Il Rettor Maggiore annuncia il Resoconto del settimo Capitolo Generale, che si tenne nell’autunno scorso, con le deliberazioni che vi si presero. Ci volle un po’ di tempo per ordinare gli articoli e per prepararne la stampa; ma ora sono radunate e coordinate le cose che allora si stabilirono, ed ai Direttori parrà di trovarsi di nuovo qualche momento insieme con gli altri Superiori, attorno alla cara tomba di D. Bosco a Valsalice, a discutere quelle cose che si reputavano riuscire a maggior gloria di Dio ed a bene della Congregazione. Continue reading “Michele Rua – Resoconto del VII Capitolo Generale. Disposizioni varie.”→
A tutti è noto quanto la precedente adunanza generale abbia studiato accuratamente il Regolamento dei Capitoli Generali che, inserito nelle Deliberazioni organiche approvate alla Santa Sede il 1° Settembre 1905, divenne obbligatorio al pari delle Costituzioni, e però sarà d’ora innanzi base e norma di tutti i Capitoli Generali. Scopo precipuo del prossimo Capitolo sarà l’elezione del Rettor Maggiore e degli altri membri del Capitolo Superiore, la revisione dei Regolamenti, attualmente ad experimentum, secondo fu deliberato nell’ultimo Capitolo Generale, e la discussione di quelle altre proposte giudicate vantaggiose per il buon andamento della Pia Società. Continue reading “Michele Rua – XI Capitolo Generale.”→
Nelle deliberazioni del Secondo Capitolo Generale si fa minzione di lettere edificanti, che si scriverebbero di quando in quando a tutti i confratelli. Loro argomento sarebbero tutte quelle cose, le quali possono servire di sprone a lavorare alla maggior gloria di Dio e giovare a mantener vivo ne’ cuori il fuoco della cristiana pietà. Continue reading “Michele Rua – Gli Oratorii festivi.”→
Ricorre la Festa Onomastica del Rettor Maggiore, che decide di preparare un regalo ai suoi Confratelli. Nella circolare del 19 Febbraio dell’anno 1905 fece notare con quanta solennità fu tenuto il Capitolo Generale ultimo e di quanta importanza è stato, per il modo con cui si svolse, per i Confratelli che vi presero parte e soprattutto per gli argomenti vitali per la loro Congregazione che vi si trattarono. Fu ammirabile la calma imperturbata che sempre vi regnò accompagnata da carità fraterna ed esemplare accondiscendenza anche nei casi di disparità di pareri. Quelle adunanze erano state veramente scuola di sapienza, d’umiltà e di carità. Intanto portava a loro conoscenza come il X Capitolo Generale aveva diviso le sue deliberazioni in due categorie. Continue reading “Michele Rua – Le deliberazioni organiche canonicamente approvate.”→
A Novembre 1903 il Rettor Maggiore fu a Roma dove ebbe la grande fortuna di poter avvicinare il Santo Padre Pio X. Egli lo accolse con la più squisita bontà, ed avendolo ricevuto nelle ore antimeridiane con vari altri Direttori, non potendosi allora comodamente trattare di affari particolari, ebbe l’insigne degnazione d’invitarlo a tornare nuovamente in Vaticano nel pomeriggio, ed in questa seconda udienza lo trattenne da solo per circa tre quarti d’ora, dimostrandosi confidente: volle essere informato delle opere salesiane, e concesse quanto si domandò. Continue reading “Michele Rua – Udienza del Santo Padre Pio X. Capitolo Generale X.”→
Michele Rua, nell’adunanza in Oratorio il 23 ottobre 1889, espone che vennero rivelati due difetti abbastanza importanti; la deficienza di piena intelligenza e mancanza di esposizione sufficientemente sicura e precisa. Il nuovo Rettor Maggiore poi dichiara anche cosa fu deliberato: “Si facciano regolarmente in ciascuna Casa le cinque ore di scuola alla settimana, stabilite dalle Deliberazioni Capitolari ed in esse s’interroghi frequentemente e si faccia recitare per turno.
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.