Yves Le Carrérès – Les Salésiens de Don Bosco à Dinan 1891-1903

La fondation de la maison de Nice en 1875 constitua une étape importante dans la vie et l’oeuvre de Don Bosco. Cette fondation, la première hors d ’Italie, donnait à son oeuvre une dimension européenne. Il fit à cette occasion le premier de ses quinze voyages en France. Trois ans plus tard, en 1878, les maisons de Marseille et de La Navarre étaient fondées.

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Léon Verbeek – Ombres et clairières. Histoire de l’impantation de l’Eglise catholique dans le diocèse de Sakania, Zaïre (1910-1970)

Le phénomène religieux au Zaïre a fait l’objet d’un certain nombre d’études historiques. Un grand nombre d’entre elles cherchent à connaître l’affrontement entre société et conceptions traditionnelles d’une part et religions étrangères d’autre part. Ainsi des phénomènes comme le Kimbanguisme, le Kitawala, la Jamaa et d’autres mouvements semblables sont assez bien connus.

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Francis Desramaut – “III. L’apôtre du Valdocco (1853-1858)” in “Cahiers Salésiens. Etudes préalables à une biographie de Saint Jean Bosco”

Ce volume fait partie d’une collection de texts, écrits en français, qui racontent la vie de Don Bosco. Il couvre un arc temporel qui embrasse l’année 1853 jusqu’à 1858. Don Bosco lance, en 1853, la revue “Letture Cattoliche” sous la direction de l’évêque d’Ivrea, Mgr Luigi Moreno. Cette pubblication est composé de petits dialogues, écrites en une langue simple et directe, adptée à la comprehénsion du peuple. En 1850, depuis l’arrivée de Giovan Pietro Meille, commence l’activité vaudoise à Turin. Meille fonde un hebdomadaire religieux dit “La Buona Novella”. Dans la même année Don Bosco publique l’apologétique “Cattolico Istruito” et l’almanach le “Galantuomo (sous-titré “Strenna offerta agli associati delle Letture Cattoliche”) contre l’apparition du petit almanach vaudois “l’Amico di casa”. Le Saint a subi plusieurs attentats à sa personne en 1854 (vindicte des vaudois). Il faut souligner l’alerte choléra à Turin en août- septembre de 1854 et pour parer à la contagion Don Bosco avait aménagé son Oratoire. Un autre événement important de ces années-là a été l’affaire De Sanctis: Luigi De Sanctis sort de l’Eglise romaine en 1847 et, depuis 1852, devient auxiliaire du pasteur Meille à Turin. Au tour de De Sanctis se va a créer une Société evangelique à Turin et cet épisode entraîne une rupture entre celui-ci et les vaudois. De Sanctis perd son titre de Pasteur de l’Eglise Vaudoise. Don Bosco intervient et lui propose gîte et couvert dans son Oratoire et son amitié. En mai 1855 De Sanctis se reconcile avec le pasteur Meille sans abandonner sa communauté évangélique. En Piémont, le temps du choléra avait aussi été celui des malheurs de diverses maisons religieuses de frati et de monache, personnes peu appréciées par le ministre Urbano Rattazzi (loi Rattazzi 29 mai 1855). A l’automne 1854 le prêtre Don Vittorio Alasonatti, auxiliaire de Don Bosco, devient le “prefet” de sa casa annessa all’Oratorio di S. Francesco di Sales (automne de 1854). Entre 1853 et 1856 Don Bosco ouvre dans sa “casa annessa” plusieurs ateliers: cordonniers, tailleurs et charpentiers. Au fil des années cinquante, le Saint a aussi modifié sa maison pour permettre la création ou le développement d’associations de jeunesse comme la Compagnie de S. Louis, la Compagnie de l’Immaculée Conception etc. En 1855 il diffuse des publications religieuses d’une certaine importance: Storia Sacra (1847) et Storia d’Italia. Don Bosco a divisé l’histoire de notre pays en quatre parts: 1) l’Italie païenne 2) l’Italie chrétienne 3) l’Italie au moyen-âge 4) l’Italie moderne. Don Bosco cherche d’attenuer à travers la publication d’une série de fascicules intitulée “Vite dei Papi” l’aversion que certains manifestent contre les papes et leur autorité. En 1857 il organise une loterie et simultanéament il forme un vaste comité de patronage. Le dernier chapitre raconte le voyage du Saint à Rome (1858) pendant lequel il aura un rendez-vous avec Pie IX. 

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Antonio Ferreira da Silva – Unità nella diversità. Le viste di Mons. Cagliero in Brasile 1890/1896

Nel 1876, D. Giovanni Cagliero accettava di aprire il Collegio Pio a Villa Colon, nei pressi di Montevideo. A dirigere questo collegio don Bosco inviava il giovane sacerdote Luigi Lasagna, uomo di grandi vedute, intraprendente e che sapeva unire l’obbedienza cosciente e sofferta all’originalità delle idee e alla costanza nel battere sentieri nuovi. Quando nel 1881 si creò l’Ispettoria dell’Uruguay e Brasile e D. Lasagna ne fu nominato Ispettore, lo stesso D. Lasagna volle che fosse riservata a D. Costamagna— Ispettore di Buenos Aires — la facoltà di vigilare sulla osservanza della vita religiosa anche nella nuova Ispettoria, allo scopo di evitare più facilmente l’introduzione di abusi.Entrambi gli Ispettori fecero del loro meglio per andare d’accordo,nonostante i contrasti di carattere amministrativo, contrasti che poi si risolvevano
pacificamente anche mediante l’intervento dei Superiori centrali.
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Pietro Braido – Breve storia del « sistema preventivo»

Sono note le parole con le quali don Bosco introduceva nel 1877 le inattese pagine sul «sistema preventivo»: «due sono i sistemi in ogni tempo usati nella educazione della gioventù: preventivo e repressivo». È affermazione che può suscitare qualche perplessità. Dalla storia dell’educazione reale di tutti i tempi sembrano emergere quasi esclusivamente o soprattutto i lati duri, addirittura brutali del rapporto dell’adulto (anche di padri e madri) con l’età in crescita; alle origini della vita: aborto, infanticidio (in particolare femminile o dei deformi), avviamento all’accattonaggio e alla prostituzione, sfruttamento (anche in tempi recenti con l’industrializzazione), violenze; nell’educare: dispotismo di genitori e maestri, durezze,
castighi afflittivi spirituali e corporali, battiture, privazioni, isolamento, procedimenti didattici oppressivi e irrazionali.

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Stanisław Zimniak – Il cardinale August J. Hlond, primate di Polonia (1881-1948). Note sul suo operato apostolico

Il presente fascicolo raccoglie gli interventi che si sono tenuti durante la serata di studio dedicata al Servo di Dio, card. August Hlond, primate di Polonia, svoltasi il 20 maggio 1999 a Roma. Il fascicolo, oltre che a breve sintesi biografica, consta di cinque saggi.

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Francesco Motto – El Capitàn Bueno. Il Prefetto Apostolico delle terre magellaniche mons. Giuseppe Fagnano (1887-1916)

Cento anni fa, ed esattamente il 18 settembre 1916, moriva a 72 anni a Santiago del Cile mons. Giuseppe Fagnano, per 33 anni Prefetto Apostolico della Patagonia meridionale, delle isole della Terra del Fuoco e delle isole Malvine. La sua figura di sacerdote, salesiano, missionario, esploratore, imprenditore, si staglia come personaggio di un rilievo tale da risultare non solo
uno dei protagonisti della storia della società salesiana e delle terre patagoniche fra ottocento e novecento, ma anche soggetto di riferimento della letteratura argentino-cilena, magellanica in particolare, incentrata sulle tematiche della lotta per il possesso del territorio, lo sterminio degli indios, l’avventuriero in cerca di fortuna, il missionario evangelizzatore tra mille difficoltà, l’immigrato portatore di progresso e civiltà.

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Francesco Motto – L’azione mediatrice di Don Bosco nella questione delle sedi vescovili vacanti in Italia

Il presente studio intende entrare nel merito di un problema storiografico non ancora pienamente indagato, vale a dire la reale consistenza e portata storica dell’azione di don Bosco negli anni 1858-1878 in seno alla politica ecclesiastica del regno di Sardegna prima, e del regno d’Italia dopo.

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Maria Ko Ha Fong – “Sintonizzarsi con il cuore di Dio attraverso la sua parola” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-6”

Questo articolo, riporta la testimonianza di Suor Maria Ko Ha Fong appartenente all’Istituto  Figlie di Maria Ausiliatrice, essendo laureata in Teologia con la tesi sull’esegesi biblica dei Padri si cura di aiutare le consorelle a crescere nella conoscenza della Bibbia, rilanciando la loro formazione a partire dalla Parola di Dio. Un cammino di formazione permanente denominato “Progetto Gerusalemme”, iniziato proprio in Terra Santa. 

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Gianfranco Venturi – “La Parola celebrata nella Liturgia Il luogo privilegiato per leggere e interpretare la Bibbia” in “Quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-6”

In questo articolo, l’autore intendere dimostrare come il luogo previlegiato per leggere la Bibbia sia proprio la Liturgia, proprio in tale contesto che il Testo Biblico esprime la sua sacralità e divinità, attraverso la quale la Parola di Dio si incarna nella storia dell’uomo e si rivela in uno spazio e tempo determinati. 

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Francesco Casella – I Salesiani e la “Pia Casa Arcivescovile” per i sordomuti di Napoli (1909-1975)

Il volume ripercorre tutto l’arco storico dell’esistenza e ricostruzione  della Pia Casa Arcivescovile per i sordomuti a Napoli. Dopo un quadro generale sull’educazione dei sordomuti in Italia nella metà del Novecento, si tratterà in particolare delle vicende che hanno portato i salesiani ad interessarsi dell’educazione dei sordomuti a Napoli, del consolidamento dell’attività educativa svolta nella Pia Casa Arcivescovile e, infine, della dismissione di tale attività.

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Milena Stevani – “La vita consacrata come esperienza peculiare di crescita nell’amore. Aspetti psicodinamici e relazionali coinvolti in questa specifica forma di vita” in “quaderni di spiritualità salesiana. Nuova serie-5”

In questo articolo viene messa in risalto come l’iniziativa d’amore di Dio, che è all’origine dell’esperienza di vita consacrata viene percepita dall’individuo come un appello, un invito che attiva e coinvolge tutte le dimensioni della personalità.

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