Anita Deleidi con il suo intervento invita il lettore a riflettere sull’urgenza di rinnovare l’impegno concreto del vivere cristiano e trasmettere questi valori ai ragazzi attraverso l’educazione.
Anita Deleidi con il suo intervento invita il lettore a riflettere sull’urgenza di rinnovare l’impegno concreto del vivere cristiano e trasmettere questi valori ai ragazzi attraverso l’educazione.
Nella “Premessa” nell’ “Educazione alla fede e dottrina sociale della Chiesa”, definisce quelli che sono i criteri di fondo di quella che è l’opera sociale di Don Bosco. Continue reading “A. Martinelli,G. Cherubin – “Premessa” in “Educazione alla fede e dottrina sociale della Chiesa.” Atti della XV Settimana di Spiritualità per la Famiglia Salesiana.”
il Centro Salesiano S. Domenico Savio sorge nel cuore di Arese, a pochi chilometri da Milano. Accoglie giovani in difficoltà preferibilmente della Regione Lombardia, ai quali offre un servizio di formazione umana, religiosa, scolastica e professionale. Il suo progetto educativo si fonda sul metodo di Don Bosco e l’esperienza di oltre 25 anni di lavoro in Arese, da quando i Salesiani, su volere di Paolo VI, allora arcivescovo di Milano, sono succeduti all’Associazione Nazionale Cesare Beccaria. Ragazzi e giovani di Arese e paesi vicini frequentano il Centro come esterni per la formazione professionale, togliendo ogni forma di emarginazione e inserendo la scuola ed i ragazzi in difficoltà nella viva realtà del Territorio. Continue reading “Autori Vari – Il Centro Salesiano S. Domenico Savio di Arese”
Questo ottavo volume dell’epistolario di don Bosco raccoglie 394 lettere da lui scritte o sottoscritte nel biennio 1882-1883. Molte risultano sconosciute sia alle Memorie Biografiche, sia all’Epistolario curato da don Ceria; altre poi potranno sempre emergere da qualche archivio pubblico e privato, soprattutto di famiglie nobili. Quasi un centinaio sono quelle in lingua francese, due in spagnolo (1883) e quattro in latino (1882). Alle 394 lettere qui elencate in ordine cronologico vanno poi aggiunte le 21 lettere attestate, ma di cui si conosce solo sommariamente il contenuto (Appendice).
Continue reading “Giovanni Bosco – Epistolario. Volume ottavo (1882-1883)”
A diciotto mesi di distanza dal volume sesto dell’epistolario di don Bosco, viene ora pubblicato il volume successivo, il settimo, contenente 441 lettere scritte nel biennio 1880-1881, di cui 151 totalmente sconosciute sia alle Memorie Biografiche, sia all’Epistolario di Eugenio Ceria.
Continue reading “Giovanni Bosco – Epistolario. Volume settimo (1880-1881)”
Con le quattro lettere disponibili mediamente per settimana si comprende come sia facile seguire don Bosco passo passo nei suoi impegni giornalieri, nei suoi interessi quotidiani, nei suoi viaggi in Italia e Francia, nelle sue gioie e nei suoi dolori. Il biennio 1878-1879 per lui è ricco di eventi, tanto lieti quanto amari, ad iniziare dalle speranze e dalle tensioni successive alla scomparsa ai primi di febbraio 1878 del papa, amico, Pio IX.
Continue reading “Giovanni Bosco – Epistolario. Volume sesto (1878-1879)”
La lettera di Don Bosco da Roma, firmata il 10 maggio 1884, è un documento che ha scritto con il cuore e nel quale ha messo dentro una vita. Non la si può leggere solo con il cervello, ma con intelletto d’amore. Bisogna meditarla lasciandola liberamente risuonare dentro, usando cultura, esperienza e connaturalità.
Continue reading “Pietro Gianola – Don Bosco: una presenza d’amore cristiano”
Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale,
denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda
la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini,
con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio,
intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più
direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della
sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione
dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con
un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per
fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con
una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui
il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la
pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza.
Amare è la prima e l’ultima parola del « sistema » educativo di Don Bosco. « La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di S. Paolo che dice: … La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo». «Ognuno procuri di
farsi amare se vuol farsi temere» . È « il supremo principio del metodo », secondo Don Bosco.
Amore, carità, è, anzitutto, « consacrazione » soprannaturale dell’educatore alla propria « missione ». « Il Direttore pertanto deve essere tutto consacrato ai suoi educandi ».
Ed è, insieme, « amorevolezza », presenza paterna e fraterna, affettuosa, comprensiva, costruttiva degli educatori tra gli allievi. « Il Sistema Preventivo… consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore , o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano ».
Continue reading “Pietro Braido – Un nuovo “stile” educativo: Il metodo preventivo di Don Bosco”
Quando parliamo di accompagnamento o di direzione spirituale, ci ricolleghiamo a un’esperienza che nella storia si è espressa in forme molto ricche, articolate e varie. Nell’ambito cristiano l’esercizio sistematico della “direzione spirituale” è iniziato – come sembra – con la vita anacoretica e cenobitica. I primi monaci, quando non esistevano istituzioni e strutture formative, avviavano alla vita monastica e formavano i neofiti affidandoli all’autorità morale e spirituale di un monaco riuscito, riconosciuto come “padre spirituale”. In questo contesto l’accompagnamento spirituale supponeva un rapporto interpersonale ricco e profondo. Un rapporto di paternità spirituale come partecipazione alla paternità di Dio. Anche se la “direzione spirituale” è nata in ragione della formazione dei monaci, non si è ridotta ad essa. Vi sono stati, fin dal principio, cristiani assetati di Dio che andavano dai monaci a chiedere luce. Soprattutto nel Medioevo, con la fondazione degli Ordini mendicanti e dei Terz’ordini, la direzione spirituale si estese ai laici.
In these pages I would like to reflect on youth ministry with a special focus on family. I hope that, by the end of this reflection no one could say that most of the considerations made were on family ministry rather than on youth ministry.
Sommaire:
Questo trattatello più volte stampato era assai diffuso; ma essendo esauste le varie edizioni non se ne curò più la ristampa. Oggi soltanto, ad invito di molti ed autorevoli personaggi, si riproduce a comodità delle scuole di campagna, degli artigiani e in generale per uso del corso elementare a norma dei programmi governativi per la pubblica istruzione.
Il contesto sociale, culturale e materiale attuale certamente ci spinge a un ripensamento profondo del rapporto tra spiritualità e educazione.
I Vangeli sinottici parlano dell’incontro di Gesù e dei fanciulli.
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