In questo articolo viene messa in risalto come l’iniziativa d’amore di Dio, che è all’origine dell’esperienza di vita consacrata viene percepita dall’individuo come un appello, un invito che attiva e coinvolge tutte le dimensioni della personalità.
In questo articolo viene messa in risalto come l’iniziativa d’amore di Dio, che è all’origine dell’esperienza di vita consacrata viene percepita dall’individuo come un appello, un invito che attiva e coinvolge tutte le dimensioni della personalità.
In questo articolo viene presentato l’itinerario storico spirituale di Rosetta Marchese, settima superiora Generale delle Famiglie di Maria Ausiliatrice, come un “esistenza teologica” che permette di cogliere, nel tipico realismo di una vocazione genuinamente salesiana, la crescita graduale verso un’esperienza mistica.
In questo articolo, Attard riporta alcune riflessioni circa la vita spirituale di alcuni padri del “deserto”, ognuno con la sua esperienza offre un contributo significativo per attingere alla vita spirituale. Questa lettura permette di illuminare quella sfida interiore che, al di là delle contingenze culturali e storiche, continua a presentarsi con forza anche oggi.
Il tema ci rimanda al passato, all’insegnamento e alla prassi dei fondatori, ma anche al futuro, in quanto l’istituto si è ormai impegnato in un nuovo progetto formativo che coinvolgerà ogni FMA. Interpella però il nostro presente, come presa di coscienza morale e di impegno spirituale, come responsabilità storica.
L’accompagnamento spirituale può essere inteso come un servizio d’ascolto e come una relazione d’aiuto che ha lo scopo di orientare ai valori, aiutare l’accompagnato a fare ordine nella propria mente e nella propria esperienza di vita.
Il testo raccoglie l’insieme consigli e raccomandazioni di Don Bosco rivolti al Movimento Exallievi. Continue reading “Autori Vari – Regolamento dell’Associazione. Federazione italiana exallievi/e di Don Bosco”
Il testo descrive l’inizio di una stagione di progetti pastorali incentrati sulla comunità cristiana e rivolti ai giovani. Questa iniziativa è stata avviata alcuni anni fa a causa della crescente complessità e dilatazione del campo giovanile, che richiedeva un’azione più mirata e finalizzata della comunità. Continue reading “Juan Edmundo Vecchi – Pastorale giovanile. Una sfida per la comunità ecclesiale”
Questa pubblicazione segue il volume “Educatori appassionati, esperti e consacrati per i giovani” (2013), raccogliendo 73 documenti di don Juan E. Vecchi, Rettor maggiore della Congregazione salesiana dal 1996 al 2002. Continue reading “Juan Edmundo Vecchi – Salesiani educatori-pastori per progettare insieme in comunità. Raccolta di scritti e interventi”
Quando Laura del Carmen Vicuña conclude la sua vicenda terrena, il 22 gennaio 1904, ha 12 anni, 9 mesi e 17 giorni. Breve il tempo di vita che le è stato regalato e ancora più breve quello entro il quale ha maturato e portato a pieno compimento il cammino della sequela Christi. Nonostante le limitazioni dovute al tempo e all’età, la Chiesa non ha esitato a riconoscere le virtù eroiche da lei vissute e a proporla come modello di vita cristiana soprattutto ai giovani e, il 3 settembre 1988, l’ha proclamata beata.
Continue reading “Maria Dosio – Laura Vicuña. L’impegno e il dono di sé”
Gli educatori e quanti hanno esperienza nella formazione di preadolescenti e giovani, sanno di quanto impegno interiore e slancio sincero essi siano capaci. Anche oggi, nonostante le dissipazioni e il frastuono mediático, nonostante i guasti psicologici indotti da disagi familiari e sociali e da esperienze precoci, i nostri ragazzi sono in grado di percepire l’appello interiore del Signore e il desiderio profondo di perfezione cristiana.
Salesiano, compositore di canti per la liturgia e la preghiera, don Domenico Machetta, da venticinque anni responsabile con suor Luisa Salice della Fraternità di Nazareth, svolge un ministero di formazione cristiana dei giovani e delle famiglie attraverso la lectio divina, la direzione spirituale e la preghiera.
L’attuale crescente interesse per la direzione spirituale, ha prodotto una vasta fioritura di libri e di articoli, con sensibilità e accentuazioni variegate, a seconda della prospettiva in cui si collocano i vari autori. Accanto alla prospettiva “classica”, oggi ci pare che emergano due approcci significativi al tema della direzione spirituale. Il primo privilegia un’attenzione storica, mentre il secondo è orientato a riflettere sul vissuto attuale, a beneficio di coloro che si sentono chiamati a questo ministero.
L’idea di “accompagnamento ” nella Sacra Scrittura è presente ovunque. È presente nella chiamata ad esistere, è presente nella chiamata ad un progetto in vista di una missione. Ma questa nozione è sempre legata alla fede di un Dio che parla e interagisce con l’uomo o con
l’intero popolo. Dio si manifesta ad Abramo e, dopo che questi ha riconosciuto colui che Io chiama ad esistere, lo accompagna fino a stabilire un’alleanza in vista di un progetto-missione.
In un libro, uscito nel 1993 (Catechesi e cultura contemporanea. L’insegnamento della fede in un mondo secolarizzato), Joseph Gevaert si diceva molto preoccupato e reagiva contro alcune tendenze presenti nella catechesi e nella pastorale, che riducono il cristianesimo ad una specie di nobile etica e vedono Gesù Cristo quasi unicamente sotto il profilo del servizio verso il prossimo, dimenticando totalmente il suo prioritario rapporto con Dio.
Quando parliamo di accompagnamento o di direzione spirituale, ci ricolleghiamo a un’esperienza che nella storia si è espressa in forme molto ricche, articolate e varie. Nell’ambito cristiano l’esercizio sistematico della “direzione spirituale” è iniziato – come sembra – con la vita anacoretica e cenobitica. I primi monaci, quando non esistevano istituzioni e strutture formative, avviavano alla vita monastica e formavano i neofiti affidandoli all’autorità morale e spirituale di un monaco riuscito, riconosciuto come “padre spirituale”. In questo contesto l’accompagnamento spirituale supponeva un rapporto interpersonale ricco e profondo. Un rapporto di paternità spirituale come partecipazione alla paternità di Dio. Anche se la “direzione spirituale” è nata in ragione della formazione dei monaci, non si è ridotta ad essa. Vi sono stati, fin dal principio, cristiani assetati di Dio che andavano dai monaci a chiedere luce. Soprattutto nel Medioevo, con la fondazione degli Ordini mendicanti e dei Terz’ordini, la direzione spirituale si estese ai laici.
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