Queste brevi corrispondenze, redatte in forma dimessa e familiare, contengono semplici consigli di vita spirituale. Don Bosco conosce i suoi destinatari, il loro carattere, i loro difetti, le condizioni in cui lavorano e li invita a concentrarsi su atteggiamenti concreti, essenziali per alimentare la loro vocazione salesiana.Il santo fondatore, scrivendo ai suoi Salesiani, mette in risalto il primato della carità; incoraggia il loro zelo per la salvezza delle anime e il bene del prossimo; li esorta ad avere confidenza col direttore e ubbidire generosamente. In particolare accentua l’importanza della temperanza e della sobrietà di vita, del distacco da sé e dalle cose; raccomanda la forza d’animo nelle avversità, la sopportazione reciproca, la pazienza e la dolcezza; sollecita l’esemplarità, l’osservanza delle regole, lo spirito di pietà e di unione con Dio; incoraggia la perseveranza a costo di qualsiasi sacrificio.
Periodo di riferimento: 1863 – 1884
G. Bosco, “Lettere personali a salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice” in “Fonti salesiane.1. Don Bosco e la sua opera“, LAS, Roma, 2014, 843-857.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano