Il volume è uno studio accurato ed amorevole realizzato sulle lettere di madre Mazzarello, come testimonianze e mediazioni per capire la missione carismatica della Confondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Con le due parti fondamentali dello studio il libro presenta, prima di tutto, le Lettere Maria Domenica Mazzarello nel contesto storico, redazionale, letterario, per offrire in seguito una lettura teologica, spirituale e pedagogico-carismatica che valorizza questi scritti come espressioni privilegiate del carisma. Continue reading “Ana María Fernández – Le Lettere di Maria Domenica Mazzarello. Testimoni e mediazione di una missione carismatica”→
Il testo propone l’edizione critica delle costituzioni primitive delle Figlie di Maria Ausiliatrice, redatte mentre era in vita il Fondatore, don Bosco. Lo studio è stato curato da Cecilia Romero, FMA, nella collana Fonti dell’Istituto Storico Salesiano. Il processo redazionale delle costituzioni primitive delle Figlie di Maria Ausiliatrice abbraccia un periodo di quattordici anni (1871-1885). Comprende diverse redazioni, dodici delle quali ancora sussistono: dieci testi manoscritti e due a stampa (1878 e 1885). Continue reading “Giovanni Bosco – Costituzioni per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-1885)”→
María Esther Posada, partendo da una valutazione critica delle fonti, studia l’azione di Don Bosco in ordine alla fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Interrogando le fonti più attendibili, l’Autrice si è posta tre domande importanti che mirano a chiarire le modalità d’intervento di don Bosco alle origini dell’Istituto:
Don Bosco e l’idea di fondare un istituto religioso femminile: iniziatore e continuatore?
Don Bosco e il momento della fondazione: realizzatore o collaboratore?
Don Bosco e il consolidamento giuridico dell’Istituto: legislatore o revisore di una Regola?
Mi è caro intanto comunicarvi che, assecondando un voto del Capitolo Generale e per la maggior prontezza nel disbrigo degli affari nostri, a norma dell’art. 168 delle Costituzioni, ho assegnato a ciascuna delle Consigliere una speciale attribuzione. Ciò nulla toglie a che si conservino tra noi quei sentimenti cordiali di reciproca confidenza, che ci rendono facile e cara la vita religiosa.
Madre Enrichetta Dominici era dal 1861 Superiora generale delle Suore di Sant’Anna, fondate a Torino dai Marchesi Carlo Tancredi Falletti di Barolo e Giulia Colbert di Maulévrier. Erano note a don Bosco la santità e la saggezza di governo della Dominici, per questo egli si rivolge a lei per chiederle una collaborazione nella stesura delle Costituzioni del nuovo Istituto femminile che intende fondare.
La Cronistoria è una fonte di carattere narrativo che riguarda la storia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i fondatori: don Bosco e madre Mazzarello. Pur non avendo la pretesa di essere uno studio storico-critico essa è una compilazione di documenti globalmente attendibile che interpreta gli eventi con una chiave di lettura di fede, tipica della memorialistica salesiana risalente a don Bosco e alle prime generazioni. Il II volume della Cronistoria abbraccia l’importante periodo di vita dell’Istituto dalla sua fondazione alla vigilia del trasferimento di madre Mazzarello da Mornese a Nizza Monferrato (agosto 1872 – febbraio 1879). Continue reading “Giselda Capetti – Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vol 2”→
La vita di don Giovanni Bosco e lo sviluppo del suo stile educativo si collocano inizialmente nel mondo rurale piemontese intessuto di tradizioni cattoliche secolari. I cambiamenti realizzati durante la sua vita e le scelte educative da lui via via operate, come il passaggio fondamentale dagli oratori ai collegi, denotano tuttavia un adattamento allo sviluppo della società liberale e laica dell’Italia durante il processo di unificazione.
Diversi furono, invece, i decenni posteriori del passaggio tra Ottocento e Novecento, caratterizzati da grandi e profondi mutamenti a livello mondiale, i quali suscitavano in molti l’aspettativa di un mondo nuovo proiettato nella direzione di un progresso illimitato sotto la spinta dello scientismo positivistico. Per un verso o per l’altro, il passaggio dei secoli sembrava anticipare a preparare un mondo intrinsecamente diverso dal passato. In questo contesto si trovò ad operare la prima generazione salesiana in un processo di espansione intercontinentale.
Video lezione di sintesi sul contesto e il pensiero pedagogico salesiano della prima generazione
La linea di fondo nel periodo in questione è di essere un altro don Bosco. Don Michele Rua, nella prima lettera da Rettor Maggiore don Rua esplicita il suo programma: “Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ci ha in lui somministrato. Questo, o Figli carissimi, sarà il programma che io seguirò nella mia carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani”.
Le risorse del periodo organizzate geograficamente
Bibliografia selezionata:
Albera P. – Gusmano C., Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903), Introduzione, testo critico e note a cura
di Brenno Casali, LAS, Roma 2000.
Allievo, G., Studi
pedagogici in servigio degli studenti universitari delle scuole normali e degli
istituti educativi, Tipografia subalpina S. Marino, Torino 1893.
Allievo, G., La nuova scuola pedagogica ed i suoi pronunciamenti, Carlo Clausen, Torino 1905.