In questo articolo, Jack Finnegan descrive il nuovo profilo mistico, la persona che, attingendo all’esperienza spirituale e sacrale, ridefinisce la propria esistenza al fine di dedicarsi attivamente al proprio contesto socio-culturale.
In questo articolo, Jack Finnegan descrive il nuovo profilo mistico, la persona che, attingendo all’esperienza spirituale e sacrale, ridefinisce la propria esistenza al fine di dedicarsi attivamente al proprio contesto socio-culturale.
Scopo dell’intervento è illustrare, sia pure succintamente, la forte componente apostolica della spiritualità laicale salesiana (in pratica: dei cooperatori laici), così come è stata proposta e instillata dai superiori maggiori dei Salesiani dalla fondazione della Pia Unione agli anni Cinquanta del secolo scorso. Le fonti utilizzate per questa indagine sono il Bollettino Salesiano – dalle origini agli anni Cinquanta – e i Congressi internazionali dei cooperatori.
In questo articolo, viene riportata un’esperienza pastorale diocesana di ispirazione “donboschiana”, secondo la quale i giovani sono educatori e testimoni di Gesù per i loro stessi coetanei. In questo senso, dalla sua esperienza Don Paolo Gariglio ne ritrae una vera e propria pedagogia giovanile, dove i giovani formati cristianamente secondo una precisa metodologia diventano a loro volta pastori di altri giovani, costruendo un vero e proprio ponte tra i ragazzi e i sacerdoti e tra il sacerdote e Dio.
In questo articolo, come si evince dal titolo “Ricevilo con amore Gesù che ti ama tanto”, viene presentata l’educazione di Maria Domenica Mazzarello rispetto alla dimensione Eucaristica.
In questo articolo l’autore si interessa di comprendere come Don Bosco si sia accostato spiritualmente all’Eucarestia. Dai sui scritti emergono interessanti delucidazioni, Don Bosco viene descritto come portatore della pietà cattolica del suo tempo, incarnando i valori cristiani e teologici dell’epoca che hanno dato sostegno al suo vissuto interiore fatto di tensioni emotive e una spiccata sensibilità romantica, la quale trova la sua concretizzazione nella vita pratica.
La liturgia e, in particolare l’Eucaristia, sono il centro di tutta la vita della Chiesa e del cristiano: «La liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui
promana tutto il suo vigore. Infatti […] dalla liturgia, particolarmente dall’Eucaristia, deriva in noi, come da sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia quella santificazione degli
uomini e quella glorificazione di Dio in Cristo, verso la quale convergono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa» (Costituzione liturgica 10).
Nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia il Papa, parlando della Chiesa, afferma: «Il suo fondamento e la sua scaturigine è l’intero Triduum paschale, ma questo è come raccolto, anticipato e “concentrato” per sempre nel dono eucaristico. In questo dono Gesù Cristo consegnava alla Chiesa l’attualizzazione perenne del mistero pasquale. Con esso istituiva ima misteriosa “contemporaneità” tra quel Triduum e lo scorrere di tutti i secoli» (n. 5).
All’uomo moderno che, specie nella nostra civiltà occidentale, sta morendo per la perdita di valori morali e religiosi ed è tutto proteso nella grettezza dei beni di consumo, nuovo idolo dell’era tecnologica, l’apostolo Giovanni con il messaggio evangelico dona un «pane di vita» (Gv 6,35) e «un’acqua viva» che disseta definitivamente (Gv 4,13-14). Continue reading “Giorgio Zevini – “«Io sono il pane di vita». La spiritualità eucaristica nel vangelo di Giovanni” in “Quaderni di Spiritualità Salesiana. Nuova serie 4””
Nella Don Bosco Haus di Vienna opera, fin dall’inizio, un team formato da Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice e laici, impegnati in un una feconda esperienza pedagogica e pastorale a vantaggio dei giovani. La casa è stata fondata nel 1986 con l’idea di costruire un ambiente di formazione spirituale per i giovani. È l’unico centro del genere per giovani nella diocesi di Vienna, una città che conta un milione e settecentomila abitanti, dei quali il cinquanta per cento sono cattolici. In questo momento l’équipe è composta da tre Salesiani, tre Figlie di Maria Ausiliatrice, una postulante e una collaboratrice laica.
Quando Laura del Carmen Vicuña conclude la sua vicenda terrena, il 22 gennaio 1904, ha 12 anni, 9 mesi e 17 giorni. Breve il tempo di vita che le è stato regalato e ancora più breve quello entro il quale ha maturato e portato a pieno compimento il cammino della sequela Christi. Nonostante le limitazioni dovute al tempo e all’età, la Chiesa non ha esitato a riconoscere le virtù eroiche da lei vissute e a proporla come modello di vita cristiana soprattutto ai giovani e, il 3 settembre 1988, l’ha proclamata beata.
“Militia est vita hominis super terram” (Gb 7,1): così rende (con una lieve forzatura) il testo originale la traduzione latina della Volgata. L’espressione ha avuto fortuna, perché sintetizza bene sia la vicenda di Giobbe, sia quella di altri grandi personaggi della Bibbia: la vita umana è una lotta, un combattimento. Giobbe infatti è il terreno di scontro di una sfida che Satana lancia a Dio: l’uomo è capace di amare Dio gratuitamente? anche quando viene colpito nei beni materiali, negli affetti familiari, nella salute? Dio accetta la sfida e dà mano libera a Satana.
Nel suo articolo, Juan José Bartolomé esplora la concezione di preghiera nella spiritualità salesiana, privilegiando il “parlare a Dio” come dialogo interpersonale. Continue reading “Juan José Bartolomé – “La vita apostolica come preghiera salesiana” in “Quaderni di spiritualità salesiana, 6””
Il seguente elaborato propone una lettura del libro edito nel 1946 da Don Eugenio Ceria, il quale cerca di ricostruire il volto spirituale di Don Bosco andando oltre la sua bibliografia.
Continue reading “Giorgio M. Gozzelino – Don Bosco con Dio. Ritratto di un Santo.”
Il tema ci rimanda al passato, all’insegnamento e alla prassi dei fondatori, ma anche al futuro, in quanto l’istituto si è ormai impegnato in un nuovo progetto formativo che coinvolgerà ogni FMA. Interpella però il nostro presente, come presa di coscienza morale e di impegno spirituale, come responsabilità storica.
L’accompagnamento spirituale può essere inteso come un servizio d’ascolto e come una relazione d’aiuto che ha lo scopo di orientare ai valori, aiutare l’accompagnato a fare ordine nella propria mente e nella propria esperienza di vita.
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