Accertare se nel ventennio che intercorre tra la fine del secondo conflitto mondiale e le fasi conclusive del Concilio Vaticano II fosse presente ed operante una specifica spiritualità all’interno dell’associazionismo maschile salesiano, quale apporto abbia fornito per la costruzione del cristiano e del cittadino e di rimando quali risultati abbia conseguito, appare un compito ad un tempo suggestivo e arduo. E questo principalmente perché manca, allo stato attuale sia a livello centrale che periferico, un’adeguata riflessione critica che permetta di raccontare e interpretare il vissuto formativo ed educativo delle istituzioni salesiane.