Antonio Ferreira da Silva – Unità nella diversità. Le viste di Mons. Cagliero in Brasile 1890/1896

Nel 1876, D. Giovanni Cagliero accettava di aprire il Collegio Pio a Villa Colon, nei pressi di Montevideo. A dirigere questo collegio don Bosco inviava il giovane sacerdote Luigi Lasagna, uomo di grandi vedute, intraprendente e che sapeva unire l’obbedienza cosciente e sofferta all’originalità delle idee e alla costanza nel battere sentieri nuovi. Quando nel 1881 si creò l’Ispettoria dell’Uruguay e Brasile e D. Lasagna ne fu nominato Ispettore, lo stesso D. Lasagna volle che fosse riservata a D. Costamagna— Ispettore di Buenos Aires — la facoltà di vigilare sulla osservanza della vita religiosa anche nella nuova Ispettoria, allo scopo di evitare più facilmente l’introduzione di abusi.Entrambi gli Ispettori fecero del loro meglio per andare d’accordo,nonostante i contrasti di carattere amministrativo, contrasti che poi si risolvevano
pacificamente anche mediante l’intervento dei Superiori centrali.
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Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.

Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale, denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini, con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio, intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza. Continue reading “Silvano Oni – “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in ” Salesiani di Don Bosco in Italia”.”

María Esther Posada – “Animare e accompagnare nello spirito del sistema preventivo. Direzione, accompagnamento e colloquio personale nella spiritualità delle FMA” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-2”

Il tema ci rimanda al passato, all’insegnamento e alla prassi dei fondatori, ma anche al futuro, in quanto l’istituto si è ormai impegnato in un nuovo progetto formativo che coinvolgerà ogni FMA. Interpella però il nostro presente, come presa di coscienza morale e di impegno spirituale, come responsabilità storica.

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Pietro Schinetti – Preistoria e Prostoria dell’I.S. “Volontarie Don Bosco”

Verso la fin e di ottobre del lontano 1931, don Rinaldi, provenendo dal noviziato salesiano di Este, dove aveva presieduto alla vestizione clericale di quei novizi salesiani del Veneto, giungeva a Chiari, all’istituto e noviziato di “San Bernardino”, per una analoga cerimonia con i novizi lombardo-emiliani.
Lo vedo ancora, come se fosse adesso, comparire sulla porticina laterale
della chiesa, a noi schierati per classe nel bel chiostro francescano del ’500, sorridente, circondato da tutti i Superiori convenuti per l’occasione e rispondere al nostro frenetico battimani con brevi parole benedicenti.

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Luigi Càstano – Un grande cuore

Nel gennaio del 1856, dall’incipiente Ospizio di Valdocco, dov’era
ancora in vita l’angelico Domenico Savio, Don Bosco si recò a Viarigi, nell’Astigiano, a predicare una missione rimasta famosa negli annali del paese e nella storia del Santo. Gli strascichi di una setta religiosa che da anni turbava la secolare vita cristiana del piccolo centro monferrino e della zona circostante, pareva non volessero scomparire. Già due predicazioni straordinarie erano fallite.

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Senza autore – Il colle Don Bosco

San Giovanni Bosco nasce il 16 Agosto 1815 a Becchi, rimanendo orfano di padre a soli due anni. Sin da adolescente, la sua fede e vocazione è ben definita, nel 1845 prende il sacerdozio. Durante tutto il percorso sacerdotale si dedica all’associazionismo, fondando tra gli anni 1845-1875 l’Associazione dei Cooperatori salesiani e l’Istituto delle FiglieSanta Maria Ausiliatrice.

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Don Pietro Ceresa – Il centro salesiano di documentazione storica e popolare mariana

Abstract

Il Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino, in regione «Valdocco», fu al centro della vita apostolica di San Giovanni Bosco. Lo contemplò nei suoi sogni fin dal 1844, come tappa di arrivo e di consolidamento della sua opera, allora soltanto agli inizi. Il Santo udì, a proposito della chiesa che avrebbe dovuto costruire, una misteriosa voce: la «Signora», a lui fanciullo presentata come «Maestra e Guida della sua missione», gli ripeteva «Qui la mia casa, da qui la mia gloria».

Periodo di riferimento: 1864 – 1868

Don P. Ceresa, Il centro salesiano di documentazione storica e popolare mariana, in «Centro Mariano salesiano»

Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco
Centro Studi Don Bosco

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