Non si parlerà soltanto dei diritti educativi della Chiesa, ma anche e insieme dei doveri gravi e stupendi che incombono a tutti coloro che vivono nella Chiesa attivamente responsabili, sia pure in misura diversa. I diritti anche in questo caso si riassumono in proposizioni molto semplici o troppo complicate: ovvie e lineari per chi accetta il punto di vista cattolico, estremamente logico, ragionevole alla luce delle premesse della Fede, consapevolmente e liberamente accolta; ostiche, invece, per chi vive ai margini della Chiesa, fiero della sua, «libertà»; individuale oppure per chi addirittura la giudica troppo da lontano per poterne adeguatamente valutare l’essenza, gli scopi, e la reale posizione storica.
Per chi vive «dentro» — ed è a questi che si rivolge il discorso — è breve ed elementare l’ elenco dei diritti, fonte o espressione di corrispondenti doveri non mai sufficientemente meditati, approfonditi, adempiuti. Anche sotto questo profilo la vita nella Chiesa si presenta come una severa e mai interrotta «milizia», un religioso «servizio» di Dio e del prossimo.
Periodo di riferimento: 1954 – 1959
P. Braido, Educare come missione religiosa, in «Orientamenti pedagogici», 6 (1959), 155-162.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS