Enrica Rosanna ha presentato una lezione particolarmente chiara, dal titolo: « Linee orientative per uno studio sulla condizione della donna nella società contemporanea ».
Enrica Rosanna ha presentato una lezione particolarmente chiara, dal titolo: « Linee orientative per uno studio sulla condizione della donna nella società contemporanea ».
Il sig. August Vanistendael ha presentato un campo ben definito geograficamente: « Le idee in materia di giustizia sociale difese dai cristiani dell’America Latina ». La sua personale conoscenza dei problemi e degli uomini di tale parte del mondo lo rendeva particolarmente qualificato a questo compito.
La conferenza di Don Riccardo Tonelli ha optato per una giustizia creatrice: « Giustizia è creare un ordine nuovo », affermò. Educare alla giustizia è assicurare ai giovani la capacità di assumere responsabilità personali e di giudicare le strutture sociali e politiche « con criticità e realismo ».
Don Ramon Alberdi ci ha fatto ascoltare la voce di Don Rodolfo Fierro Torres (1879-1974), assai rinomato nel suo paese, le cui affermazioni manifestate negli anni che precedettero la prima guerra mondiale avevano delle risonanze nuove: « L’operaio ha i suoi diritti, diritti sacri — diceva nel 1911 — ; ha la sua dignità, e bisogna che l ’una e gli altri gli siano riconosciuti. Ma occorre anche insegnargli ad usarne (…).
Don Mario Moro ha sviluppato alcune considerazioni sulla giustizia nel mondo contemporaneo.
Francesco Missaglia si è sforzato di mostrare che la giustizia sociale è oggi al servizio della persona: « La persona umana è quindi il fine inviolabile, non riducibile mai a mezzo. Tutto il resto, realtà naturale e collettive, politiche e sociali, società e Stato sono mezzi e valori strumentali a questo fine: lo sviluppo della persona umana.
A Don Mario Midali è toccato il compito di definire « l’impegno cristiano per la giustizia secondo i documenti ecclesiastici recenti ». Si è accontentato di mostrare come la Chiesa realizza il Vangelo nel nostro tempo, definendo la sua missione in materia di giustizia con l’aiuto dei termini di promozione e liberazione, e analizzando la sua azione nei campi della testimonianza, dell’educazione ed anche dell’intervento più o meno diretto.
Il settimo colloquio internazionale sulla vita salesiana, presieduto questa volta da Don Raffaello Farina si è svolto a Jünkerath, presso Colonia, in Germania, dal 24 al 28 agosto 1975. Ha visto radunate una quarantina di persone appartenenti ai diversi gruppi che oggi passano sotto il titolo di « Famiglia salesiana ».
Gli Atti del CG XX offrono un ricco materiale per la riflessione personale e il ripensamento comunitario durante gli anni che seguiranno.
A modo di concludere, sottolineo che la preoccupazione di favorire il percorso di fede delle nuove generazioni interpella a ripensare le modalità di vivere e proporre l’esperienza di fede riscoprendo l’essenza dell’esperienza di fede sempre contrassegnata dalla realtà esistenziale dei singoli e delle comunità; e spinge a riscoprire l’identità comunionale e missionaria della Chiesa.
Continue reading “Rosangela Siboldi – Come valorizzare la dimensione di religione oggi?”
Non è nostra intenzione lumeggiare l’alta e poliedrica figura del massimo fra gli Educatori cui giustamente compete il titolo di Santo del Risorgimento ; per ora vogliamo solo analizzare a l’opera preventiva » svolta nel campo casermistico da un valoroso generale italiano del nostro primo Risorgimento e provare che i princìpi della pedagogia di Don Bosco sono buoni anche fuori della scuola propriamente detta.
Continue reading “Giovanni Gnolfo – Il Sistema Preventivo nell’esercito di Guglielmo Pepe”
Il settimo colloquio internazionale sulla vita salesiana, presieduto questa volta da Don Raffaello Farina, si è svolto a Jünkerath, presso Colonia, in Germania, dal 24 al 28 agosto 1975. Il tema scelto riguardava l’ « impegno per la giustizia e la Famiglia salesiana », questione non certo familiare per un corpo nato nel secolo XIX in un contesto gerarchizzato, dove la civilizzazione dei bianchi e dell’occidente dominava sovrana, dove la sicurezza sociale non era che un’utopia e dove l’uguaglianza dell’uomo e della donna era ignorata tanto nella famiglia che nello Stato.
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