Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice – Atti del Capitolo generale XII dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tenutosi a Torino – Casa Generalizia dal 16 al 24 luglio 1953

Il libretto raccoglie: documenti, relazioni, deliberazioni, orientamenti operativi, discorsi e messaggi delle Autorità e l’elenco delle partecipanti al Capitolo generale XI, tenutosi a Torino nel 1953.

 

Periodo di riferimento: 1953 – 1960

[ISTITUTO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE], Atti del Capitolo generale XII dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tenutosi a Torino – Casa Generalizia dal 16 al 24 luglio 1953, Torino, Istituto FMA 1953.

Istituzione di riferimento:
Istituto FMA
Istituto FMA

Grazia Loparco – Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella società italiana (1900-1922). Percorsi e problemi di ricerca

Queste pagine, ravvivate dal­la non rara citazione di autori dei primi del Novecento, come Turati, Treves, e del­la rivista Critica sociale, di storici ben noti, come Jemolo e Menozzi, dal­la conoscenza di studi anche “laici”, ci presentano queste Figlie di Maria Ausiliatrice nel loro insieme: attive, coraggiose, vivaci, fedeli al proprio carisma salesiano, e insie­me sensibili al­le esigenze del momento. I terribili ispettori governativi del Ministero del­la Pubblica Istruzione (nel­le scuole), e del Ministero degli Interni (nei convitti per operaie) lentamente superano la loro diffidenza, anche se parlano ancora di suore “furbe”. Quei liberali e quei socialisti sbagliavano. Non si trattava di furbizia, ma di adattamento ai tempi, di autentica ansia apostolica, che negli ospedali militari evitava qualunque pressione per la frequenza ai sacramenti, e si limitava a cenni accetti ed efficaci, e nel­le scuole, negli oratori, nei convitti mostrava un sincero amor patrio, ma unito sempre al­la piena fedeltà al papa, evitava troppe devozioni, ed insisteva sul­l’essenziale, correttezza, sacrificio, letture sane, confessione e comunione. Le Figlie di Maria Ausiliatrice non erano furbe nel senso deteriore, e forse non mancava in esse ogni tanto una certa ingenuità. Certo non erano per nul­la politicanti, erano solo fe­deli al­la classica massima di don Bosco: “Dammi le anime, prendi il resto”.

Periodo di riferimento: 1900 – 1922

Loparco Grazia, Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella società italiana (1900-1922). Percorsi e problemi di ricerca, Roma, LAS 2000.

Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”
Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione

Rik Biesmans – Don Bosco & Saint Francis De Sales (1842-1880). Concerning the question whether Don Bosco was influenced by Francis de Sales in both his personal faith and his pastoral-pedagogical practice

While preparing pilgrimages and spiritual exercises in Annecy and the neighborhood, I discovered reliable sources among the German and Dutch Oblates of St Francis de Sales. As a consequence of keeping contact with various participants, they invited the undersigned to take part in the annual meetings of their Arbeitsgemeinschaft (“study group”) in Eichstätt, Germany.

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Piera Ruffinatto – Linee pedagogiche dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice dalla morte del Fondatore al 1950

L’obiettivo del presente lavoro è la presentazione delle linee pedagogiche che orientano l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) nell’applicazione del Sistema preventivo nel periodo che va dalla morte del Fondatore don Giovanni Bosco al 1950.

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Rachele Lanfranchi – “I convitti per operaie affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice da «semplice albergo» a «case di educazione». Istanze ed attuazioni educative in Italia negli anni 1880-1922”, in “L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti Volume I”

L’Istituto delle FMA, dalla chiara finalità educativa perché voluto da don Bosco e da Maria Domenica Mazzarello per «l’educazione cristiana delle ragazze dei ceti popolari», ha al suo attivo molte scuole (dagli asili infantili alla scuole normali), collegi, educandati, orfanotrofi, pensionati per studenti, convitti per giovani operaie, oratori.

Tra tutte le opere sopra menzionate, quella dei convitti per giovani operaie s’impose con lo sviluppo dell’industria, specie quella tessile, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

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Aldo Giraudo – Meditazione di don Giovanni Bosco sulla misericordia di Dio (20 luglio 1842). Edizione critica

I sacerdoti allievi del Convitto ecclesiastico di Torino, tra le altre cose, studiavano sacra eloquenza ed erano invitati a comporre un corso completo di meditazioni da usare nelle “missioni” o negli esercizi spirituali al popolo. L’Archivio Centrale Salesiano conserva una parte di queste prove del giovane don Bosco, ognuna con la data di composizione.

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Maria Maul – “Der Geist Don Boscos weht in dieser Anstalt”. Salesianische Erziehung im Salesianum Wien III von 1909 bis 1922

Con questa terza puntata si conclude la ricerca sugli inizi dello sviluppo della prima casa salesiana in Austria. Si tratta di un’opera educativo-pastorale, insediata in uno dei più poveri quartieri della Vienna ancora imperiale e, poi, dal 1918, repubblicana.

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Bartolo Gariglio – Don Rua e la società civile di Torino e del Piemonte

Quando don Michele Rua nasceva, il 9 giugno 1837, il Piemonte era retto da un regime assoluto, lo Stato si presentava come integralmente cristiano, l ’economia era ancora prevalentemente agricola. Qualche anno più tardi la regione era al centro dei processi di unificazione nazionale. Nasceva uno Stato laico, con venature anticlericali.

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