettera sulla povertà nella Congregazione, evidenziando l’entusiastica adesione e le azioni pratiche dei confratelli e delle comunità. Oltre alla raccolta di fondi, l’autore sottolinea l’importanza di promuovere una comprensione più ampia della povertà e della vita religiosa. Continue reading “Luigi Ricceri – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Don Ricaldone approfitta con gioia della ricorrenza delle solennità Natalizie per invocare su tutti e sull’apostolato le grazie più abbondanti. È questo, il suo augurio. Il Santo Fondatore e Padre fu apostolo instancabile della devozione a Maria SS. Ausiliatrice. Continue reading “Pietro Ricaldone – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore””
Questo studio considera la santità salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice di cui sono istruiti i processi per la beatificazione e canonizzazione fino a metà novecento. L’interesse si concentra attorno a tre processi: quello di madre Maria Domenica Mazzarello (1837-1881) avviato nel 1911; quello di suor Teresa Valsè Pantellini (1878-1907) introdotto nel 1926; e quello di suor Maddalena Morano (1847-1908) iniziato nel 1935.
La rievocazione del divenire dell’idea e della realtà dell’oratorio salesiano in Italia abbraccia vent’anni di particolare rilievo nella storia della Chiesa, dello Stato e della Società salesiana. Questa, con i Rettori Maggiori don Filippo Rinaldi e don Pietro Ricaldone, ha una straordinaria crescita in numero di soci e di opere, e notorietà, anche grazie alla beatificazione e canonizzazione di don Bosco.
L’articolo in questione del “Regolamento di Vita Apostolica” (RVA) dell’Associazione Cooperatori Salesiani riflette sull’essenza della carità pastorale e l’impegno sociale, punti chiave dello spirito salesiano. Continue reading “Lello Nicastro – “I cooperatori sono salesiani laici inseriti nel mondo” in “La dimensione sociale della carità”. Atti della XIV Settimana di Spiritualità della Famiglia Salesiana.”
Nel 1904, i preti salesiani Pietro Perrot e Giuseppe Bologna, due uomini di carattere opposto, l’uno calcolatore segreto, metodico e timoroso, l’altro estroverso e pieno di idee e progetti scoppiettanti, avevano conosciuto destini paralleli nel territorio francese.
Il «Don Bosco Institute of St. Joseph in Muri» può da un lato essere considerato un ricco fondo di fonti, dall’altro, tuttavia, questo deve essere descritto come incompleto. Il fatto che la cronaca della casa sia mancante e con essa tutta la corrispondenza e tutti i documenti che possono essere sospettati negli archivi dell’istituzione dimostra di essere un ostacolo per una presentazione completa.
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