Indice:
- In clima di Concilio Vaticano II.
- Splendore di Cielo.
- Direzione di vita.
- Indirizzo sicuro ed efficace di apostolato conquistatore.
- Due segnalazioni importanti.
- La Strenna 1963.
Indice:
Il contributo tratta dello sviluppo della missione salesiana, e in particolare delle FMA, nella Repubblica democratica del Congo. Esso si compone di tre parti. La prima presenta il quadro sinottico in merito alle circostanze che hanno preceduto l’arrivo della prima comunità. La seconda parte, la principale, tratta lo sviluppo della missione, la fondazione di diverse comunità e delle opere dal 1926 al 1951, mettendo in luce come le FMA si sono impegnate a impiantare il carisma salesiano. La terza parte valuta l’impatto dell’azione missionaria educativa delle religiose.
L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha vissuto dall’inizio la missionarietà come un elemento essenziale del suo patrimonio spirituale, ispirato alla passione apostolica di don Bosco e di Maria D. Mazzarello. Quest’impronta ha continuato a caratterizzare l’Istituto nel tempo. Oltre alla sensibilità dei fondatori, anche i direttori salesiani contribuivano ad alimentare nelle prime FMA l’ardore missionario come dimensione universale dello “spirito di Mornese”. Senza soluzione di continuità, in ogni generazione emergono figure di missionarie che hanno segnato l’evangelizzazione e l’educazione delle ragazze, delle giovani in diversi contesti.
Questo studio considera la santità salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice di cui sono istruiti i processi per la beatificazione e canonizzazione fino a metà novecento. L’interesse si concentra attorno a tre processi: quello di madre Maria Domenica Mazzarello (1837-1881) avviato nel 1911; quello di suor Teresa Valsè Pantellini (1878-1907) introdotto nel 1926; e quello di suor Maddalena Morano (1847-1908) iniziato nel 1935.
La rievocazione del divenire dell’idea e della realtà dell’oratorio salesiano in Italia abbraccia vent’anni di particolare rilievo nella storia della Chiesa, dello Stato e della Società salesiana. Questa, con i Rettori Maggiori don Filippo Rinaldi e don Pietro Ricaldone, ha una straordinaria crescita in numero di soci e di opere, e notorietà, anche grazie alla beatificazione e canonizzazione di don Bosco.
Dagli origini dell’Istituto delle FMA, l’oratorio è l’ambiente che mostra meglio la specificità dell’educazione non formale proposta dalle FMA in contesti culturali differenti. Più di altre opere, l’oratorio connota l’attività preventiva rivolta alle bambine, ragazze e giovane della classe popolare e potenzialmente esposte a disaggi e rischi. Questo studio testimonia la rilevanza di questo ambiente educativo e la sua costante capacità di trasformarsi e rinnovarsi.
Questo studio sull’origine dell’associazione dell’ex-allieve delle FMA poggia su fonti inedite e su alcuni studi introduttivi. L’indagine intende mettere in risalto in modo documentato alcuni tra gli elementi peculiari dell’associazione sorta nel 1908 a Torino: il terreno in cui essa ebbe origine e attecchì; il ruolo dei diversi soggetti interessati; le strategie comunicative e la raccolta della documentazione per coinvolgere le associate, mantenere vivo il carisma salesiano e diffondere nella società e nelle famiglie il bene compiuto; l’organigramma adottato e le sue funzioni; i destinatari dell’operato e i collaboratori scelti per coadiuvare le promotrici delle iniziative volte a rispondere alle esigenze dei tempi e dei luoghi.
Indice:
Come viene concepito l’impegno dei laici nella Chiesa tra Otto-Novecento? E in che modo le indicazioni in merito, del magistero e della riflessione teologica, vengono veicolate alla «base» della Famiglia Salesiana da parte dei superiori della Congregazione? Una prima risposta può essere tentata richiamando anzitutto, per l’epoca in questione: l’ecclesiologia dominante, gli orientamenti del magistero e la concreta azione svolta dal laicato, per passare poi a scorrere il Bollettino Salesiano (BS), indirizzato ai Cooperatori salesiani in gran parte laici, e i testi prodotti dai Congressi Internazionali degli stessi Cooperatori svoltisi tra 1895 e 1920.
Il «Don Bosco Institute of St. Joseph in Muri» può da un lato essere considerato un ricco fondo di fonti, dall’altro, tuttavia, questo deve essere descritto come incompleto.
Il fatto che la cronaca della casa sia mancante e con essa tutta la corrispondenza e tutti i documenti che possono essere sospettati negli archivi dell’istituzione dimostra di essere un ostacolo per una presentazione completa.
Continue reading “Franz Schmid – Die «Don Bosco-Anstalt zum Hl. Joseph» in Muri (1897-1904)”
Nel 1904, i preti salesiani Pietro Perrot e Giuseppe Bologna, due uomini di carattere opposto, l’uno calcolatore segreto, metodico e timoroso, l’altro estroverso e pieno di idee e progetti scoppiettanti, avevano conosciuto destini paralleli nel territorio francese.
Continue reading “Francis Desramaut – Les crises des inspecteurs de France (1904-1906)”
Indice:
Premessa : Alcuni eventi significativi nel secondo semestre 2009
Commento alla Strenna 2010:
Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.