Indice:
- Documentazione.
- 1. Il manoscritto primitivo (verso il 1859)
- 2. Il testo inviato a Roma nel 1864
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P. Mario Midali, professore di ecclesiologia all’Ateneo salesiano di Roma, si è proposto di fare un pò di luce sullo scottante problema del « carisma » proprio della congregazione (o della famiglia) dei discepoli di Don Bosco.
Che cos’è che distingue i salesiani dagli altri gruppi religiosi nella Chiesa: una specificità caratterizzata da ciò che essi sono o da ciò che essi fanno? La loro azione riguarda innanzitutto la comune santità, come sembra sottolineare il primo articolo delle costituzioni attualmente in vigore, oppure riguarda prima di tutto l’evangelizzazione del mondo dei giovani?
Il sistema preventivo, che don Bosco ha sviluppato insieme con la comunità educativa di Valdocco, poggia sopra tre colonne: ‘ragione, amorevolezza, religione’. Di questi tre la fede era per don Bosco la dimensione più importante e veramente costitutiva del suo sistema educativo.
La rapida ricognizione fatta ha lumeggiato i vari tasselli di un mosaico dalla cui corretta composizione emergono alcuni lineamenti inconfondibili di don Bosco fondatore:
Esistono varie Congregazioni o Istituti, sorti pressappoco quasi tutti entro l’arco del secolo XIX, che si rifanno al nome o intendono ispirarsi alla dottrina e spiritualità di San Francesco di Sales. Anche don Bosco ebbe questa intuizione.
Qui sorge il problema: sapere come e quanto don Bosco sia stato originale nella creazione della sua opera; scoprire ancora quello che ha saputo prendere o interpretare nello spirito del Santo, scelto e proposto come Patrono e modello. Si potrebbe parlare – a seconda delle prospettive e delle varie opinioni – o di una certa qual dipendenza o di una singolare ispirazione. A nostro avviso, don Bosco non si è limitato soltanto a prendere a prestito il nome di S. Francesco di Sales quasi per pura convenienza o rituale etichetta, come d’altra parte non ha inteso affatto vincolarsi alla sua spiritualità o quanta meno alla sua dottrina. Continue reading “Arnaldo Pedrini – S. Francesco di Sales e don Bosco”
La Strenna del Rettor Maggiore «Venite e vedrete» sull’urgenza dell’annuncio vocazionale costituisce per la Famiglia Salesiana una sfida, un monito ed un’opportunità. Una sfida, in quanto raggiunge i gruppi germogliati dal carisma di don Bosco provocandone l’audacia, interpellandone la speranza, in un oggi nel quale – forse – a dubitare del fascino vocazionale del carisma salesiano sembrano essere anzitutto quanti ne stanno scrivendo la storia con la propria vita.
Dunque la prospettiva di queste note è determinata da un quesito: perché numerosi protagonisti dell’azione pastorale considerano troppo elevato il costo della sinergia e favoriscono, appellandosi alle giustificazioni più diverse, lo sdoganamento di soggettivismi eccentrici, individualismi ostinati, ammutinamenti paralizzanti, desistenze letali?
Continue reading “Paolo Zini – La condivisione pastorale secondo il carisma salesiano”
Il numero unico, che NPG dedica al centenario, si snoda nel riconoscimento e accettazione del carisma che è don Bosco per la società e per la chiesa, si apre alla riattualizzazione per l’oggi di questo dono. Come impegno per i Salesiani, come proposta per chi opera e crede nell’educazione della gioventù.
The article discusses the history of the inculturation of Don Bosco’s Charism in India in the first fifty years of the Salesian presence in the country (1906-1956).
The “Salesians of Don Bosco” (SDB) are the largest Catholic religious order with a primary focus on youth ministry and education. If we observe its action in synergy with the whole Salesian Family, uniting more than 30 congregations, institutes, associations and movements, we can state that the Salesian Youth Ministry influences millions of young people worldwide through schools, youth centres, parishes, missionary centres, informal activities, volunteering, and animation.
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