Formuliamo la domanda: i testimoni che depongono nel processo di beatificazione e canonizzazione del terzo successore di san Giovanni Bosco riconoscono in lui una vera guida o direttore spirituale propriamente detto? Come lo spiegano?
Formuliamo la domanda: i testimoni che depongono nel processo di beatificazione e canonizzazione del terzo successore di san Giovanni Bosco riconoscono in lui una vera guida o direttore spirituale propriamente detto? Come lo spiegano?
Nelle note che seguono, don Bosco stesso ci spiegherà le sue concezioni intorno alla direzione spirituale: 1) parlandoci del proprio direttore, che è un santo canonizzato e che fu per lui un costante modello; 2) dicendoci l’ideale che proponeva, esplicitamente o no, ai suoi diretti; 3) manifestando, attraverso esortazioni e comportamenti, lo stile che dava alla sua direzione (luogo, contenuto, linguaggio…), da parte sia del direttore che del diretto.
La storia della direzione spirituale nel cristianesimo non è ancora stata scritta. La nota che segue non può dunque pretendere di riassumere questa storia sia pure per la sola epoca moderna, che lo storico fa cominciare col secolo decimo sesto.
Il “sistema educativo” o, più comprensivamente, l’esperienza preventiva di don Bosco è un progetto, che è cresciuto e si è progressivamente dilatato e specificato nelle più svariate istituzioni e opere realizzate dai molti collaboratori e discepoli. È ovvio che la sua vitalità operativa può essere garantita nel tempo soltanto dalla fedeltà alla legge di ogni autentica crescita: il rinnovamento, l’approfondimento, l’adattamento, nella continuità. Continue reading “Pietro Braido – Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco”
In occasione del primo centenario dell’opera salesiana (1841-1941) il Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone pubblicò quest’ampia lettera circolare, nella quale affrontava tre temi strettamente legati tra di loro: l’Oratorio festivo secondo il metodo di don Bosco; il catechismo e il suo metodo; l’istruzione religiosa dei giovani. Ispirandosi a don Bosco egli proponeva un approccio metodologico più avvertito con suggerimenti operativi concreti. Continue reading “Pietro Ricaldone – Oratorio festivo, catechismo, istruzione religiosa”
Enrica Rosanna ha presentato una lezione particolarmente chiara, dal titolo: « Linee orientative per uno studio sulla condizione della donna nella società contemporanea ».
La comunicazione di Clara Bargi ha illustrato al colloquio come il gruppo dei « non-religiosi viventi nel mondo » si diversificò a sua volta nel secolo ventesimo, e, dopo alcune peripezie, diede vita all’istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco, riconosciute giuridicamente nel 1971.
Ci mancano studi riguardanti la storia locale dei Cooperatori Salesiani, dai quali possiamo venir a conoscere più da vicino come la loro Unione era organizzata e funzionava. È questo appunto l’oggetto principale della presente comunicazione: analizzare, in forma sintetica a partire dagli anni 1884-1886, come si formò e come funzionò il movimento dei CC salesiani in una città tanto salesianamente qualificata come Barcellona.
in questa comunicazione sulle origini del movimento degli Ex-allievi a Barcellona P. Alberdi ha riconosciuto l ’importanza della confederazione mondiale degli Ex-allievi di Don Bosco nella Famiglia salesiana in senso largo.
Il colloquio si è aperto con una relazione di storia sulle origini della Famiglia salesiana secondo quanto Don Bosco stesso scrisse in alcuni esposti molto significativi e tuttora conservati.
La comunicazione di Suor Maria Ester Posada, professoressa all’istituto di scienze religiose di Torino, sintetizza le modalità dell’azione di Don Bosco verso le FMA tra il 1872 e il 1888.
Gli Atti del CG XX offrono un ricco materiale per la riflessione personale e il ripensamento comunitario durante gli anni che seguiranno.
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