Alois Sàghy, Salesiano austriaco, parlò del suo lavoro fra la Gioventù Cattolica Operaia (KAJ) nel centro giovanile della città di Graz.
Alois Sàghy, Salesiano austriaco, parlò del suo lavoro fra la Gioventù Cattolica Operaia (KAJ) nel centro giovanile della città di Graz.
Carla Barberi s’era imposta di fare un sondaggio (attraverso un questionario) tra le allieve delle scuole salesiane dell’Italia. Ha tirato le conclusioni a partire da circa cinquecento risposte sovente significative per il loro anticonformismo.
Cosa si aspettano, consciamente o no, i giovani di oggi da una Famiglia salesiana che dalla sua nascita è stata consacrata al loro servizio?
In occasione del primo centenario dell’opera salesiana (1841-1941) il Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone pubblicò quest’ampia lettera circolare, nella quale affrontava tre temi strettamente legati tra di loro: l’Oratorio festivo secondo il metodo di don Bosco; il catechismo e il suo metodo; l’istruzione religiosa dei giovani. Ispirandosi a don Bosco egli proponeva un approccio metodologico più avvertito con suggerimenti operativi concreti. Continue reading “Pietro Ricaldone – Oratorio festivo, catechismo, istruzione religiosa”
Enrica Rosanna ha commentato alcune « prospettive socio-culturali » sulla comunicazione comunitaria. Le proposte di quest’ultima sui modelli organizzativi hanno fatto evidentemente progredire la riflessione del colloquio sulla comunicazione nella congregazione e nell’insieme della Famiglia salesiana.
II presente lavoro si propone uno scopo essenzialmente illustrativo. Abbiamo voluto condurre infatti una ricerca sui primordi dell’attività teatrale salesiana nell’ambito dell’Oratorio di Torino (capitolo III), sul suo sviluppo nel primo collegio (capitolo V) e sulla sua espansione oltre la cerchia di tali ambienti (capitolo VII), annotando come Don Bosco sia praticamente intervenuto con la sua attività diretta anche scrivendo testi teatrali (capitolo IV) e dettando le norme di un piccolo regolamento (capitolo VI). Continue reading “Saverio Stagnoli – Don Bosco e il teatro educativo salesiano”
Nella prospettiva scelta dall’autore, la comunicazione religiosa assunse un aspetto assai particolare e centrale. Emersero alcune dichiarazioni vigorose: « La vita di comunità è oggi sistematicamente personalizzata ». « L’uomo d’oggi è estremamente sensibile alla comunicazione; si sente profondamente impegnato a comunicare; sa con certezza che ha diritto alla comunicazione… ».
La « pedagogia della comunicazione », titolo generale del terzo giorno, ha obbligato gli autori a nuove considerazioni di indole generale. Don Riccardo Tonelli ha illustrato alcune « prospettive strutturali » sulla comunicazione comunitaria.
Don Jacques Schepens ha presentato « le condizioni e le leggi psicologiche della comunicazione nei gruppi primari ». Si è sforzato di dimostrare che le relazioni intracomunitarie sono diverse.
Dal presente articolo si è riscontrata una chiara impressione che, a distanza di cento anni, lo stile della comunicazione salesiana ha registrato una notevole evoluzione.
Da tale relazione si ebbe chiara l’impressione che, a distanza di cento anni, lo stile della comunicazione salesiana aveva registrato una notevole evoluzione. Il suo carattere essenziale venne messo in risalto in modo particolare per le Volontarie di Don Bosco, abitualmente isolate nelle loro case e luoghi di lavoro.
F. Desramaut ha fatto un’esposizione su « la comunicazione nella comunità salesiana del secolo XIX ».
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