Pietro Braido – Sergio Hessen e la scuola moderna

Nell’ultimo dopoguerra la figura di Sergio Hessen ha assunto un particolare significato nella storia della cultura pedagogica italiana, che ha potuto mettersi a contatto con la quasi totalità della sua produzione scientifica ed è stata evidentemente influenzata da alcune delle sue caratteristiche istanze in rapporto alla soluzione di acuti problemi della scuola.

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Pietro Braido – Quinto anno

Come il primo giorno, ci si ispira ancora a quanto è espresso nel brano di Hessen che sta di fronte. Non occorrono nuovi «prolegomeni», altre «fondazioni» o «motivazioni». Ci sorregge l’idea, sempre più radicata e convinta, che l’educazione, come tutte le grandi realtà, nient’altro può essere che opera di intelligenza e d’amore e, su un piano ulteriore, di fede e di «carità».

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Pietro Braido – Gaetano Salvemini e la scuola laica

La recente scomparsa di Gaetano Salvemini ci ha sospinti a rimeditare le sue più caratteristiche idee di politica scolastica, con particolare riferimento al tema centrale, la scuola laica, che fu anche oggetto di suoi energici interventi al VI Congresso Nazionale della Federazione degli Insegnanti delle Scuole Medie, tenuto a Napoli dal 24 al 29 settembre 1907.

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Pietro Braido – Dei diritti e dei doveri degli educatori

Educa chi ne ha il diritto. Meglio, educa chi ne ha il dovere. Oppure, educa chi ne è degno e capace. In linguaggio pedagogico, le tre proposizioni possono essere vere e false. Perchè ognuna presa isolatamente può essere infondata, infeconda, inoperante oppure consistente, significativa, vitale. Più realisticamente, dal punto di vista dell’educatore la vera educazione si attua per la sintesi dei tre aspetti: dovere, diritto, capacità effettiva.

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Pietro Braido – Dei doveri e dei diritti degli educatori: la famiglia

Nel noto romanzo di Gilbert Cesbron «Cani perduti senza collare», l’avvocato Darrier, il protettore della gioventù abbandonata, dice: «Bisogna che il Tribunale sappia bene che i ragazzi non vivono soltanto di nutrimento e di aria buona; e — per sgradito che ciò possa sembrare — le durezze d’una madre mancano loro più delle tenerezze di un’assistente. Bisogna che il Tribunale sappia che i ragazzi muoiono d’amore. Ora, vi chiedo di rendere questo alla sua famiglia. Un fatto nuovo? Eccolo, signor Procuratore: si è trovato per i Forgeot un alloggio decente; Marco e suo fratello, ormai avranno la loro camera…

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Pietro Braido – Temi di pedagogia generale

Al concetto dell’unità profonda dell’educazione, nella molteplicità dei suoi aspetti e dei suoi processi, si ispirano vari articoli di spiritualisti cristiani, che redigono la rivista tedesca Vierteljahrsschrift fur wissenschaftliche Padatjogik di Mùnster e nei quali si può ravvisare la tipica preferenza per la trattazione teoretica dei problemi pedagogici e una velata polemica contro l’eccessivo tecnicismo. Così nell’articolo Padagogik als Wissenschaft (1957, Heft 4, pp. 233-241), Alfred Petzelt, anziché toccare gli aspetti epistemologici della pedagogia, ne ricerca piuttosto l’oggetto, il «tema» fondamentale, l’educazione in senso profondo e integrale.

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Pietro Braido – Lo stato al servizio dell’educazione

Un’ esatta determinazione della posizione dello stato di fronte al problema educativo deve necessariamente partire dalla messa a fuoco dei termini principali che vi sono implicati: la personalità umana dell’educando, inserito normalmente in una famiglia o, almeno, per nascita costituito in uno specialissimo ineliminabile, naturale, rapporto con i «parentes»; la natura e i finì dell’ educazione; la natura e i fini dello stato.

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Pietro Braido – Educare come missione religiosa

Non si parlerà soltanto dei diritti educativi della Chiesa, ma anche e insieme dei doveri gravi e stupendi che incombono a tutti coloro che vivono nella Chiesa attivamente responsabili, sia pure in misura diversa. I diritti anche in questo caso si riassumono in proposizioni molto semplici o troppo complicate: ovvie e lineari per chi accetta il punto di vista cattolico, estremamente logico, ragionevole alla luce delle premesse della Fede, consapevolmente e liberamente accolta; ostiche, invece, per chi vive ai margini della Chiesa, fiero della sua, «libertà»; individuale oppure per chi addirittura la giudica troppo da lontano per poterne adeguatamente valutare l’essenza, gli scopi, e la reale posizione storica.

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Pietro Braido – Educatori

Non è professione facile nemmeno quella dell’ insegnante e dell’educatore. La vita — si parla di ogni vita che diventi, in un senso o nell’altro, autentica « missione », dovere e impegno morale e religioso, nella famiglia, nel lavoro quotidiano, nella dedizione agli altri — è per tutti dono difficile. Nè la rendono più leggera la retorica o le gratuite mozioni degli affetti.

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Pietro Braido – 10 maggio 1884

Non è una data storica, almeno secondo criteri diffusi. Ma per chi ha familiare, quotidiana, la preoccupazione educativa e di essa talora medita le ragioni profonde, può riuscire doveroso e fecondo rievocarla. Del 10 maggio 1884 è quello che riteniamo il documento più limpido
ed essenziale della pedagogia di Don Bosco, uno dei più significativi dell’educazione cristiana.

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Roberto Carelli – “Ha fatto tutto lei”. La Madonna nell’esperienza spirituale di don Bosco

Don Bosco è uno di quei santi che meglio hanno messo in luce la figura di Maria come elemento centrale e non periferico del disegno di Dio, e hanno dimostrato con la prova dei fatti che la devozione mariana è una dimensione costitutiva e non accessoria della fede. Non lo ha fatto sul piano teorico, riflessivo, teologico-spirituale, ma su un piano pratico, testimoniale, educativo-pastorale. Lo sconfinato affetto e l’illimitata fiducia di don Bosco nei confronti di Maria ci sembrano una singolare realizzazione di quell’universale sentimento che fin dalle origini il popolo cristiano tributa a colei che è Madre di Dio e Madre della Chiesa. Continue reading “Roberto Carelli – “Ha fatto tutto lei”. La Madonna nell’esperienza spirituale di don Bosco”

Giovanni Campanella – “Per radunare i figli dispersi” (Gv 11,52). Dinamismi educativi e apostolici dell’Oratorio di don Bosco

L’Oratorio come è stato realizzato da don Bosco nel corso di tutta la sua vita e attività pastorale non è soltanto una pietra miliare di una realtà secolare che risale a Filippo Neri e Carlo Borromeo, ma una realtà attiva e feconda anche nel presente da attualizzare riscoprendola continuamente. L’obiettivo di questo contributo è tentare di cogliere e analizzare, attraverso la lettura critica delle fonti storiche, i principi teologici ispiratori del progetto operativo di don Bosco, delle pratiche pastorali realizzate, teoricamente abbozzate e trasmesse ai salesiani e alla Chiesa di ogni epoca e luogo. Continue reading “Giovanni Campanella – “Per radunare i figli dispersi” (Gv 11,52). Dinamismi educativi e apostolici dell’Oratorio di don Bosco”

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