Giovanni Bosco – “Summary of goodnights to the boys at Valdocco (1864-1877)” in “Salesian Sources 1. Don Bosco and his work. Collected Works”

Amongst the more original practices put in place as part of the educational praxis at Valdocco, and maintained in the Salesian tradition that then followed from it, we would have to highlight the “Goodnights”: brief “talks” or “short speeches” after night prayers. Don Bosco addressed the pupils in the presence of their educators (superiors of the house, teachers assistants), in a familiar way using simple and attractive language.

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Giovanni Bosco – “Educational experiences in the school and family setting (1855)” in “Salesian Sources 1. Don Bosco and his work. Collected works”

This passage delves into the historical and biographical narrative titled “The Sway of a Good Upbringing,” a pivotal document commencing the representation of Don Bosco’s genuine experiences as an educator. Continue reading “Giovanni Bosco – “Educational experiences in the school and family setting (1855)” in “Salesian Sources 1. Don Bosco and his work. Collected works””

Michele Rua – “Studi. Vocazioni” in “Lettere circolari di Don Michele Rua ai salesiani”

In questa lettera vengono raccontate le visite delle case salesiane del Rettor Maggiore. Egli attraversò tutta la Francia, per recarsi a visitare le varie case delle Isole Britanniche, passò per le case del Portogallo, ed in gran parte di quelle della Spagna e tornato a Torino, dopo essersi fermato per un breve periodo, riprese il viaggio per le case dell’Italia Meridionale, della Sicilia, della Calabria e delle Puglie. Continue reading “Michele Rua – “Studi. Vocazioni” in “Lettere circolari di Don Michele Rua ai salesiani””

Paolo Albera – “Don Bosco modello del sacerdote salesiano” in “Lettere circolanti di Don Paolo Albera ai salesiani”

In questa lettera, il Rettor Maggiore Paolo Albera si focalizza sul modello del sacerdote salesiano secondo Don Bosco. Il documento sottolinea l’importanza di emulare la figura di Don Bosco, considerandolo un esempio da seguire per i sacerdoti salesiani.

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Pietro Ricaldone – Atti del Capitolo superiore della Società salesiana

Il Santo considerava e coltivava la Musica come strumento di bene e intendeva che i suoi giovanetti, dedicandosi a essa, incominciassero quasi a desiderare e pregustare quelle armonie che poi sarebbero andati a godere in Paradiso. Mentre infatti Don Bosco « intendeva che il canto e la musica — parte integrante delle sue scuole — contribuissero all’educazione religiosa e morale dei giovani, dall’altra parte voleva che, mediante la musica e il canto, i fedeli trovassero in chiesa le attrattive di cui tante belle cose ci lasciarono scritte gli antichi e segnatamente S. Agostino.

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Filippo Rinaldi – “Lettera del Rettor Maggiore” in “Atti del Capitolo Superiore”

Durante le vacanze don Rinaldi ha avuto l’occasione di trovarsi con molti Confratelli radunati nei santi spirituali Esercizi, i quali gli hanno edificato con la loro pietà e con le prove del più  schietto, filiale attaccamento a D. Bosco e allo spirito da Lui trasfuso nelle Costituzioni e nelle tradizioni della Società. Era visibile in ognuno il desiderio vivo di progredire nella perfezione religiosa, basata sopra le norme della Regola Salesiana e modellata sopra quella così attraente del nostro Ven. Padre.

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Michele Pellerey – “La professionalità educativa e la competenza pedagogica. Attenzioni irrinunciabili dell’offerta formativa della famiglia salesiana oggi” in “Con Don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo”

Una tipologia di professionalità può essere delineata tenendo conto dell’eccellenza in una pratica sociale ritenuta significativa, o indispensabile, nei vari contesti sociali, culturali e lavorativi. Continue reading “Michele Pellerey – “La professionalità educativa e la competenza pedagogica. Attenzioni irrinunciabili dell’offerta formativa della famiglia salesiana oggi” in “Con Don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo””

Giovanni Bosco – Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales

Negli anni dal 1853 al 1862, Valdocco si trasforma da Oratorio festivo – una istituzione aperta – in un’opera complessa: ospizio-internato, collegio-convitto, laboratori artigianali, scuole interne e centro editoriale, tra le sezioni più importanti. Tale trasformazione porta con sé un sensibile rafforzamento e consolidamento delle istanze preventive e disciplinari. Il “nuovo volto del sistema educativo” si accentua ancora nei decenni seguenti con il progressivo sviluppo dell’Oratorio – ormai casa centrale di una nuova Congregazione religiosa –, e specialmente con l’allargamento dell’esperienza collegiale. Quel “nuovo volto” – dai tratti preventivi e disciplinari più marcati – viene definito in modo privilegiato nel fascicolo sul Sistema preventivo del 1877, nel Regolamenti dell’Oratorio di S. Francesco di Sales per gli esterni e nel Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales, pubblicati nella stessa data: 1877. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales”

Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi FMA (Mornese, Nizza Monferrato)

Il Programma – denominato anche Regolamento – dell’educandato di Mornese fu fatto stampare da don Bosco presso la Tipografia dell’Oratorio come tutti gli altri Regolamenti delle case salesiane. Il testo riproduce per molti aspetti il programma in uso presso i collegi da lui fondati. In esso si precisano sia la finalità educativa dell’internato e le condizioni di accettazione, sia le principali occupazioni delle alunne. A livello didattico il programma si articola in tre aree: insegnamento letterario, lavori domestici, insegnamento religioso. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi FMA (Mornese, Nizza Monferrato)”

Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi fondati fuori Torino

“Uno e non ultimo studio di D. Bosco in quest’anno – scrive G. B. Lemoyne riferendosi all’anno 1863 – era stata la fondazione del Collegio di Mirabello. Ne aveva scritto il regolamento, mettendo per base quello dell’Oratorio, specificando tutti i doveri dei singoli superiori e degli alunni, mutando ciò che non era adattato alla natura dell’Istituto”. Questo “regolamento – che rimase per vari anni manoscritto, sempre secondo la testimonianza di Lemoyne – doveva essere come lo statuto fondamentale, anche di tutte le altre case che col tempo sarebbonsi aperte. Esigeva che se ne facesse gran conto”. Continue reading “Giovanni Bosco – Regolamenti dei primi collegi fondati fuori Torino”

Giovanni Bosco – Buone notti ai giovani di Valdocco

Fra le pratiche più originali attuate nella prassi educativa di Valdocco, e conservate nella successiva tradizione salesiana, sono da mettere in risalto le “Buone notti”: brevi “parlate” o “discorsetti” tenuti dopo le preghiere della sera. Don Bosco si rivolge agli alunni in presenza dei loro educatori (superiori della casa, maestri, assistenti), familiarmente, con linguaggio semplice e attraente. Continue reading “Giovanni Bosco – Buone notti ai giovani di Valdocco”

Giovanni Bosco – La forza della buona educazione

Il “ documento che propriamente inaugura la rappresentazione di esperienze vive di Don Bosco educatore è La forza della buona educazione. Vi si trova in scena il direttore dell’Oratorio di San Francesco di Sales come catechista, consigliere e confidente del giovane Pietro”, anche se questi “vi appare nella penombra e senza una netta fisionomia”. Continue reading “Giovanni Bosco – La forza della buona educazione”

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