Indice:
- Fonti di salesianità.
- Trasporto delle spoglie del Servo di Dio Don Filippo Rinaldi.
- Le nostre Strenne 1957, per i giovani e per i confratelli.
- Dopo l’udienza privata del Santo Padre.
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El estudio que se expone en esta investigación, consiste en documentar que los doce años de permanencia de don Felipe Rinaldi en España, aunque el concepto se puede ampliar a toda la Península Ibérica, fueron desde sus comienzos como un banco o campo de experimentación de su quehacer salesiano, en el que uno tras otro fueron apareciendo los elementos esenciales de su labor de animación y gobierno, que más tarde desarrollaría no sólo a nivel de la Congregación sino también de la Familia Salesiana.
Don Ricaldone in questa lettera ha la pena di comunicare una notizia oltremodo dolorosa: la morte dell’Em.mo Cardinale Carlo Salotti di v. m., Protettore, avvenuta alle ore 6 del 24 ottobre u. s.
Il 26 ottobre don Ricaldone ebbe la gioia di essere ricevuto dal S. Padre a Castelgandolfo.
E’ lieto di comunicare l’elezione di Mons. Giovanni Battista Costa alla Prelazia di Porto Velho in Brasile. Infine è stato motivo di giubilo la celebrazione della Congregazione Antipreparatoria per la discussione dei due miracoli presentati per la Beatificazione del Servo di Dio, Domenico Savio, che ebbe luogo il giorno 10.
Questo studio sull’origine dell’associazione dell’ex-allieve delle FMA poggia su fonti inedite e su alcuni studi introduttivi. L’indagine intende mettere in risalto in modo documentato alcuni tra gli elementi peculiari dell’associazione sorta nel 1908 a Torino: il terreno in cui essa ebbe origine e attecchì; il ruolo dei diversi soggetti interessati; le strategie comunicative e la raccolta della documentazione per coinvolgere le associate, mantenere vivo il carisma salesiano e diffondere nella società e nelle famiglie il bene compiuto; l’organigramma adottato e le sue funzioni; i destinatari dell’operato e i collaboratori scelti per coadiuvare le promotrici delle iniziative volte a rispondere alle esigenze dei tempi e dei luoghi.
Il presente studio premette una contestualizzazione di carattere storico e teologico che fa da quadro di riferimento all’intera riflessione, e presenta le fonti documentarie e letterarie della ricerca.
Come l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha interpretato e proposto una visione spirituale di don Bosco? Qual è stata la visione spirituale del fondatore recepita e comunicata attraverso il proprio magistero? Sono alcune domande che hanno dato avvio ad uno studio, sintetizzato nelle seguente pagine, obiettivo del quale è mettere in rilievo quegli aspetti dello spirito di don Bosco che le superiore generali dell’Istituto delle FMA hanno evidenziato nelle Lettere circolari.
Questo contributo intende indagare sé e come nell’Istituto delle FMA si ponga il problema circa la preparazione delle suore al compito educativo; quale sia l’evoluzione della sensibilità nei confronti della preparazione pedagogica ed educativa; se e dove appaia lo studio della pedagogia; quali sussidi in linee metodologiche pratiche proponga, ecc.
Un’indagine sulle risposte delle FMA alle sfide prodotte ai processi mondiali in atto tra fine ‘800 e metà ‘900 deve tener conto della natura e della missione educativa dell’istituzione, della sua struttura organizzativa e di governo, e dei destinatari. Questi fattori connotano la percezione della realtà da parte delle religiose e l’interazione tra governo centrale e locale. Le fonti che sono state selezionate per questo studio sono inerenti al governo centrale e questo indica l’angolatura della ricerca, al contempo delimita la tipologia dell’informazioni e le conseguenti valutazioni.
La liturgia è punto unificante di ogni formazione cristiana e religiosa integrale.
Questo principio viene enunziato nella «Ratio fundamentalis institutionis et studiorum» dei SDB quando si parla della formazione specifica del salesiano presbitero. Ma è indubbio che esso ha un valore più ampio, è valevole cioè per tutte le fasi della formazione salesiana, a cominciare dal suo primo grado iniziale fino a quella permanente.
Ci proponiamo di pubblicare le pagine lasciateci da don G. Barberis nel quaderno brevemente recensito nella prima parte dell’articolo. Rileveremo le varianti testuali del dattiloscritto e del manoscritto conseguenti al Capitolo generale 12 (1922) e alla trascrizione del 1924 nonché, per la conferenza attribuita a don Bosco, quelle delle tre recensioni a stampa rispettivamente di don Vespignani, di don Alessio Barberis e del compilatore delle MB, vol. XVI. Continue reading “Antonio M. Papes – La formazione del salesiano coadiutore nel 1883”
Oggi le terre delle colonie indigene, nella regione del Rio das Mortes, nella parte orientale del Mato Grosso, sono di proprietà delle comunità Bororo e Chavante che in esse dimorano. Non si è arrivati pacificamente a questa soluzione. Nel 1976 il sacerdote salesiano Rudolf Lunkenbein e il Bororo Simão furono uccisi insieme in un attacco alla missione, fatto dai civili che volevano impedire ad ogni costo la demarcazione delle terre indigene. Quelli che li hanno uccisi sono tuttora in libertà; sono stati assolti in regolare processo perché, secondo la giuria, avevano agito in difesa del proprio patrimonio. Continue reading “Antonio Ferreira da Silva – La crisi della missione tra i Bororo e l’apertura al nuovo campo di apostolato nel sud del Mato Grosso (1918-1931)”
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