Octavio R. Balderas – “«L’amore è tutto». La scienza dell’amore in Teresa di Lisieux” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova edizione-5”

L’esperienza spirituale di santa Teresa di Lisieux può essere
compresa soltanto a partire dalla centralità attribuita all’amore
evangelico, da due punti di vista: quello della sua conquista o
del suo apprendistato e quello della sua realizzazione.
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Francesco Motto – Storia di un proclama. Milano 25 aprile 1945: appuntamento dai Salesiani

Con la liberazione di Milano il 25 aprile 1945 si concludeva, dopo venti mesi di lotta, la resistenza italiana contro il fascismo e le truppe di occupazione tedesche. Sei mesi dopo, il 22 ottobre, don Pietro Berruti, vicario del Superiore generale dei Salesiani, scrivendo al superiore di Roma perché invitasse i suoi confratelli a mettere per iscritto quanto era stato fatto
«per venire incontro ai gravissimi bisogni dell’ora presente» aggiungeva: «Sappiamo per esperienza che i Salesiani sono assai pronti a fare il bene a costo anche di gravi sacrifici, ma che sono piuttosto ritrosi, e alle volte del tutto refrattari, a stendere
la relazione di ciò che fanno».

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Juan José Bartolomé – “«Radicati e fondati nella carità». La preghiera di un apostolo per la sua comunità” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-5”

In questo articolo, Juan José Bartolomé, riporta in modo molto analitico la preghiera di San Paolo apostolo che si rivolge alla comunità degli Efesini. Infatti, compie un analisi rispetto al contenuto, alla struttura con cui viene scritta.

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Jacques Schepens – Don Bosco and education to the sacraments of Penance and of the Eucharist in «Don Bosco’s place in history»

Jaques Schepens in his essay focuses on the sacraments of Confession and the Eucharist according to the vision of Don Bosco. The Saint saw the sacraments not only as means of grace, but also as accompanying instruments for boys to receive a more complete education.

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Aldo Giraudo – «Se l’educatore si mette con zelo all’opera sua…». L’ascesi e la gioia dell’educare nello spirito di don Bosco

Va crescendo il numero dei laici che, a vario titolo e con ruoli complementari, sono partecipi della missione educativa di don Bosco accanto ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Occupati a tempo pieno in qualità di insegnanti, educatori professionali, dirigenti scolastici, operatori pastorali, istruttori sportivi, oppure in attività di volontariato educativo e pastorale, adulti e giovani partecipano alla missione salesiana sui fronti più diversi e ne condividono gli ideali, lo stile e il metodo.

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Octavio R. Balderas – L’ascesi della “piccola via” di Teresa del Bambino Gesù. La semplicità dell’amore e le sue grandi esigenze

Teresa di Gesù Bambino nasce il 2 gennaio 1873 e muore il 30 settembre 1897. Alla fine dell’anno 1894 Teresa scopre la sua «piccola via» verso la santità. Nel gennaio del 1895 incomincia la redazione della sua autobiografia con quello che viene chiamato il Manoscritto A. Il 9 giugno del 1895 Teresa si offre come «vittima di olocausto all’amore misericordioso».

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Morand Wirth – «Ogni vocazione ha le sue virtù particolari». L’esercizio delle virtù alla scuola di san Francesco di Sales

Nella visione del cocchio divino, Ezechiele descrive quattro esseri animati, i quali, curiosamente, «sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo» (Ez 1,8). Di questo testo si serve san Francesco di Sales, in una esortazione alle suore della Visitazione, per focalizzare un punto importante della vita spirituale: «I quattro animali non soltanto avevano ali per
volare, ma anche mani al di sotto delle stesse, per farci capire che non dobbiamo accontentarci di avere delle ali per volare in Cielo con santi desideri e meditazioni, se contemporaneamente non abbiamo mani che ci portino alle opere ed alla realizzazione dei nostri desideri, essendo garantito che i soli buoni propositi e le sante risoluzioni non ci condurranno in paradiso, se non sono accompagnati da azioni coerenti». Non c’è perfezione né santità senza l’esercizio attivo delle virtù. Il dono della grazia richiede la collaborazione attiva dell’uomo. Per questo Francesco non si limita a raccomandare a Filotea di accogliere come volontà di Dio tutti i casi imprevisti della giornata, ma la invita fin dal mattino a cercare di prevedere: «gli affari, gli incontri, le situazioni in cui ti troverai nel corso della giornata, per servire Dio, e quali tentazioni potranno sopraggiungere per offenderlo: a causa della collera, della vanità o di qualche altra mancanza di controllo; e, con un fermo proposito, preparati a impiegare bene i mezzi che ti saranno offerti di servire Dio e progredire nella devozione».

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco nazionale per l’anno bisestile 1888

Cogli auguri pel capo d’anno ti presento, benigno lettore delle Letture Ascetiche, la strenna che in quest’anno ho stabilito offrirti. 
Ma prima di tutto sento il dovere di ringraziarti della costanza con cui seguiti l’abbonamento alle nostre letture, specialmente se procuri che siano lette da molte persone. Questo è ciò che desidero ardentemente, ed è il vero fine che mi sono sempre proposto nel pubblicarle. I libri buoni sono un pascolo dell’intelletto e del cuore, ed un antidoto contro l’errore e l’immoralità. Considerati sotto questi due aspetti, tu vedi la necessità di propagarli e di farli leggere.

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Giovanni Bosco – Il galantuomo. Almanacco per l’anno 1887

Buon di, e buon anno’, cari amici, e ima stretta di mano (la galantuomini ! È già da parecchio tempo elio mi lambiccava il cervello per farvi gli auguri del capo d’anno con un presente, che fosse gradito a voi ed a me, ma finora sono stato sempre ondeggiante fra un pensiero e l’altro, senza nulla concludere di sodo. Pur finalmente, quando aveva tutt’ altro in testa, mi è capitato un casetto, che mi spianò la strada, e, senza pensarci, mi fruttò il presente volumetto di strenna.

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Luigi Càstano – Un grande cuore

Nel gennaio del 1856, dall’incipiente Ospizio di Valdocco, dov’era
ancora in vita l’angelico Domenico Savio, Don Bosco si recò a Viarigi, nell’Astigiano, a predicare una missione rimasta famosa negli annali del paese e nella storia del Santo. Gli strascichi di una setta religiosa che da anni turbava la secolare vita cristiana del piccolo centro monferrino e della zona circostante, pareva non volessero scomparire. Già due predicazioni straordinarie erano fallite.

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