Armida Magnabosco – “Visite e interventi di don Rua rettor maggiore presso le Figlie di Maria Ausiliatrice in Piemonte”, in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Il presente lavoro ha lo scopo di delineare la figura di don Michele Rua quale emerge dai suoi rapporti con le FMA del Piemonte nell’ambito della loro attività educativa, nel tempo del suo Rettorato. Per questo vengono privilegiate le visite di don Rua nelle case, ove è possibile mettere a fuoco, mediante scelte significative, le espressioni della sua sensibilità paterna verso le FMA, i loro problemi e i loro destinatari. Continue reading “Armida Magnabosco – “Visite e interventi di don Rua rettor maggiore presso le Figlie di Maria Ausiliatrice in Piemonte”, in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Tadeusz Lewicki – “Dal teatrino di don Bosco al teatro salesiano: il volto e la missione del teatro educativo salesiano ai tempi di don Rua”, in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

La provocazione della ricerca dedicata al teatro educativo salesiano e alla sua missione pedagogico-sociale e culturale può essere individuata nella Lettera del 1884: vorrei interrogarmi sul perché della critica rivolta al teatro nell’oratorio, sulla nostalgia del teatrino, sembrerebbe, oramai sostituito o evoluto in un teatro vero e proprio presente nelle opere salesiane negli anni della partecipazione sempre più significativa di don Rua alla guida della Società fondata da don Bosco e in dinamica espansione. Continue reading “Tadeusz Lewicki – “Dal teatrino di don Bosco al teatro salesiano: il volto e la missione del teatro educativo salesiano ai tempi di don Rua”, in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.”

Sergio Todeschini – “I Salesiani a Milano, le ragioni di una presenza (1886-1895)”, in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.

L’Istituto Salesiano S. Ambrogio situato in via Copernico a Milano presso la Stazione Centrale, cominciò a costituirsi negli ultimi anni dell’800. Per comprendere maggiormente le ragioni che spinsero i Salesiani, i sacerdoti secolari e un circolo di laici entusiasti dell’«Opera di don Bosco» a questa «impresa», è indispensabile analizzare, seppur brevemente, i mutamenti sociali, politici e culturali che maggiormente contribuirono e favorirono la chiamata dei Salesiani a Milano. Continue reading “Sergio Todeschini – “I Salesiani a Milano, le ragioni di una presenza (1886-1895)”, in “L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia”.”

Georg Söll – “Attività cristiana nel mondo di oggi. Comunicazione” in “Colloqui sulla vita salesiana, 6”

Don Georg Söll ha evidenziato le caratteristiche dell’« attività cristiana nel mondo di oggi ». La sua comunicazione ha avuto il grande merito di delimitare le sfere dell’azione del cooperatore: l’area propriamente religiosa, l’area educativa, l’area politico-culturale, e quello di esprimere in frasi concise e in termini adatti alcune modalità con cui può essere attuata.

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Michel Mouillard – “Tipologia dell’educatore salesiano oggi” in “Colloqui sulla vita salesiana, 3”

P. Michel Mouillard, direttore del Centro salesiano mondiale della pastorale giovanile, ha espresso i valori propri dell’educatore salesiano, quale sembrano desiderare i giovani da lui conosciuti in Europa ed in America.

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Carlo Loots – The theory of presence of Andries Baart as a source of inspiration for education and assistance Don Bosco as discussion partner / companion

A great advocate of the theory of presence is Andries Baart, professor at the Catholic Theological University in Utrecht. In the nineties, he did very detailed research among pastoral workers in poverty areas of a big city. He was interested in the question how the loving and attentive closeness of pastors ‘without a desk, a room or a consultation hour’, functions with people in disadvantaged neighbourhoods.

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Morand Wirth – En quoi don Bosco est-il salésien ?

En quoi don Bosco est-il salésien ? À cette question les réponses ont été variées selon les auteurs dont les points de vue sont exposés dans la première partie. Dans la deuxième partie on a voulu retracer le parcours salésien de don Bosco, c’est-à-dire la manière dont la figure de François de Sales s’est imposée progressivement à l’éducateur turinois. Enfin on s’est efforcé d’identifier un certain nombre de traits présents dans la figure de don Bosco qui renvoient de façon certaine à son modèle. Continue reading “Morand Wirth – En quoi don Bosco est-il salésien ?”

Michele Pellerey – Educare alla ragione e con la ragione nel contesto del sistema educativo salesiano: verso un principio di ragionevolezza pedagogica

In questo mio contributo dedicato ad approfondire il ruolo della ragione nei processi educativi occorre sempre ricordare le influenze che si danno da parte delle altre due polarità. Inoltre il ruolo della ragione va letto nelle due direzioni: come qualità fondamentale che deve caratterizzare l’azione del formatore, e della comunità formativa, e come dimensione fondamentale da perseguire nel processo formativo sia individualmente, sia collettivamente.

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Alberto Caviglia – L’orientamento professionale nella tradizione e nell’opera di Don Bosco

L’orientare, il dirigere questa esuberante popolazione scolastica nei suoi singoli verso le professioni convenienti all’essere sociale, è, nonché un problema, un bisogno e un dovere sociale, che incombe ai dirigenti della vita nazionale.

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Alberto Caviglia – Il « Magone Michele », una classica esperienza educativa (continuazione)

Invero il buon Michele, definito, come leggemmo, buono di cuore, ci presenta, tra i lineamenti del suo bollènte temperamento, quella forma di buon cuore che si chiama generosità, nella quale cioè si contiene il lavoro volitivo di una virtù attiva; quello di donarsi, di spendersi per gli altri.

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Pietro Braido – L’educazione religiosa popolare e giovanile nelle « Letture Cattoliche » di D. Bosco

Nell’ultimo scritto su Don Bosco educatore, il compianto Superiore generale della Congregazione Salesiana, D. Pietro Ricaldone, ricordando come « Don Bosco fu scrittore in funzione di educatore », accenna rapidamente alle Letture Cattoliche, da Don Bosco ideate e realizzate « per contribuire alla sana formazione intellettuale della gioventù e del popolo ».

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