Nella ricerca storica, l’introduzione e conoscenza di don Bosco nell’ambiente tedesco risale al 1883, anno di pubblicazione di un’opera francese del medico dott. Charles D’Espiney, sulla sua persona e sulle sue opere. Il testo fu presto tradotto in lingua tedesca. Negli ambienti colti, con attenti interessi per la soluzione dei problemi sociali, la fama di don Bosco, divenne materia di conversazione. Le sue opere acquistarono una certa riputazione, la stampa riferiva sulla sua persona e sul su carisma, pero circostanze politiche impedivano l’entrata della congregazione salesiana in Germania.
Dobbiamo subito dire che il periodo della vita salesiana del Primate di Polonia, card. August J. Hlond non è stato, finora, oggetto di uno studio monografico. Perciò non stupisce il fatto che il suo operato salesiano sia davvero poco conosciuto, se non addirittura ignorato.
Richiamandosi alla Circolare del mese di Settembre u.s., nella quale esortava le nostre buone Direttrici degli Asili d’infanzia a raccogliere l’obolo dei bambini per l’erigendo Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi, la Madre aggiunge che, contrariamente a quanto era stato indicato, si è dato incarico alla Suor Caterina Arrighi di ricevere le adesioni e le offerte. Ciò por non accrescere il lavoro alle Ispettrici ed agevolare la pubblicazione che se ne fa sul Bollettino.
I primi tre libri che possono essere descritti come biografie di Don Bosco sono stati scritti in francese. Nel 1881, il medico belga Charles d’Espiney (1824-1891), collaboratore e amico di Don Bosco, pubblicò un racconto aneddotico intitolato “Don Bosco”, che ebbe fin da subito un grande successo. Il viaggio di Don Bosco in Francia (1883) provocò, oltre a due pubblicazioni sulla sua presenza a Parigi, una di Leon Aubineau, l’altra di un “Vecchio Magistrato” non identificato, la scrittura di un’opera copiosa, per la quale Don Bosco stesso provò grande stima “Don Bosco e la pia Società Salesiana“, di Albert du Boÿs (1804-1889). Questo libro di Albert du Boys fu immediatamente tradotto in italiano e pubblicato nel 1884 con una prefazione elogiativa. Continue reading “Francis Desramaut – La «Mise à l’Index» par les Salésiens français de la première biographie complète de don Bosco en 1888”→
Spiacente che, per l ’aumento del lavoro prodotto dalle particolari circostanze del tempo, non siasi potuto dar corso alla circolare del p.p. mese, in cui, certo, si sarebbe dato ragguaglio della nostra partecipazione alle feste Centenarie del Ven. Padre compiute il 15 e 16 Agosto a Valsalice ed ai Becchi, invita ognuna di noi a leggerne l ’ampia relazione nel Bollettino Salesiano ( italiano ) del corrente mese. Continue reading “Caterina Daghero – Lettera Circolare del 24 settembre 1915”→
Il Bollettino Salesiano del 1 ottobre p.p, pubblicava un prezioso, duplice Giubileo; quello della Consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice e quello della Messa d’oro del Ven.mo Signor D. Albera; due date memorande, che s’illustrano e si compiono nella esultanza di ogni membro della grande Famiglia del Ven.le Don Bosco, Vigile di Maria Ausiliatrice, istituite da Lui a monumento vivo di sua perenne riconoscenza alla Celeste Madre, gareggiamo fra noi, gareggiamo coi Salesiani suoi figli per un omaggio veramente degno della dolce Patrona e di Colui che ci rappresenta il Padre e Fondatore, e, per segnalatissima grazia, anche il Sommo Pontefice.
Don Filippo Rinaldi scrive che, riguardo la Beatificazione di Don Bosco resta ancora un po’ di cammino da fare: deve tenersi la Congregazione o Seduta Generale sull’eroicità delle virtù, con Cardinali, Ufficiali e Consultori, coram Sanctissimo (ossia alla presenza del Santo Padre); e dopo questa, vi sarà l’esame dei miracoli, che comprenderà esso pure tre Congregazioni: Antipreparatoria, Preparatoria e Generale; e sarà solo dopo l’approvazione di due miracoli che il Papa procederà alla proclamazione a Beato del nostro Ven. Padre Don Bosco. Continue reading “Filippo Rinaldi – Causa di Beatificazione di D. Bosco – Visita alle Case d’Oriente”→
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.