Nel decorso del passato autunno per motivo del sacro ministero mi sono recato in un paese dove udii a raccontare cose che mi parvero assai interessanti di una giovinetta.
Nel decorso del passato autunno per motivo del sacro ministero mi sono recato in un paese dove udii a raccontare cose che mi parvero assai interessanti di una giovinetta.
Si riporta il saluto della Segretaria Generale dell’Istituto delle FMA ai partecipanti al Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana.
Questo documento esplora il concetto di libertà nel contesto educativo, con particolare riferimento alla pedagogia salesiana. La libertà è vista come un principio fondamentale, una condizione essenziale e un metodo centrale dell’educazione. Il testo discute come la pedagogia moderna e i movimenti educativi del XX secolo abbiano elevato la libertà a fondamento e obiettivo dell’educazione, affrontando le antinomie tra autorità e libertà, disciplina e spontaneità. La contestazione giovanile degli anni Sessanta ha rivelato la connessione tra autoritarismo sociale e pratiche educative.
Questo documento discute il cambiamento profondo nelle prospettive educative e pastorali, evidenziando i limiti dei tradizionali processi educativi e pastorali in ambito salesiano. Due principali limitazioni sono individuate: l’individualismo e la settorialità. L’educazione si è concentrata troppo sull’individuo, mentre la socializzazione giovanile era facilitata da istituzioni come la famiglia e la scuola, senza considerarle come luoghi di esperienza collettiva dei valori. La pastorale giovanile ha seguito una prassi simile, con approcci individuali piuttosto che collettivi. Inoltre, l’educazione era spesso settoriale e non integrata con il contesto sociale più ampio.
L’articolo esplora l’importanza della comunicazione interpersonale nell’educazione, sottolineando come la creazione di un’atmosfera positiva sia essenziale per superare le divergenze sociali e promuovere relazioni autentiche.
Il volume contiene un glossario di voci e locuzioni italiane antiquate, di termini dialettali, latini, stranieri o comunque di oscura accezione, reperibili nelle Memorie Biografiche e, nelle Memorie dell’Oratorio, nell’Epistolario e nelle Opere Edite. Continue reading “Natale Cerrato – Il linguaggio della prima storia salesiana. Parole e luoghi delle «Memorie biografiche di Don Bosco»”
Molti eventi nascono in forza della memoria o per rafforzare la memoria, come il Bicentenario della nascita di don Bosco.
“Stare allegri, fare il bene e lasciar cantare i passeri”. Questo detto di Giovanni Bosco è diventato una parola magica.
Il merito sicuro di questo saggio di Sabino M. Palumbieri è di essere riuscito a mettere in luce l’anticipazione, il precorrimento dei tempi, che contrassegna, nella semplicità carismatica della vita e nella sostanzialità di alcune intuizioni di fondo, la riconquista di Don Bosco di quella nuova consapevolezza dei rapporti umani (e del fatto educativo che ne è il paradigma sperimentale) della quale le filosofie dell’umanesimo personalistico del nostro secolo sono state le espressioni logicamente elaborate e la testimonianza esistenziale contro lo smarrimento nichilistico dell’età della tecnica.
Continue reading “Sabino Palumbieri – Don Bosco e l’uomo nell’orizzonte del personalismo”
Mi è sommamente gradevole lo zelo di varie pie persone di far ristampare quella parte del mio opuscoletto “L’educazione moderna” che tratta della carità del venerando D. Bosco.
Or quali son esse queste idee, questi concetti di Don Bosco? Ella sa meglio di me, caro Sig. D. Rua, che quanto all’educazione esse idee si fondano essenzialmente sulla carità cristiana, che vuole si prevenga possibilmente il male, anzichè commesso doverlo poi reprimere, adoperando in questa così nobile e delicata missione quell’assistenza vigilante ed accorta, quella dolcezza di parole e di modi, quella pazienza e costanza di propositi che sole valgono ad espugnare le volontà ed ammollir i cuori.
Intraprendo a scrivere un fatto vero, ma che riferendosi in parte ad uomini viventi, io stimo bene di tacere i nomi delle persone e dei luoghi cui le cose raccontate si riferiscono. Erano due genitori di età alquanto avanzata e non avevano che un solo figliuolo chiamato Valentino erede unico delle vistose loro sostanze.
Questa conferenza può essere considerata un’appendice al nostro antico «Manuale del Direttore» e ne completa la trattazione, specialmente per le abbondanti citazioni delle parole di S. Giovanni Bosco tratte dalle Memorie Biografiche, e perché si affianca alla Strenna del 1935 del venerato don Ricaldone sulla «Fedeltà a Don Bosco Santo». Continue reading “Nazareno Camilleri – Il direttore salesiano e la formazione del confratelli nel pensiero e nella parola di San Giovanni Bosco”
La celebrazione del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco è evento denso di significati. Stare in compagnia di don Bosco e approfondirne lo spirito è sempre un’opportunità ricca di sorprese.
La società salesiana tra ottocento e novecento ha posto le sue radici nel Mezzogiorno d’Italia; chiamata, pregata, supplicata da decine e decine di personalità ha risposto positivamente in numerose occasioni, lasciando il segno in vari settori della vita religiosa e sociale.
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