Il primo testo (n. 272) qui riprodotto è un estratto della lunga conferenza tenuta da don Bosco in occasione dell’inaugurazione del Patronato di San Pietro a Nizza, il 12 marzo 1877.
Dopo aver riassunto le vicende che portarono alla fondazione della prima casa salesiana in Francia, grazie all’impegno di un gruppo di laici appartenenti alla Società di san Vincenzo de’ Paoli sostenuti dal vescovo mons. Pietro Sola, il santo afferma che l’opera si è potuta stabilire solo in virtù della feconda collaborazione tra Salesiani e cooperatori. Poi conclude con la riflessione che qui proponiamo, tutta centrata sulla carità operativa, sulle opere di misericordia, come tratti costitutivi del vero discepolato cristiano, e sulla ricompensa eterna che ne deriverà (cf Mt 25, 34-35). Il secondo documento (n. 273) è la trascrizione della prima conferenza fatta da don Bosco ai Cooperatori di Torino, il 16 maggio 1878. Il testo è importante perché il fondatore, ripercorrendo trentacinque anni di storia dell’Oratorio, mostra il ruolo decisivo avuto dalla cooperazione (intesa nel senso più ampio) nella realizzazione di opere provvidenziali che non si sarebbero potute stabilire senza il sostanzioso apporto di una schiera di generosi collaboratori, benefattori e cooperatori.
Periodo di riferimento: 1877 – 1878
G. Bosco, “Cooperatori della missione salesiana” in “Fonti salesiane.1. Don Bosco e la sua opera“, LAS, Roma, 2014, 903-912.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano