L’ autrice in questa lettera si preoccupa di fare i migliori auguri e sentiti ringraziamenti a tutti i membri dell’ordine e delle case salesiane a cui è diretta tale lettera. In modo particolare apprezza le opere benefiche portate avanti dalle proprie consorelle con determinazione e condotta esemplare. Infine conclude esortando tutti quanti a persistere in tale impegno e condotta, continuando ad adoperarsi e cogliere le occasioni che il Signore mette davanti ad ognuno per poter servire il prossimo. Seguono apporti delle consorelle consigliere, sulla questione e su aspetti organizzativi e logistici.
L’ autrice scrive ai destinatari circa le importanti deposizioni per il processo Apostolico di Padre D. Bosco. Suggerendo alle proprie consorelle di insistere e promulgare la filosofia salesiana attuando le opere di carità ma anche comunicando gli importanti ruoli che hanno assunto personaggi come appunto D. Bosco e molti altri. Seguono i puntuali apporti delle consorelle consigliere, circa l’economia e l’organizzazione delle case salesiane e delle iniziative da esse promosse.
Don Pietro Tirone fu il secondo superiore dell’ispettoria salesiana austro-ungarica e come tale la portò ad uno sviluppo rilevante. Con la presente ricerca si intende mostrare tale progresso e precisare il suo contributo. In questo contesto si vede l’opportunità del presente lavoro, che vorrebbe colmare le inevitabili lacune e soprattutto mettere in dovuto rilievo i meriti di Tirone in qualità di superiore dell’ispettoria austro-ungarica. Continue reading “Stanisław Zimniak – Don Pietro Tirone superiore dell’Ispettoria Austro-Ungarica (1911-1919)”→
Don Ricaldone scrive che fu compiuta felicemente la Visita alle case d’ Italia. Nel mese di luglio si è potuto udire i Visitatori. Si è già iniziata negli Stati Uniti e si spera possa effettuarsi nelle altre Ispettorie di America. Preghiamo perchè il lavoro dei Visitatori sia benedetto dal Signore. Nel n. 99 degli Atti del Capitolo Superiore aveva raccomandato alcune pratiche speciali di pietà da compiersi nelle case dell’Emisfero Settentrionale durante il periodo delle vacanze. Dal 1° ottobre restano sospese; si faranno invece nelle case dell’Emisfero Meridionale dall’inizio al termine delle vacanze. STRENNA PEL 1941: Per commemorare la prima Messa celebrata da S. Giovanni Bosco il 6 giugno 1841 onoriamo il Sacerdozio Cattolico facendone conoscere le grandezze e fomentando con zelo le vocazioni sacerdotali.
Richiamandosi alla Circolare del mese di Settembre u.s., nella quale esortava le nostre buone Direttrici degli Asili d’infanzia a raccogliere l’obolo dei bambini per l’erigendo Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi, la Madre aggiunge che, contrariamente a quanto era stato indicato, si è dato incarico alla Suor Caterina Arrighi di ricevere le adesioni e le offerte. Ciò por non accrescere il lavoro alle Ispettrici ed agevolare la pubblicazione che se ne fa sul Bollettino.
Con questo numero degli Atti del Capitolo sarà allegato il Commento alla Strenna del 1940 ed elenca i risultati pratici. Esorta a celebrare nel 1940: 1. Un Congressino catechistico improntato alla massima praticità. 2. A incorniciare il Congressino in una Mostra catechistica, nella quale venga messo in rilievo il lavoro fatto dai professori e dagli alunni della Casa e dell’Oratorio festivo. Invita a lavorare per l’istruzione e formazione religiosa dei cari giovani.
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.