Stefano Mazzer accosta una delle testimonianze più preziose che abbiamo circa l’origine dell’Oratorio e della Congregazione. Chiamandole “visite”, don Bosco stesso allude alla loro eccedenza rispetto a un semplice evento onirico e lascia intendere che debbano essere accostate come vere e proprie “visioni immaginative” che l’hanno accompagnato nei momenti più delicati e decisivi della sua fondazione. La quinta di queste visite ha conosciuto un suo particolare sviluppo ed è stata tramandata come sogno del pergolato di rose. Alla lettura della ricchissima simbolica spirituale operante in esso l’autore dedica la seconda parte del suo saggio.
SOMMARIO:
- Questioni preliminari
1.1. La fenomenologia teologica del sogno di P.A. Florenskij
1.2. Il sogno tra psicologia e fenomenologia
1.3. Sogni e visioni nell’esperienza carismatica della Chiesa
- Le cinque visite: fonti e storia degli effetti
2.1. Le fonti
2.2. La storia degli effetti
- Commento teologico-spirituale
3.1. Struttura del testo e rimandi biblici
3.1.1. La tensione dinamica delle cinque visite
3.1.2. Sfondi e rimandi biblici
3.2. Temi spirituali maggiori
3.2.1. La casa
3.2.2. La sequela
3.2.3. La spina
3.2.4. Nel castello esteriore
Appendice
Periodo di riferimento: 2017
Stefano Mazzer, Una casa, una chiesa, un pergolato di rose. Le cinque visite come rivelazione della forma comunitaria del carisma salesiano, in Andrea Bozzolo (a cura di), I sogni di don Bosco. Esperienza spirituale e sapienza educativa, Roma, LAS, 2017, pp. 269-334.